Mario Schifano. 10 per 15
Dal 11 Novembre 2012 al 16 Febbraio 2013
Torino
Luogo: Galleria in Arco
Indirizzo: piazza Vittorio Veneto 3
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 8122927
E-Mail info: info@in-arco.com
Sito ufficiale: http://www.in-arco.com/ita/
La mostra propone una scelta di fotografie ritoccate a mano dall’artista, selezionate da un corpus che ne conta diverse migliaia. Schifano, con consuetudine pressoché giornaliera, quasi un lungo esercizio di rilettura della cronaca quotidiana praticato dalla fine degli anni ’80 nell’arco di dieci anni, eseguiva decine di scatti fotografici, catturando, dai televisori sempre accesi di cui si circondava, un’ampia serie di immagini dai soggetti e contorni diversi. Nei giorni successivi, quasi in una sorta di scrittura automatica, ne evidenziava i contenuti e le valenze per lui più interessanti, enfatizzando così tutto ciò che già in precedenza aveva messo a fuoco tramite la fotografia.
In qualità di fotografo, Mario Schifano ha avuto occasione di registrare, all’istante, qualsiasi stimolo avesse catturato la sua attenzione, attingendo a piene mani sia dal mondo reale sia dal mondo mediatico. I suoi scatti immortalavano persone, oggetti, ambienti (o loro frammenti) incontrati talvolta dal vivo, ma soprattutto sullo schermo - in entrambi i casi fagocitati dall’obiettivo – con un gesto iterato alacremente, a ritmo quasi compulsivo. Così il fotografo, non diversamente da un reporter (“inviato speciale nella realtà”, citando Achille Bonito Oliva), accumulava note, spunti, appunti – un campionario iconografico sul quale, successivamente, interveniva il pittore. Inizia dunque il dialogo tra l’immagine fotografica e il segno grafico, tra l’automatismo del mezzo meccanico e la frenesia del gesto manuale, tra l’eterogeneità dispersiva degli scatti e la sintesi cui li riconduce il colore (lacca o pennarelli che siano).
Un lavoro che è stato definito il “luogo genetico e concettuale in cui provava a sperimentare incessantemente segni e colori, accostando e deformando figure e passaggi”. Ma a ben guardare è anche il luogo delle sue correzioni: uno zibaldone di immagini che non solo fornisce all’artista ispirazione e materia prima per le successive rielaborazioni – in un’ottica, appunto, di dialogo e sperimentazione – ma sul quale la sua mano, in pervicace sovrapposizione, tenta ostinatamente di imporre il dominio ultimo, l’ultima parola. Con questa mostra la galleria In Arco intende concludere un ciclo dedicato all’artista, iniziato nel 2004 con le polaroid, proseguito nel 2008 con i lavori degli anni ‘80 e due anni fa con le opere degli anni ‘60 e ‘70.
In qualità di fotografo, Mario Schifano ha avuto occasione di registrare, all’istante, qualsiasi stimolo avesse catturato la sua attenzione, attingendo a piene mani sia dal mondo reale sia dal mondo mediatico. I suoi scatti immortalavano persone, oggetti, ambienti (o loro frammenti) incontrati talvolta dal vivo, ma soprattutto sullo schermo - in entrambi i casi fagocitati dall’obiettivo – con un gesto iterato alacremente, a ritmo quasi compulsivo. Così il fotografo, non diversamente da un reporter (“inviato speciale nella realtà”, citando Achille Bonito Oliva), accumulava note, spunti, appunti – un campionario iconografico sul quale, successivamente, interveniva il pittore. Inizia dunque il dialogo tra l’immagine fotografica e il segno grafico, tra l’automatismo del mezzo meccanico e la frenesia del gesto manuale, tra l’eterogeneità dispersiva degli scatti e la sintesi cui li riconduce il colore (lacca o pennarelli che siano).
Un lavoro che è stato definito il “luogo genetico e concettuale in cui provava a sperimentare incessantemente segni e colori, accostando e deformando figure e passaggi”. Ma a ben guardare è anche il luogo delle sue correzioni: uno zibaldone di immagini che non solo fornisce all’artista ispirazione e materia prima per le successive rielaborazioni – in un’ottica, appunto, di dialogo e sperimentazione – ma sul quale la sua mano, in pervicace sovrapposizione, tenta ostinatamente di imporre il dominio ultimo, l’ultima parola. Con questa mostra la galleria In Arco intende concludere un ciclo dedicato all’artista, iniziato nel 2004 con le polaroid, proseguito nel 2008 con i lavori degli anni ‘80 e due anni fa con le opere degli anni ‘60 e ‘70.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 18 dicembre 2024 al 18 dicembre 2024
Venezia | Museo Correr
L’impronta di Andrea Mantegna. UN DIPINTO RISCOPERTO DEL MUSEO CORRER DI VENEZIA
-
Dal 14 dicembre 2024 al 02 marzo 2025
Palermo | Palazzo Abatellis
Attraversamenti. Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso
-
Dal 12 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025
Roma | Palazzo Altemps
Gabriele Basilico. Roma
-
Dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025
Roma | Museo dell'Ara Pacis
Franco Fontana. Retrospective
-
Dal 13 dicembre 2024 al 09 marzo 2025
Milano | Fabbrica del Vapore
Tim Burton's Labyrinth
-
Dal 13 dicembre 2024 al 06 aprile 2025
Senigallia | Palazzo del Duca
La Camera Oscura di Giacomelli