Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi
Dal 15 Novembre 2017 al 19 Febbraio 2018
Torino
Luogo: Palazzo Madama
Indirizzo: piazza Castello
Orari: lunedì-domenica 10.00-18.00, chiuso il martedì. La biglietteria chiude 1 ora prima
Enti promotori:
- Città di Torino
Costo del biglietto: intero € 12, ridotto € 10, gratuito minori 18 anni, Abbonamento Musei Torino, Torino + Piemonte card
Sito ufficiale: http://www.palazzomadamatorino.it/
Palazzo Madama presenta, dal 16 novembre 2017 al 19 febbraio 2018, la mostra Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi allestita nella Corte Medievale.
L’esposizione, ideata dal direttore di Palazzo Madama Guido Curto e curata insieme agli storici dell’arte del museo, racconta il cammino dell’Umanità sul pianeta Terra nel corso di una Storia plurimillenaria. In mostra un centinaio di opere provenienti dalle raccolte di Palazzo Madama e da vari musei del territorio e nazionali: dipinti, sculture, ceramiche antiche, reperti etnografici e archeologici, oreficerie longobarde e gote, metalli ageminati e miniature indiane, armi e armature, avori, libri antichi, strumenti scientifici e musicali, carte geografiche, vetri, argenti ebraici e tessuti.
Il percorso si articola in dodici sezioni: la preistoria, i viaggi mitologici di Ulisse ed Enea, la Diaspora ebraica, l’espansione dell’impero Romano, le cosiddette invasioni Barbariche, l’espansione Islamica, le Crociate, i Pellegrinaggi, le Esplorazioni, le Colonizzazioni, l’emigrazione europea verso le Americhe tra milleottocento e inizio ‘900, le migrazioni contemporanee. Sezioni disposte in ordine cronologico, ma anche in base a nessi di consequenzialità geopolitici. A far da sfondo a ciascuna vetrina, ci sono le grandi carte geografiche elaborate appositamente per questa mostra da Libreria Geografica che pubblica anche il catalogo.
La mostra prende il via dal lento processo di diffusione della specie umana sulla Terra iniziato 60-70.000 anni fa dall’Africa verso gli altri continenti, e prosegue grazie a un impulso innato all’esplorazione ben rappresentato nei racconti dell’Odissea.
Dopo un focus sulla diaspora ebraica, dall’antichità al XIX secolo d.C.,il tema del viaggio è analizzato rivolgendo lo sguardo alla rapida espansione dell’Impero Romano lungo le vie consolari, che viene poi messo a confronto con le contrastanti “invasioni” delle popolazioni germaniche e asiatiche in arrivo da Ovest verso Sud. In seguito alle quali, dal IV secolo d.C., avviene una profonda trasformazione del tessuto istituzionale e sociale dell’impero romano, fino alla sua repentina disgregazione. Alcuni reperti di arte ostrogota e longobarda rinvenuti in territorio piemontese testimoniano l’immissione di tradizioni e stili di vita nuovi che contribuirono nei secoli a definire progressivamente l’identità europea.
Momento cruciale è il confronto tra la grande tradizione della cultura islamica e le élites europee avvenuto con le Crociate, germe di parallelismi anche culturali e figurativi. Comune a tutti i tempi e a tutte le religioni è la pratica del pellegrinaggio, che porta ogni anno milioni di persone a spostarsi, solitarie o in massa alla ricerca di un contatto più diretto con il sacro.
Il racconto prosegue con i viaggi di esplorazione verso l’Africa, alla ricerca di una possibilità di circumnavigare il globo verso Oriente e verso Occidente, che portarono alla scoperta dell’America e successivamente a una politica di colonizzazione di nuovi territori da parte delle potenze europee.
Gli oggetti in vetro provenienti dal Museo dell’arte vetraria di Altare (Savona) e un pianoforte meccanico di inizio Novecento dal Musée Savoisien di Chambéry sono invece gli emblemi di quell’emigrazione di cittadini italiani che tra Otto e Novecento si spostarono in Francia e in Sud America in cerca di un futuro migliore portando con sé competenze professionali importanti per lo sviluppo economico e culturale dei loro Paesi d’adozione.
Il percorso si conclude con un accenno alle migrazioni di oggi, emblematicamente rappresentate da un’opera specchiante dell’artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto intitolata Love Difference che raffigura il bacino del Mar Mediterraneo sullo sfondo di una bandiera immaginaria.
Al centro dell’allestimento si libra un’antica Piroga di Panama proveniente dai depositi del Museo civico di Arte Antica di Palazzo Madama, che qui assurge ad emblema del viaggio nei secoli.
Numerosi e significativi i prestiti di musei e istituzioni culturali della Città e del territorio, quali i Musei Reali di Torino, il Museo Egizio, il Museo Regionale di Scienze Naturali, il Museo di Anatomia Umana, il Museo Archeologico di Aosta, il Museo Leone di Vercelli, la Fondazione Arte, storia e cultura ebraica a Casale Monferrato e nel Piemonte Orientale Onlus, la Comunità ebraica di Torino e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo. Altri importanti prestiti arrivano da vari musei italiani, tra cui il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, Palazzo Ducale di Urbino e il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini. Arricchisce la sezione dedicata all’emigrazione italiana tra Otto e Novecento anche un significativo prestito proveniente dal Musée Savoisen di Chambery.
Accompagna la mostra un fitto calendario di iniziative per il pubblico: conferenze con specialisti (storici dell’arte, antropologi, archeologi, storici) in collaborazione con la casa editrice Il Mulino; attività di laboratorio sulla rappresentazione grafica del mondo in collaborazione con Libreria Geografica; laboratori per le scuole dai 3 ai 18 anni; laboratori con stranieri aderenti ai CPIA – Centri Provinciali Istruzioni Adulti; laboratori di educazione alla cittadinanza in collaborazione con Onlus del territorio. Sarà anche creato un archivio partecipativo grazie al contributo dei visitatori a cui sarà chiesto di lasciare la propria testimonianza proveniente dal passato di migrazione proprio o di familiari a loro vicini: il ricordo di un cibo, di un oggetto, di un profumo, di una situazione saranno il bagaglio che la mostra lascerà alla comunità cittadina.
Mercoledì 15 novembre 2017 ore 18.00 inaugurazione
Prendendo spunto dagli oggetti esposti nella sezione dedicata alla diaspora ebraica, l’incontro con Cristina Mossetti e Baruch Lampronti di lunedì 12 febbraio alle 17.30 è l’occasione per approfondire il tema dell’arredo cerimoniale nell’ebraismo di Sette e Ottocento.
Ogni momento della vita ebraica è scandito da riti e celebrazioni. Gli oggetti che ne accompagnano lo svolgimento non hanno tuttavia un valore sacrale intrinseco, e raramente rispondono a precisi criteri di manifattura. Nei secoli, l’arredo cerimoniale è stato fortemente influenzato dal gusto e dalle condizioni che le comunità ebraiche hanno vissuto nei diversi luoghi. La conversazione, metterà in evidenza le funzioni e le modalità di committenza e realizzazione di testimonianze di grande valore storico e artistico.
Ingresso libero all’incontro fino a esaurimento posti disponibili
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