Sandro Bracchitta. Craved Miracles
Dal 08 Novembre 2012 al 09 Dicembre 2012
Rivarolo Canavese | Torino
Luogo: Villa Vallero
Indirizzo: corso Indipendenza 68
Orari: sabato, domenica e festivi 15-19; giovedì mattina riservato alle scuole; altri orari e gruppi su appuntamento
Curatori: Antonio D'Amico
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 345 6916934
E-Mail info: segreteria@villavallero.it
Sito ufficiale: http://www.villavallero.it
Approda a Rivarolo Canavese un importante appuntamento con l'arte di Sandro Bracchitta, artista ragusano, che presenta l’ultimo ciclo dei suoi dipinti e delle sue sculture a Villa Vallero, elegante Villa neoclassica in Canavese, dal 7 novembre al 9 dicembre, in concomitanza al momento di massimo fervore artistico torinese per l’annuale appuntamento di Artissima.
La mostra, dopo la tappa estiva di Modica (Ragusa) nella suggestiva ex chiesa barocca di San Michele, sarà ora ospitata nella splendida cornice di Villa Vallero. In esclusiva per la residenza piemontese, Sandro Bracchitta arricchirà l’esposizione con una serie di incisioni di ultima produzione, eseguite a puntasecca e carborundum, così come una grande installazione scultorea che è cuore dell’evento dal titolo Craved Miracles.
I visitatori saranno coinvolti in un ideale percorso visivo tra i dipinti, le installazioni e le incisioni addentrandosi nel tema della casa, proposta sotto forma di differenti materiali: l’acciaio, la foglia oro e il ferro ossidato, che Bracchitta usa per la prima volta in questa mostra. Alle lamiere di piombo si affiancano poi i rami secchi, elementi della natura che trovano spazio anche nelle opere pittoriche e di congiunzione fra i due piani della Villa.
“Le mie non sono idee ma percezioni, intuizioni – spiega Bracchitta ad Antonio D’Amico nel ricco catalogo edito da Silvana Editoriale –. Penso forme e creo metafore legate al mio vivere quotidiano. Ripenso poi che i miei primi disegni, da bambino, li facevo sotto al tavolo della cucina per evitare di scarabocchiare i muri. Per me, disegnare sotto al tavolo è stato sempre intrigante perché ciò che disegnavo li sotto diventava segreto, eppure si trovava in mezzo a tutti. Il tavolo è elemento di comunione, tutti si siedono intorno al tavolo, papà sbatte i pugni sul tavolo, si festeggia e si piange intorno a un tavolo: la vita di una famiglia si fa intorno a un tavolo e sotto ci sono i disegni e nessuno lo sa”.
Curata dal critico d’arte Antonio D’Amico, con il patrocinio della Regione Piemonte e del Comune di Rivarolo Canavese, la mostra è stata accolta nel più ampio programma dell’Associazione culturale Villa Vallero per l’anno 2012 di sguardi tra Piemonte e Sicilia.
“La mostra di Sandro Bracchitta – come ricorda D’Amico – consente al visitatore di compiere un percorso visivo nei meandri dell’esistere attraverso i ritmi di una danza cadenzata fra pittura e scultura. La sequenza dei dipinti, accompagna lo sguardo sulla superficie pittorica fermandosi sull’oggi che viviamo e diviene congiunzione fra l’architettura, l’arte contemporanea e la vita. Un crescendo simbolico che rende vive le opere e getta speranza, crea futuro e invoca protezione sulle vite degli uomini.
Le case che l’artista ha modellato col ferro sono lineari e geometriche ma irregolari e senza finestre, quindi senza via di fuga. Bracchitta, così facendo, nella sua visionarietà ci costringe a prendere coscienza dell’io più recondito che risiede dentro ognuno di noi, dentro quelle sagome corrose dal tempo, disposte in cerchio, in un grande abbraccio d’invocazione, fra rovi, sterpaglie e silenzio. Proteggimi … Craved Miracles! Sembrano sussurrare le voci che intrappolate provengono da quelle forme in cerca d’identità, chiuse su se stesse e implose dentro un materiale, il ferro. Il ferro, dunque, con la sua duttilità ed energia evocativa invade la stanza del bowindow, occupa il centro di un’anatomia simbolica e visionaria che interagisce e si scontra col tempo tanto da bloccarlo in un afflato meditabondo”.
Il visitatore potrà accarezzare opere in velluto rosso che possiede una accezione sensuale, femminile, erotica ed evoca sentimenti e pulsioni che migrano verso la sensorialità e il tatto.
“Quello che immagina e modella Bracchitta – prosegue D’Amico - è un mare di piombo catalizzante dove si può rimanere in equilibrio, pur avvertendone la carica travolgente.
È un mare di quiete dove l’io può riconoscersi, trovare pace e navigare nell’oro. Le sculture di Sandro Bracchitta sono ancore che attraccano in porti in movimento, in continuo mutamento e suggeriscono comunque il desiderio di futuro e la voglia di non perdere la speranza proprio perché … ho creduto nel miracolo … Craved Miracles … se questo non è stato solo illusione. I dipinti, infine, suggeriscono un movimento che è costellato da segni visionari, densi di forme provenienti dall’antichità e riattualizzati ma pur sempre carichi di significati che ognuno potrà personalizzare e motivare seguendo la propria sensibilità”.
La mostra, dopo la tappa estiva di Modica (Ragusa) nella suggestiva ex chiesa barocca di San Michele, sarà ora ospitata nella splendida cornice di Villa Vallero. In esclusiva per la residenza piemontese, Sandro Bracchitta arricchirà l’esposizione con una serie di incisioni di ultima produzione, eseguite a puntasecca e carborundum, così come una grande installazione scultorea che è cuore dell’evento dal titolo Craved Miracles.
I visitatori saranno coinvolti in un ideale percorso visivo tra i dipinti, le installazioni e le incisioni addentrandosi nel tema della casa, proposta sotto forma di differenti materiali: l’acciaio, la foglia oro e il ferro ossidato, che Bracchitta usa per la prima volta in questa mostra. Alle lamiere di piombo si affiancano poi i rami secchi, elementi della natura che trovano spazio anche nelle opere pittoriche e di congiunzione fra i due piani della Villa.
“Le mie non sono idee ma percezioni, intuizioni – spiega Bracchitta ad Antonio D’Amico nel ricco catalogo edito da Silvana Editoriale –. Penso forme e creo metafore legate al mio vivere quotidiano. Ripenso poi che i miei primi disegni, da bambino, li facevo sotto al tavolo della cucina per evitare di scarabocchiare i muri. Per me, disegnare sotto al tavolo è stato sempre intrigante perché ciò che disegnavo li sotto diventava segreto, eppure si trovava in mezzo a tutti. Il tavolo è elemento di comunione, tutti si siedono intorno al tavolo, papà sbatte i pugni sul tavolo, si festeggia e si piange intorno a un tavolo: la vita di una famiglia si fa intorno a un tavolo e sotto ci sono i disegni e nessuno lo sa”.
Curata dal critico d’arte Antonio D’Amico, con il patrocinio della Regione Piemonte e del Comune di Rivarolo Canavese, la mostra è stata accolta nel più ampio programma dell’Associazione culturale Villa Vallero per l’anno 2012 di sguardi tra Piemonte e Sicilia.
“La mostra di Sandro Bracchitta – come ricorda D’Amico – consente al visitatore di compiere un percorso visivo nei meandri dell’esistere attraverso i ritmi di una danza cadenzata fra pittura e scultura. La sequenza dei dipinti, accompagna lo sguardo sulla superficie pittorica fermandosi sull’oggi che viviamo e diviene congiunzione fra l’architettura, l’arte contemporanea e la vita. Un crescendo simbolico che rende vive le opere e getta speranza, crea futuro e invoca protezione sulle vite degli uomini.
Le case che l’artista ha modellato col ferro sono lineari e geometriche ma irregolari e senza finestre, quindi senza via di fuga. Bracchitta, così facendo, nella sua visionarietà ci costringe a prendere coscienza dell’io più recondito che risiede dentro ognuno di noi, dentro quelle sagome corrose dal tempo, disposte in cerchio, in un grande abbraccio d’invocazione, fra rovi, sterpaglie e silenzio. Proteggimi … Craved Miracles! Sembrano sussurrare le voci che intrappolate provengono da quelle forme in cerca d’identità, chiuse su se stesse e implose dentro un materiale, il ferro. Il ferro, dunque, con la sua duttilità ed energia evocativa invade la stanza del bowindow, occupa il centro di un’anatomia simbolica e visionaria che interagisce e si scontra col tempo tanto da bloccarlo in un afflato meditabondo”.
Il visitatore potrà accarezzare opere in velluto rosso che possiede una accezione sensuale, femminile, erotica ed evoca sentimenti e pulsioni che migrano verso la sensorialità e il tatto.
“Quello che immagina e modella Bracchitta – prosegue D’Amico - è un mare di piombo catalizzante dove si può rimanere in equilibrio, pur avvertendone la carica travolgente.
È un mare di quiete dove l’io può riconoscersi, trovare pace e navigare nell’oro. Le sculture di Sandro Bracchitta sono ancore che attraccano in porti in movimento, in continuo mutamento e suggeriscono comunque il desiderio di futuro e la voglia di non perdere la speranza proprio perché … ho creduto nel miracolo … Craved Miracles … se questo non è stato solo illusione. I dipinti, infine, suggeriscono un movimento che è costellato da segni visionari, densi di forme provenienti dall’antichità e riattualizzati ma pur sempre carichi di significati che ognuno potrà personalizzare e motivare seguendo la propria sensibilità”.
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