Tahar Ben Jelloun. Giovinezza

Tahar Ben Jelloun. Giovinezza, Castello di Miradolo, San Secondo di Pinerolo (TO)
Dal 31 May 2014 al 13 July 2014
San Secondo di Pinerolo | Torino
Luogo: Castello di Miradolo
Indirizzo: via Cardonata 2
Orari: da sabato a domenica 10-19 e su appuntamento
Curatori: Fondazione Cosso
Telefono per informazioni: +39 02 324377 / 345 7190941
E-Mail info: info@deangelispress.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecosso.it/
Una mostra che racconta, in sedici quadri, la spontanea relazione fra calligrafia e segno, scrittura e pittura. Dove l’oriente, come nei romanzi di Tahar Ben Jelloun, abita lo sguardo europeo e trasfigura i paesaggi, e dove natura e paesaggio interagiscono con l’uomo, la parola e l’arte, in uno scambio continuo e trasfigurante. Secondo le sue stesse parole, l’autore non dipinge ciò che vede ma ciò che sente, e riveste di macchie di colore soffici, insondabili, insolenti e spirituali i paesaggi della sua vita, la bellezza e il dolore del mondo, restituendone un’immagine del tutto inedita, dai molteplici livelli di lettura.
Tahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1944, vive a Parigi. Poeta, romanziere e giornalista, ha vinto il Premio Goncourt nel 1987. È noto in Italia per i suoi numerosi libri, tra cui Creatura di sabbia, 1987; L’amicizia, 1994; Corrotto, 1994; L’ultimo amore è sempre il primo?, 1995; Nadia, 1996; Il razzismo spiegato a mia figlia, 1998,
giunto alla quarantottesima edizione (e ripubblicato nel 2010 in una nuova edizione accresciuta); L’estrema solitudine, 1999; L’albergo dei poveri, 1999; La scuola o la scarpa, 2000; Il libro del buio, 2001 (International IMPAC Dublin Literary Award 2004); L’Islam spiegato ai nostri figli, 2001 (ripubblicato nel 2010 in una nuova edizione accresciuta); Jenin, 2002; Amori stregati, 2003; L’ultimo amico, 2004; La fatalità della bellezza, in Amin Maalouf, Tahar Ben Jelloun, Hanif Kureishi, Notte senza fine, 2004; Non capisco il mondo arabo, 2006; Partire, 2007; L’uomo che amava troppo le donne, 2010; La rivoluzione dei gelsomini, 2011; Fuoco, 2012; L’ablazione, 2013.
Tahar Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1944, vive a Parigi. Poeta, romanziere e giornalista, ha vinto il Premio Goncourt nel 1987. È noto in Italia per i suoi numerosi libri, tra cui Creatura di sabbia, 1987; L’amicizia, 1994; Corrotto, 1994; L’ultimo amore è sempre il primo?, 1995; Nadia, 1996; Il razzismo spiegato a mia figlia, 1998,
giunto alla quarantottesima edizione (e ripubblicato nel 2010 in una nuova edizione accresciuta); L’estrema solitudine, 1999; L’albergo dei poveri, 1999; La scuola o la scarpa, 2000; Il libro del buio, 2001 (International IMPAC Dublin Literary Award 2004); L’Islam spiegato ai nostri figli, 2001 (ripubblicato nel 2010 in una nuova edizione accresciuta); Jenin, 2002; Amori stregati, 2003; L’ultimo amico, 2004; La fatalità della bellezza, in Amin Maalouf, Tahar Ben Jelloun, Hanif Kureishi, Notte senza fine, 2004; Non capisco il mondo arabo, 2006; Partire, 2007; L’uomo che amava troppo le donne, 2010; La rivoluzione dei gelsomini, 2011; Fuoco, 2012; L’ablazione, 2013.
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