UN NUOVO SGUARDO | figurazioni del novecento

UN NUOVO SGUARDO | figurazioni del novecento, Galleria d'Arte Roccatre, Torino
Dal 23 Novembre 2023 al 12 Gennaio 2024
Torino
Luogo: Galleria d'Arte Roccatre
Indirizzo: Via della Rocca 3/b
Orari: martedì-sabato 10.30-12.45 / 15.30-19.30
Curatori: Francesco Poli
Sito ufficiale: http://www.galleriaroccatre.com
Può essere molto interessante provare a guardare con occhio nuovo dipinti di pittori ormai storicizzati, protagonisti di varie tendenze figurative del Novecento. Si tratta di artisti italiani che sono stati al centro dell’interesse della vecchia generazione di collezionisti, ma che in molti casi, sembrano ormai lontani dal gusto e dalle mode artistiche più recenti; certamente ancora apprezzati da chi li conosce ma purtroppo quasi dimenticati o trascurati dal pubblico più giovane.
Un nuovo sguardo, senza preventivi condizionamenti, significa mettersi da una prospettiva di visione libera, basata sul presupposto che se un’opera è di qualità è sempre attuale, e come tale può essere riletta e rivalutata secondo criteri estetici più aggiornati.
E a questo proposito vale la pena tener presente il fatto che oggi si assiste in generale a un grande rilancio della pittura figurativa, declinata nelle più diverse forme da artisti delle nuove generazioni a livello internazionale, un trend che ha fortemente stimolato anche la riscoperta di pittori (e specialmente di pittrici) rimasti per troppo tempo nell’ombra.
Questa mostra propone una scelta intenzionalmente variegata di quadri, dagli anni’20 agli anni’50, di autori di rilievo, quadri che si presentano agli occhi del visitatore senza particolari connessioni fra loro, presentati in modo molto fluido sulle pareti bianche della galleria.
Ci sono dei paesaggi di Umberto Lilloni (Appenino pavese, 1927); di Enrico Paulucci (San Michele di Pagana, 1933); e del futurista Pippo Oriani (Scoglio sul mare, 1933).
Un bel gruppo di nature morte di Carlo Levi (Natura morta con frutta, 1930); di Paulucci (Natura morta con cesta, 1947); di Filippo De Pisis (Natura morta con brocca, 1947); e di Mario Tozzi (La candela, 1948).
E anche naturalmente delle composizioni con figure, che sono qui tutte femminili. Si va da Ritratto di donna (1927) di Piero Marussig alle Amiche (anni’30) una gouache di Luigi Spazzapan; da Maria (1942) di Paulucci alle tre Ragazze (1956) di Pompeo Borra; dalle due ragazzine (1950 circa) di Nella Marchesini al volto stilizzato (1956) di Franco Gentilini.
A far da unico prezioso contrappunto astratto, è esposta anche una piccola tempera (Motivo di mattonella, 1925) di Giacomo Balla.
Un nuovo sguardo, senza preventivi condizionamenti, significa mettersi da una prospettiva di visione libera, basata sul presupposto che se un’opera è di qualità è sempre attuale, e come tale può essere riletta e rivalutata secondo criteri estetici più aggiornati.
E a questo proposito vale la pena tener presente il fatto che oggi si assiste in generale a un grande rilancio della pittura figurativa, declinata nelle più diverse forme da artisti delle nuove generazioni a livello internazionale, un trend che ha fortemente stimolato anche la riscoperta di pittori (e specialmente di pittrici) rimasti per troppo tempo nell’ombra.
Questa mostra propone una scelta intenzionalmente variegata di quadri, dagli anni’20 agli anni’50, di autori di rilievo, quadri che si presentano agli occhi del visitatore senza particolari connessioni fra loro, presentati in modo molto fluido sulle pareti bianche della galleria.
Ci sono dei paesaggi di Umberto Lilloni (Appenino pavese, 1927); di Enrico Paulucci (San Michele di Pagana, 1933); e del futurista Pippo Oriani (Scoglio sul mare, 1933).
Un bel gruppo di nature morte di Carlo Levi (Natura morta con frutta, 1930); di Paulucci (Natura morta con cesta, 1947); di Filippo De Pisis (Natura morta con brocca, 1947); e di Mario Tozzi (La candela, 1948).
E anche naturalmente delle composizioni con figure, che sono qui tutte femminili. Si va da Ritratto di donna (1927) di Piero Marussig alle Amiche (anni’30) una gouache di Luigi Spazzapan; da Maria (1942) di Paulucci alle tre Ragazze (1956) di Pompeo Borra; dalle due ragazzine (1950 circa) di Nella Marchesini al volto stilizzato (1956) di Franco Gentilini.
A far da unico prezioso contrappunto astratto, è esposta anche una piccola tempera (Motivo di mattonella, 1925) di Giacomo Balla.
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