Alessandro Bazan. Divagante

Alessandro Bazan, La casa di sale, 2007, olio su tela, 180x250

 

Dal 16 Luglio 2016 al 16 Ottobre 2016

Marsala | Trapani

Luogo: Convento del Carmine

Indirizzo: piazza del Carmine

Orari: dal martedì alla domenica 10-13 / 19-21

Curatori: Sergio Troisi

Enti promotori:

  • Ente Mostra di Pittura “Città di Marsala”

Costo del biglietto: intero € 3, gratuito studenti, disabili e over 65

Sito ufficiale: http://www.pinacotecamarsala.it/



Un divagare circolare fra temi, figure e stilemi del Novecento; la contaminazione dei repertori e un andamento “jazzato” per suggestioni figurative da rintracciare anche in opere del passato, non soltanto recente, che  ribadiscono la centralità  della pittura. 

S’intitola “Alessandro Bazan. Divagante” ed è la mostra a cura di Sergio Troisiche l’Ente Mostra di Pittura “Città di Marsala” organizza dal 16 luglio al 16 ottobre 2016. Inaugurazione sabato 16 luglio, ore 18.30.

Nelle sale del Convento del Carmine saranno esposte circa 35 opere di Bazan (Palermo 1966) realizzate dal 1999 ad oggi: una prima sostanziosa antologica, inclusi numerosi inediti, che documenta oltre quindici anni di attività di uno degli interpreti di rilievo della pittura italiana contemporanea ed esponente – insieme a Francesco De Grandi (protagonista di una esposizione a Marsala nel 2014, sempre curata da Troisi), Andrea Di Marco e Fulvio Di Piazza – della cosiddetta Scuola di Palermo.

Spiega il curatore: “È anche attraverso questo sistema di rimandi che Bazan va assemblando da quasi un quarto di secolo la propria personalissima iconografia, immettendo tutti quei riferimenti nel paesaggio di una dimensione quotidiana tanto, in apparenza, risolta su un registro basso e ironico (…) quanto, in realtà, smagato, deviante, saturo di insidie e di trappole. Si tratti di scenari urbani - città inquadrate dall'alto, porti, skyline di luci notturne viste da grandi pareti vetrate - di una natura sin troppo fiorente e rigogliosa per non essere minacciosa (come Il lato oscuro), dei tanti interni dove gli elementi di arredo e gli oggetti di ogni giorno sembrano, per forza paradossale di presenza iconica, apparecchiare un teatro di spaesamenti, ogni volta questa pittura sospende il suo significato in un orizzonte percettivo limbico, in bilico”. 

Di scena a Marsala saranno dunque quelli che il curatore definisce “continui cortocircuiti tra cultura alta e bassa” che hanno caratterizzato certa produzione degli anni Novanta della Scuola di Palermo, gli anni in cui Bazan metteva a punto i propri processi figurali: segno, colore, la componente ironica, l’andamento jazzato e l’esibizione a tratti persino spavalda della gratuità dell’immagine. 

Troisi sottolinea poi il tema della “contaminazione dei repertori e l’ibridazione dei generi” considerati solo il “pre-testo di una operazione condotta sul corpo stesso della pittura”. “A distanza di vent'anni o quasi dalla cosiddetta Scuola di Palermo, – conclude il curatore - è lecito riconoscere che era questo il filo che si tendeva tra Bazan, De Grandi, Di Marco e Di Piazza pur nella evidente diversità degli approcci e delle traiettorie, in una assunzione di responsabilità della pittura dinanzi al proprio tempo”.

Alla mostra, realizzata con il contributo di ElenkArt, è dedicato un catalogo Glifo Edizioni. Foto di Alessandro Di Giugno e Giacomo D’Aguanno.

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