Andata e ricordo. Souvenir de Voyage
![Davide Tranchina, Throgh the globe #12, 2003 Davide Tranchina, Throgh the globe #12, 2003](http://www.arte.it/foto/600x450/8b/16352-immagine_newsletter_21giugno.jpg)
Davide Tranchina, Throgh the globe #12, 2003
Dal 22 Giugno 2013 al 08 Ottobre 2013
Rovereto | Trento
Luogo: Mart Rovereto
Indirizzo: corso Bettini 43
Orari: da martedi a domenica 10- 18; venerdi 10-21
Curatori: Nicoletta Boschiero, Veronica Caciolli, Daniela Ferrari, Paola Pettenella, Alessandra Tiddia, Denis Viva
Costo del biglietto: intero 11 €, ridotto 7 €, gratuito fino a 14 anni
Telefono per informazioni: 800 397760/ 0464 438887
E-Mail info: info@mart.trento.it
Sito ufficiale: http://www.mart.tn.it
Fotografie dei Grand Tour ottocenteschi, le prime guide dei viaggiatori di inizio novecento, i diari di viaggio dei futuristi, la parabola della pubblicità dall’illustrazione d’autore al kitsch, l’ironia della Pop-Art, i linguaggi contemporanei del video e dell’installazione. Sono alcune delle sorprese di una mostra prodotta dal Mart di Rovereto e a cura di Nicoletta Boschiero, Veronica Caciolli, Daniela Ferrari, Paola Pettenella, Alessandra Tiddia, Denis Viva, con presenta in catalogo un saggio di Fernando Castro Florez.
La mostra si apre con “Tempo di viaggio”, un racconto per immagini del grande regista russo Andreij Tarkovsky che nel 1983 compiva il suo Grand Tour accompagnato dal poeta e sceneggiatore Tonino Guerra. Un modo di viaggiare, quello di Tarkovsky e Guerra, che non cedeva alle tentazioni della memoria, ma che raccoglieva immagini per appropriarsi di se stessi e del mondo.
Il racconto di questo viaggio introduce in modo critico il tema chiave della mostra: oggi l’industria globale del turismo di massa ci inonda di immagini di luoghi con un “taglio turistico”. Sono “immagini delle immagini”, che alimentano le nostre mappe mentali e che condizionano la nostra immagine del mondo in un senso ben preciso: quello della progressiva sovrapposizione degli spazi turistici e di quelli culturali.
La costruzione degli spazi destinati ad ospitare l’esperienza turistica, si evolve in modo innovativo e speculare all’evoluzione culturale in atto nella società contemporanea. Lo spazio turistico postmoderno è cioè caratterizzato da un’estrema frammentazione dei segni che lo orientano. Il souvenir è il regalo che ci portiamo dai viaggi turistici, è convenzionale e già visto, ma non possiamo farne a meno. Anche l’arte è un dono che sta tra la insignificanza e la sublimazione, il risultato di un viaggio o di un processo del quale spesso si sono cancellate le orme.
La mostra si apre con “Tempo di viaggio”, un racconto per immagini del grande regista russo Andreij Tarkovsky che nel 1983 compiva il suo Grand Tour accompagnato dal poeta e sceneggiatore Tonino Guerra. Un modo di viaggiare, quello di Tarkovsky e Guerra, che non cedeva alle tentazioni della memoria, ma che raccoglieva immagini per appropriarsi di se stessi e del mondo.
Il racconto di questo viaggio introduce in modo critico il tema chiave della mostra: oggi l’industria globale del turismo di massa ci inonda di immagini di luoghi con un “taglio turistico”. Sono “immagini delle immagini”, che alimentano le nostre mappe mentali e che condizionano la nostra immagine del mondo in un senso ben preciso: quello della progressiva sovrapposizione degli spazi turistici e di quelli culturali.
La costruzione degli spazi destinati ad ospitare l’esperienza turistica, si evolve in modo innovativo e speculare all’evoluzione culturale in atto nella società contemporanea. Lo spazio turistico postmoderno è cioè caratterizzato da un’estrema frammentazione dei segni che lo orientano. Il souvenir è il regalo che ci portiamo dai viaggi turistici, è convenzionale e già visto, ma non possiamo farne a meno. Anche l’arte è un dono che sta tra la insignificanza e la sublimazione, il risultato di un viaggio o di un processo del quale spesso si sono cancellate le orme.
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