Annamaria Gelmi. Locus
Dal 14 Ottobre 2017 al 14 Ottobre 2017
Riva del Garda | Trento
Luogo: MAG - Riva del Garda | Museo
Indirizzo: piazza Cesare Battisti 3/A
Enti promotori:
- AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0464 573869
E-Mail info: info@museoaltogarda.it
Il Museo Alto Garda aderisce alla tredicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani, aprendo gratuitamente le porte del Museo di Riva del Garda per tutta la giornata di sabato 14 ottobre 2017 e proponendo una serie di appuntamenti rivolti a imprimere un segno del contemporaneo nell’Alto Garda, come la presentazione della nuova opera “Locus” creata per il MAG da Annamaria Gelmi e il workshop di fotografia condotto da Edoardo Delille e Gabriele Galimberti, autori insieme a Paolo Woods della mostra fotografica “Nuovi sguardi gardesani” allestita negli spazi del Museo.
Ore 11.00
Presentazione opera “Locus” di Annamaria Gelmi e incontro con l’artista.
Il Museo di Riva del Garda coglie l’occasione della GdC per aggiungere all’interno dei suoi spazi una nuova traccia del contemporaneo, proseguendo nell’intento di proporre, in un luogo espositivo che spazia dall’archeologia alla storia, momenti di incontro con i più recenti linguaggi dell’arte.
Ad abitare gli spazi dell'antico pozzo interno all’ingresso del piano terra l’installazione site specific “Locus”, di Annamaria Gelmi, che sarà inaugurata alle ore 11.00 alla presenza dell’artista stessa.
Si tratta di un’installazione pensata per il luogo-locus in cui è collocata, creando un pensiero che unisce l'infinito con il presente, il passato e il futuro. L’opera è costituita da due figure, come dei guardiani, poste a destra e a sinistra dello spazio, da un lavoro frontale in plexiglas che si raddoppia con la sua ombra e da un parallelepipedo posto sul soffitto, il quale dialoga, specchiandosi, con l'antico pozzo situato al centro del pavimento.
Dopo l’inaugurazione, sarà presentata la monografia generale “Annamaria Gelmi. Rigore e passione nella misura del mondo”, che ripercorre in trecento pagine la lunga e variegata carriera dell’artista, curata da Katia Fortarel e pubblicata nel 2017 da Wasabi book-maker. Dialogherà con l’artista il professor Denis Viva, autore di un testo critico in catalogo.
Annamaria Gelmi è una donna dell’arte che ha saputo sempre rinnovarsi grazie ad un’innata propensione per la sperimentazione con diversi materiali, pur rimanendo fedele a una solida matrice di fondo che permette di riconoscere continuità e coerenza all’interno di un così ampio ventaglio di scelte espressive adottate. Oltre quarant’anni di attività le hanno concesso di raggiungere un equilibrio tra la sua parte razionale, rigorosa e di carattere fortemente progettuale, e la sua vena più romantica e sensibile derivante da un profondo lavoro di ricerca metafisico e trascendentale, nel segno di un costante dialogo con l’architettura.
Annamaria Gelmi, artista internazionale, originaria di Trento, si è formata nelle Accademie di Milano e di Venezia degli anni Sessanta. Sin dai suoi inizi artistici, fortemente caratterizzati da un impegno civile e da un’adesione alle ideologie femministe, ha cercato di elaborare l’espressione di un nuovo sentimento vitale, di una nuova idea dell’essere, determinata a comunicare al mondo il proprio pensiero.
Nelle varie fasi della sua rigorosa ricerca espressiva s’intrecciano personaggi e contesti suggestivi che hanno caratterizzato il panorama nazionale e internazionale dell’arte, a partire dagli anni delle grandi contestazioni giovanili.
Di grande significato le mostre personali del 1974 a Roma presso lo Studio d’arte moderna SM13, con la presentazione del teorico e critico Umbro Apollonio. L’anno successivo, il 1975, vede invece la partecipazione di Annamaria alla mostra internazionale “Luce e Materia. Il Metacrilato nell’arte”, curata da Giulio Carlo Argan.
Il tutto nel raccordo di sperimentazioni di forme e nuovi materiali come il plexiglas, eseguiti a partire dal 1973 sullo sfondo di alcune tra le più significative amicizie dell’artista incontrate a Calice Ligure, località diventata famosa nell’ambiente culturale internazionale per la presenza di Emilio Scanavino, uno dei massimi esponenti dell’arte informale. Grazie a questa presenza nasce una comunità artistica impegnata nella ricerca e nella sperimentazione d’avanguardia di cui la Gelmi fa parte, insieme a Paolo Icaro, lo stesso Scanavino, De Filippi, Brusamolino, Bonalumi e Nangeroni.
Seguono gli anni dell’incontro con l’arte rinascimentale, che vedono la Gelmi suscitare l’interesse, soprattutto nel 1987, di alcune riviste di informazione economico-finanziaria a tiratura nazionale, ad esempio “Gente Money” dov’è eletta una delle “regina del colore”, e “Gentleman” dove viene indicata da Marina Mojana come una tra le cinque artiste rappresentanti “la punta di diamante della scultura contemporanea in Italia”.
Gli anni Novanta si aprono nel segno della scultura, con i lavori di grandi dimensioni in acciaio, spesso impreziositi da inserti in pietra, bronzo o rame: anni in cui l’artista fonda con cinque colleghi il gruppo di ricerca artistica Argentario ’95.
Il nuovo secolo è inaugurato invece con un grande mostra al Castello di Pergine (Trento), che segna una tappa importante per l’artista, che è chiamata a realizzare alcune grandi opere per il giardino e gli ambienti del maniero medievale.
Gli anni più recenti sono segnati da novità e felici ritorni, ma anche da prestigiose partecipazioni a numerosi eventi internazionali – come l’invito della Shanto-Mariam University of Creative Technology di Dacca e l’installazione “Oltre il sacro” nel 2016 per la XXV Edizione di “Kunstraum Kirche” nel Duomo di Innsbruck.
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