DRODESERA XXXVIII EDIZIONE - SUPERCONTINENT²
Dal 12 Giugno 2018 al 28 Luglio 2018
Trento
Luogo: Centrale Fies
Indirizzo: Loc. Fies 1, Dro
Telefono per informazioni: +39 0464 504700
E-Mail info: info@centralefies.it
Sito ufficiale: http://www.centralefies.it/
In programma martedì 12 giugno la preview di SUPERCONTINENT², la38esima edizione di DRODESERA, con l’opera di teatro musicale Curon / Graun di OHT con l’ORCHESTRA HAYDN ORCHESTER, per la prima volta in scena a Centrale Fies, a cui si accederà direttamente da una delle piste ciclabili più belle del Trentino, quella tra il lago di Garda e la Valle dei Laghi.
OHT si confronta con il teatro musicale ispirandosi alla musica di Arvo Pärt. In scena è ritratto un paese affogato, dove il suono della campana -tipico dello stile tintinnabuli di Pärt- fa emergere con veemenza le forze invisibili del paesaggio alpino. Lo spettacolo parte dai rintocchi fantasma del campanile del lago di Resia per congiungere lo spettatore a una rinnovata struttura narrativa del teatro musicale in cui l’evacuazione coatta del piccolo paese di Curon diventa l’espediente narrativo per riavvicinare il teatro alla sua radice più profonda.
Il progetto di Office for a Human Theatre - OHT - anticipa molte delle tematiche che saranno approfondite in questa edizione del festival.Dal 20 al 28 luglioa Centrale Fies si incontreranno performer, artisti, filosofi, curatori, sound designer, architetti, ricercatori, registi in procinto di riappropriarsi tanto delle tradizioni e dei simboli quanto del proprio futuro, aprendo nuove visioni, cambiando di posto alle cose, producendo biodiversità e complessità di segno, di contenuto, di nuovi sguardi in nuove terre compiendo atti sciamanici.
SUPERCONTINENT², titolo di questa edizione del festival, è unvero e proprio sequeldell’edizione 2017, pensato per sviscerare e raccontare al pubblico tematiche legate al territorio, ai confini che si sciolgono immaginando un altrove, percorrendo mappe, cambiando scenario ancora una volta, come in una carte du tendrenella quale abbiamo assegnato toponimi.
SUPERCONTINENT²è la nascita di una nuova Pangea, data dai movimenti geologici e dalle tratte migratorie così come dall’intrecciarsi delle discipline e delle arti.
SUPERCONTINENT² è una terra in espansione, in movimento perpetuo che non cessa di generare domande, ipotesi, spostamenti, incontri inaspettati.
In quest’anno di residenze artistiche, produzioni e progetti, Centrale Fies non ha smesso di porsi domande incendiate dalla scorsa edizione. Come si organizza lo spazio attorno a un centro propulsore di immaginari e pensieri liminali e laterali? Dove finiscono le narrazioni minori? I confini sono linee immaginarie, possono le nuove pratiche artistiche spostarli, ridefinirli, annullarli?
A seguire il 7 luglio l’opening della mostra antologica di Giovanni Morbin, artista concettuale che negli ultimi anni ha condotto una ricerca sulla natura di forma e immagine concretizzata da atomizzazioni di oggetti comuni come ideale riordino artistico del mondo.
Nell’ambito del percorso di valorizzazione e storicizzazione della performance, Centrale Fies dedica un approfondimento a Giovanni Morbin (Valdagno, 1956) a cura di Denis Isaia. Per la prima volta una vista d’insieme racconta uno dei più evoluti interpreti della scena comportamentista italiana. Scandito dalla riproposizione di alcune fra le azioni più note, il progetto espositivo prende spunto da un nucleo di opere pressoché inedito degli anni ’70 e ’80, fino a giungere alle prove più recenti e raccontare una complessa vicenda di mutuazione fra i diversi linguaggi delle arti che ha al centro il corpo e il comportamento.
L’apertura della mostra sarà anticipata dalla performance Il giro del Mondo con partenza da fermo (Movimento con passo falso), il 29 giugno.
Dal 20 al 28 luglio a Centrale Fies si incontreranno performer, artisti, filosofi, curatori, sound designer, architetti, ricercatori, registi in procinto di riappropriarsi tanto delle tradizioni e dei simboli quanto del proprio futuro, aprendo nuove visioni, producendo biodiversità e complessità di segno, di contenuto, di nuovi sguardi. In programma 41 eventi tra progetti di ricerca, performance e spettacoli di cui 30 presentati per la prima volta in Italia.
SUPERCONTINENT², titolo di questa edizione del festival, è unvero e proprio sequel dell’edizione 2017, torneranno prepotentemente pratiche nomadi legate alle migrazioni ma anche all’esplorazione di un luogo esotico o di una disciplina liminale a quella conosciuta e praticata. Se lo scorso anno Supercontinent dichiarava che la terra fosse di chi la vive così come di chi la attraversa, autoctono, turista, migrante, rifugiato che fosse, quest’anno abbiamo voluto addentrarci ancora di più in questa nuova Pangea, inventando toponimi come in una carte du tendre*.
«Oggi il festival è una realtà internazionale vivace e attiva, con una fortissima identità capace di restituire al suo pubblico, ogni luglio, i sapori, gli umori, gli immaginari e le necessità della scena performativa contemporanea italiana e straniera. - afferma la direttrice artistica di Centrale Fies Barbara Boninsegna - In quest’anno di residenze artistiche, produzioni e progetti, Centrale Fies non ha smesso di porsi domande incendiate dalla scorsa edizione, che ci spingono quest’anno a raccontare qualcosa di più di questo supercontinenteche mischia paesaggi reali e paesaggi interiori, una carte du tendrein cui trovare toponimi misteriosi dal sapore iniziatico».
A dare il via al festival dal 20 al 22 luglio è la sesta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award, la piattaforma dedicata alla performance art nella quale Centrale Fies continua a rinnovarsi stravolgendo le regole dei premi, che dallo scorso anno trasforma i selezionati in vincitori e la giuria in board curatoriale. Live Works crea un network effettivo per l’artista, che ha fatto nascere in questi anni diverse collaborazioni tra i curatori e gli artisti delle scorse edizioni. Quest’anno i guest curators sono Alessio Antoniolli Direttore di Gasworks, Alexander Roberts curatore e producer, Anne Breure Direttrice della Veem House for Performance, Gundega Laivina Direttrice di Homo Novus Festival, Juan Canela curatore e scrittore, Vittoria Matarrese curatrice di Performance Art al Palais de Tokyo. Per la sesta edizione sono stati selezionati da Barbara Boninsegna, Daniel Blanga Gubbay, Simone Frangi, 12 artisti provenienti da tutto il mondo, che presenteranno altrettanti lavori inediti, su 422 application pervenute.
A seguire, fino al 28 luglio, una programmazione artistica capace di restituire la ricerca sulle arti contemporanee tra cui Germinal de L’Amicale de Production in cui i performer vivranno il palcoscenico tentando di creare un ecosistema, un mondo, decidendo di costruire e decostruire la storia delle scienze, delle tecnologie e delle strutture sociali in modi sperimentali; e My shapes, your words, their grey, che segna il ritorno, dopo il successo dello scorso anno, del coreografo austriaco Philipp Gehmacher.
In programma anche artisti italiani e internazionali che nel corso dell’anno hanno sviluppato i loro lavori in residenza artistica da Centrale Fies tra cui Marco D'Agostin con Avalanche e Sotterraneo – collettivo teatrale parte di Fies Factory - con Overload. Sono presenti anche due artisti, Urok Shirhan con la performance Empty Orchestra e Jacopo Jenna con If, If, If, Then (in prima nazionale), vincitori entrambi di due precedenti edizioni di Live Works.
SUPERCONTINENT² propone anche, all'interno della “Galleria Trasformatori”, la mostra antologica Giovanni Morbin dedicata a Giovanni Morbin (Valdagno, 1956), un artista concettuale che dagli anni '70 lavora sulla relazione tra corpo e comportamento umano ed è un punto di riferimento dell'arte performativa in Italia.
Inoltre, una selezione di video e film, ricostruendo in un luogo intimo e protetto come sono “Le terme”, una piccola sala cinema a ingresso libero con proiezione in loop dalle 20:00 alle 24:00, pronta ad accogliere il pubblico in qualsiasi momento della serata.
Le proiezioni attraversano le tematiche del Festival con registi che hanno fatto la storia del cinema come Werner Herzoge giovani artisti come Jordi Colomer, scelto per rappresentare la Spagna alla Biennale Arte 2017 e presentato a Manifesta 2018. Dopo il successo degli scorsi anni lo spazio nascosto e sospeso nel tempo della “Forgia” si riattiva con un programma di Club Session musicale, che ospita performer come Thea Hjelmeland, Gérald Kurdian e Cosmesi collettivo artistico italiano che per la prima volta si affaccia alla scena musicale producendo un vero e proprio disco. Tra le novità di questa edizione Talkin’ about, una formula ibrida, sorprendente per ospiti e proposte in cui ricercatori, sociologi, filosofi come Emanuele Coccia e Ugo Morelli e architetti come Luca Ruali, Nicola Di Croce, Mata Trifilò con Una comunicazione magnetica con la natura raccontano un’originale ricerca sull’abbandono delle aree interne del Paese allontanandosi da format canonici, come ad esempio attraverso un live set.
Quest'anno il festival è SUPERCONTINENT DUE.
Anzi, al quadrato.
Curon/Graun di OHT con HAYDN ORCHESTER
Musiche di Arvo Pärt
Fratres per quartetto d'archi
Fratres per archi e percussioni
Fratres per violino, archi e percussioni
Cantus in memory of Benjamin Britten
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