Maurizio Galimberti. Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà
Dal 11 Marzo 2021 al 11 Marzo 2021
Trento
Luogo: Sito web MUSE – Museo delle Scienze
Indirizzo: online
Orari: ore 18
Sito ufficiale: http://www.muse.it
Il fotografo di fama internazionale Maurizio Galimberti presenta al pubblico gli inediti scatti di "Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà". Aperta al pubblico il 19 gennaio 2021 a Palazzo delle Albere e attualmente chiusa per le disposizioni Covid-19, la mostra - in attesa di riaprire - si racconta virtualmente grazie alla voce dell'autore, dei curatori e dei botanici del MUSE.
Un viaggio fotografico nelle foreste trentine, tra alberi che profumano di legno buono e scrivono paesaggi fragili. È suggestivo l’incontro tra arte e foresta al MUSE - Museo delle Scienze dove la nuova mostra “Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà” racconta attraverso l’obiettivo del fotografo milanese Maurizio Galimberti i boschi del Trentino. Allestita nelle sale di Palazzo delle Albere, polo Scienza e Filosofia del MUSE, ma ora chiusa al pubblico nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, la mostra si compone di 23 scatti e 17 mosaici fotografici. Scatti d'autore che giovedì 11 febbraio 2021, alle 18 in streaming sulla pagina Facebook del MUSE (quiil link per seguire l'evento), il noto maestro "della Polaroid" presenterà alla platea virtuale. Assieme a lui, a illustrare i motivi, le emozioni e i contesti ecologici racchiusi nelle fotografie, ci saranno la curatrice Beatrice Mosca, il referente delle iniziative di Palazzo delle Albere Carlo Maiolini e il botanico del MUSE Andrea Bianchi. A portare il proprio saluto anche il presidente del MUSE Stefano Zecchi e il direttore Michele Lanzinger.
La mostra, che rientra nel filone 2021 dedicato alle foreste, dialoga con gli altri due exhibit a tema vegetale allestiti negli spazi del museo: "Tree Time. Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura", nata dalla collaborazione tra MUSE e Museo Nazionale della montagna di Torino, e l'installazione artistica "Trees Falling in Love", visitabile nel giardino del museo.
Anche le fotografie di "Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà" indagano il rapporto tra natura e umanità. Un viaggio emozionante che vede il Trentino protagonista di uno sguardo sospeso fra visioni oniriche e reali: Galimberti si perde nelle foreste della Val di Fiemme e Fassa, della Valsugana, della Val di Non, Cembra, Molveno e Arco, tra alberi spezzati dalla furia della tempesta e alberi che riportano ad antiche suggestioni.
Di questo viaggio silvestre l'autore scrive: "Tutto è onirico, tutto è lento, tutto si fa osservare. Nelle mie immagini si accumulano montagne fiabose. Sono un surrealista, sono un fotografo, pittore, scultore. La mia fotografia è un piccolo mosaico, la mia fotografia è un single doppio scatto, lavoro sull'asta della fotografia. Lavoro su una linea di confine fotografico tanto cara a Luigi Ghirri. Tutto accade dentro il mio viaggiare in Trentino. Sublime Trentino mi emozioni, mi scrivi sensazioni senza tempo... la voce di mia Madre riecheggia nella foresta, è una voce che mi accarezza, vorrei non finisse mai".“
Una metamorfosi che incalza lo sguardo fotografia dopo fotografia, in un sapiente gioco di capovolgimenti, ricomposizioni, frammenti, dettagli. Uomini, bestie, cose, scompaiono in questo grande mosaico visivo. È la natura che si trasforma e mostra nell’assenza l’anima e il volto umano. Tra sogno e realtà esplode un linguaggio che appartiene soltanto alla poesia: immagini come parole, precise, per nulla lasciate al caso, ma evocative di un immaginario che svela l’incanto e il segreto della bellezza”, illustra la curatrice Beatrice Mosca.
"Forest Frame rappresenta un significativo cambio di prospettiva nel lavoro di Galimberti, rispetto a quello noto e consolidato nei suoi valori originali, svolto negli anni precedenti. Nelle opere che aveva presentato con straordinario successo alla Biennale di Venezia del 2017, Galimberti usava la macchina fotografica par cogliere l’essenza emotiva dei suoi personaggi: ritratti che si scomponevano in una serie di immagini per rappresentare in un volto l'anima della persona. Forest Frame capovolge il cammino intellettuale dell’artista: è la Natura a svelare l'interiorità del fotografo, sono le immagini della Natura che raccontano il complesso, spesso tormentato mondo interiore dell’artista", sottolinea il presidente del MUSE Stefano Zecchi.
"La mostra di Maurizio Galimberti mette in luce in modo evidentissimo il rapporto portato a soglie di criticità dei sistemi naturali in quanto fortemente influenzati dall’azione antropica. La tempesta Vaia è da considerarsi come una insignificante cicatrice nel divenire funzionale delle foreste? O un monito forte a riflettere su di un cambiamento climatico indotto che sulle vicende umane eserciterà la sua maggiore influenza e danni? La narrazione per immagini di Forest Frame è tutto questo, uno sguardo e una percezione, la restituzione di un paesaggio trasfigurato che ci destabilizza. Non un atto di accusa ma nemmeno di sola documentazione, uno stimolo piuttosto a reintepretare e fare nostre le suggestioni dell’artista fotografo. Un invito alla responsabilità", afferma il direttore del MUSE Michele Lanzinger.
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Oggi vive e lavora a Milano. È un artista di fama internazionale. Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana”. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti, poi a paesaggi, architetture e città. Testimonial-ambassador di Fuji Italia / divisione instant foto, tiene regolarmente workshop e Lectio Magistralis di fotografia. Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni di fotografia.
Un viaggio fotografico nelle foreste trentine, tra alberi che profumano di legno buono e scrivono paesaggi fragili. È suggestivo l’incontro tra arte e foresta al MUSE - Museo delle Scienze dove la nuova mostra “Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà” racconta attraverso l’obiettivo del fotografo milanese Maurizio Galimberti i boschi del Trentino. Allestita nelle sale di Palazzo delle Albere, polo Scienza e Filosofia del MUSE, ma ora chiusa al pubblico nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, la mostra si compone di 23 scatti e 17 mosaici fotografici. Scatti d'autore che giovedì 11 febbraio 2021, alle 18 in streaming sulla pagina Facebook del MUSE (quiil link per seguire l'evento), il noto maestro "della Polaroid" presenterà alla platea virtuale. Assieme a lui, a illustrare i motivi, le emozioni e i contesti ecologici racchiusi nelle fotografie, ci saranno la curatrice Beatrice Mosca, il referente delle iniziative di Palazzo delle Albere Carlo Maiolini e il botanico del MUSE Andrea Bianchi. A portare il proprio saluto anche il presidente del MUSE Stefano Zecchi e il direttore Michele Lanzinger.
La mostra, che rientra nel filone 2021 dedicato alle foreste, dialoga con gli altri due exhibit a tema vegetale allestiti negli spazi del museo: "Tree Time. Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura", nata dalla collaborazione tra MUSE e Museo Nazionale della montagna di Torino, e l'installazione artistica "Trees Falling in Love", visitabile nel giardino del museo.
Anche le fotografie di "Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà" indagano il rapporto tra natura e umanità. Un viaggio emozionante che vede il Trentino protagonista di uno sguardo sospeso fra visioni oniriche e reali: Galimberti si perde nelle foreste della Val di Fiemme e Fassa, della Valsugana, della Val di Non, Cembra, Molveno e Arco, tra alberi spezzati dalla furia della tempesta e alberi che riportano ad antiche suggestioni.
Di questo viaggio silvestre l'autore scrive: "Tutto è onirico, tutto è lento, tutto si fa osservare. Nelle mie immagini si accumulano montagne fiabose. Sono un surrealista, sono un fotografo, pittore, scultore. La mia fotografia è un piccolo mosaico, la mia fotografia è un single doppio scatto, lavoro sull'asta della fotografia. Lavoro su una linea di confine fotografico tanto cara a Luigi Ghirri. Tutto accade dentro il mio viaggiare in Trentino. Sublime Trentino mi emozioni, mi scrivi sensazioni senza tempo... la voce di mia Madre riecheggia nella foresta, è una voce che mi accarezza, vorrei non finisse mai".“
Una metamorfosi che incalza lo sguardo fotografia dopo fotografia, in un sapiente gioco di capovolgimenti, ricomposizioni, frammenti, dettagli. Uomini, bestie, cose, scompaiono in questo grande mosaico visivo. È la natura che si trasforma e mostra nell’assenza l’anima e il volto umano. Tra sogno e realtà esplode un linguaggio che appartiene soltanto alla poesia: immagini come parole, precise, per nulla lasciate al caso, ma evocative di un immaginario che svela l’incanto e il segreto della bellezza”, illustra la curatrice Beatrice Mosca.
"Forest Frame rappresenta un significativo cambio di prospettiva nel lavoro di Galimberti, rispetto a quello noto e consolidato nei suoi valori originali, svolto negli anni precedenti. Nelle opere che aveva presentato con straordinario successo alla Biennale di Venezia del 2017, Galimberti usava la macchina fotografica par cogliere l’essenza emotiva dei suoi personaggi: ritratti che si scomponevano in una serie di immagini per rappresentare in un volto l'anima della persona. Forest Frame capovolge il cammino intellettuale dell’artista: è la Natura a svelare l'interiorità del fotografo, sono le immagini della Natura che raccontano il complesso, spesso tormentato mondo interiore dell’artista", sottolinea il presidente del MUSE Stefano Zecchi.
"La mostra di Maurizio Galimberti mette in luce in modo evidentissimo il rapporto portato a soglie di criticità dei sistemi naturali in quanto fortemente influenzati dall’azione antropica. La tempesta Vaia è da considerarsi come una insignificante cicatrice nel divenire funzionale delle foreste? O un monito forte a riflettere su di un cambiamento climatico indotto che sulle vicende umane eserciterà la sua maggiore influenza e danni? La narrazione per immagini di Forest Frame è tutto questo, uno sguardo e una percezione, la restituzione di un paesaggio trasfigurato che ci destabilizza. Non un atto di accusa ma nemmeno di sola documentazione, uno stimolo piuttosto a reintepretare e fare nostre le suggestioni dell’artista fotografo. Un invito alla responsabilità", afferma il direttore del MUSE Michele Lanzinger.
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Oggi vive e lavora a Milano. È un artista di fama internazionale. Si accosta al mondo della fotografia analogica esordendo con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Widelux per poi nel 1983 focalizzare il suo impegno, in maniera radicale e definitiva, sulla Polaroid. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana”. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico Fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti, poi a paesaggi, architetture e città. Testimonial-ambassador di Fuji Italia / divisione instant foto, tiene regolarmente workshop e Lectio Magistralis di fotografia. Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni di fotografia.
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