Mio dolce paese, dove sei? - Mon doux pays, où êtes-vous? Identità perdute da Rouault ai contemporanei
Dal 19 Settembre 2015 al 11 Gennaio 2016
Trento
Luogo: Museo Diocesano Tridentino
Indirizzo: piazza del Duomo 18
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato 9.30-12.30 / 14-17.30; domenica 10-13 / 14-18
Curatori: Domenica Primerano, Riccarda Turrina
Enti promotori:
- Provincia Autonoma di Trento - Servizio Attività Culturali
- Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
Costo del biglietto: 3 € ingresso alla sola mostra, 5 € biglietto combinato mostra e Museo Diocesano Tridentino, ingresso gratuito ogni prima domenica del mese
Telefono per informazioni: +39 0461 234419
E-Mail info: info@museodiocesanotridentino.it
Sito ufficiale: http://www.museodiocesanotridentino.it
Il cuore della mostra è rappresentato dal celebre Miserere di Georges Rouault (Parigi, 1871 - 1958), esposto per la prima volta a Trento in quest'occasione. Il ciclo, composto da 58 tavole, fu concepito dall'artista francese negli anni tragici del primo conflitto mondiale, ripreso tra il 1922 e il 1927 ma pubblicato solo nel 1948 da A. Vollard. E' considerato dalla critica la testimonianza più intensa e significativa di Rouault, ritenuto il più grande pittore religioso del Novecento. Il Miserere è suddiviso in due parti: la prima, costituita da trentatré tavole, è ispirata al Salmo 50, che nella versione latina inizia con le parole "Miserere mei, Deus"; la seconda, che conta venticinque incisioni, afferisce in maniera più diretta al tema della guerra. Ciascuna tavola è accompagnata da un titolo, parte integrante dell'opera e richiamo costante ai temi cari all'artista: in corrispondenza della tavola XLIV Rouault scrisse Mon doux pays, où êtes-vous? (Mio dolce paese, dove sei?). Un'invocazione che racchiude tutto lo smarrimento, il senso di perdita e di vuoto di chi assiste impotente a tanta distruzione. Una domanda che è stata scelta come titolo dell'intera esposizione, curata da Domenica Primerano, direttrice del Museo Diocesano Tridentino, e da Riccarda Turrina.
La mostra propone al visitatore un costante dialogo tra le incisioni del Miserere - che coprono per intero le pareti delle sale del piano terra - e una significativa selezione di opere di artisti e fotografi nazionali e internazionali: Robert Capa, Valentino Petrelli, Ugo Panella, Alfredo Jaar, Jean Revillard e Simone Turra.
Il percorso espositivo
Il percorso prende avvio da un video che, utilizzando una selezione delle oltre duecento foto d'archivio scattate per documentare i danni arrecati ai luoghi di culto del Trentino, evoca le conseguenze del primo conflitto mondiale nelle vallate della regione. Il visitatore è invitato ad entrare in uno spazio che lo isola dal resto dell'esposizione, così da stabilire una relazione più intima con luoghi forse familiari, resi quasi spettrali dagli effetti devastanti dei bombardamenti. Le chiese, le case, il paesaggio sono avvolti in un silenzio sospeso e pesante; le strade sono deserte e tutto è immobile. Sono paesi svuotati dalla presenza dell’uomo; a volte tuttavia si intravedono le loro sagome che, come ombre, si aggirano tra le rovine di una vita che non potrà più essere uguale a prima. Il filmato, di grande impatto emotivo, è stato realizzato da Stefano Benedetti tramite l’utilizzo di una particolare tecnica di animazione tridimensionale che simula il movimento all'interno delle immagini.
Seguono alcune immagini della Seconda Guerra Mondiale, che fungono da raccordo tra la Grande Guerra e i conflitti del nostro tempo. Si è scelto di inserire in mostra una ristretta selezione di scatti realizzati nel 1943 da Robert Capa quando, al seguito dell’esercito americano, fu chiamato a documentare l’avanzata delle truppe alleate. In mostra viene esposta anche una fotografia di Valentino Petrelli: l'immagine ferma l'intensità di un insperato abbraccio fra un soldato e, probabilmente, la madre. Il taglio e l’inquadratura tanto ravvicinata fanno di questa fotografia il simbolico incontro con l’umanità liberata dal dolore, dall’incertezza, dalle intollerabili privazioni che ogni guerra porta con sé.
Lo sguardo si sposta quindi sui conflitti contemporanei attraverso le immagini del celebre fotoreporter Ugo Panella: le sue istantanee raccontano i luoghi di guerra dai quali si fugge; o il tragico destino dei bambini soldato; ma anche la speranza di una madre che stringe il proprio bambino, guardando dalla finestra di un minareto una città. Concludono l'esposizione alcune immagini di grande attualità che portano all'attenzione del visitatore il dramma dei profughi: l'opera Walking dell'artista cileno Alfredo Jaar e Jungles, un lavoro fotografico di Jean Revillard del 2007. Le immagini di Revillard, che mostrano le capanne dei disperati di Calais, punto strategico di passaggio verso l’Inghilterra, sono state premiate nel 2008 con un World Press Photo, categoria "Problemi Contemporanei", ed uno Swiss Press, categoria "Estero".
In mostra sono presenti anche due sculture di Simone Turra, artista trentino che dà vita a figure arcaiche, quasi mitiche, che sembrano ancora fuse alla natura; in dialogo con quelle di Rouault, queste figure raccontano la dimensione tragica del dolore, i silenzi e gli abbandoni che accompagnano il vivere umano.
La mostra, corredata da un catalogo edito dalla Tipografia Editrice Temi, è stata organizzata con il sostegno Provincia Autonoma di Trento, Servizio Attività Culturali e della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
Dal primo fine settimana di ottobre fino al termine dell'esposizione il museo propone ai visitatori un percorso di visita alla mostra della durata di un'ora. Ogni visita alla mostra viene calibrata, nel linguaggio e nei contenuti presentati, in base alle diverse fasce d'età. Per le scuole è stato progettato un apposito percorso didattico; per i singoli visitatori sono previste visite guidate a turno fisso ogni prima e terza domenica del mese alle ore 16.00.
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