Divina Commedia. L’arte contemporanea rilegge dante Alighieri
Dal 12 Settembre 2021 al 16 Gennaio 2022
Portobuffolè | Treviso
Luogo: Museo Casa Gaia
Indirizzo: Via Businello 2
Orari: sabato e domenica 10:00 - 12:30 / 15:00 - 18:30; durante la settimana solo su prenotazione
Curatori: Laura Finotto
Costo del biglietto: € 3, gratuito 0-13 anni
Telefono per informazioni: +39 0422 850742
E-Mail info: ufficioturistico@comune.portobuffole.tv.it
Da domenica 12 settembre 2021 a domenica 16 gennaio 2022 la città di Portobuffolè ospita, al Museo Casa Gaia, una straordinaria mostra d’arte contemporanea dedicata alla Divina Commedia. La mostra, ideata da Christian Ronchin (direttore editoriale e artistico di Edizioni Chartesia) e curata da Laura Finotto (presidente dell’associazione culturale Dotmob) in collaborazione con il Comune di Portobuffolè, rende omaggio al capolavoro di Dante Alighieri nell’anno in cui ricorre il VII centenario della scomparsa del Sommo poeta e rientra in una poderosa operazione culturale concepita e realizzata da Chartesia per offrire un degno tributo, e al contempo una chiave di lettura moderna e coinvolgente, a una delle più grandi opere di letteratura di tutti tempi.
Un intento condiviso e sostenuto dall’amministrazione comunale di Portobuffolè, che ha fortemente voluto essere la prima sede museale nazionale ad ospitare la mostra, considerato il legame storico e letterario tra la città e il padre della lingua italiana. La collaborazione sinergica tra Chartesia (che ha concepito il percorso espositivo da un punto di vista artistico e concettuale) e Dotmob (che ha curato e coordinato la realizzazione e l’allestimento della mostra) ha permesso di creare un dialogo tra l’arte contemporanea e un luogo storico d’eccezione come la casa di Gaia da Camino, annullando una distanza temporale di 700 anni.
Spiega infatti Christian Ronchin che “Il modo migliore per rinsaldare il rapporto tra cultura e territorio è quello di creare eventi in cui il visitatore possa riscoprire le proprie radici attraverso un linguaggio attuale, evocativo e coinvolgente”. Aggiunge il vicesindaco e assessore alla cultura Anna Maria Rosalen che “se questo permette poi di portare in scena molte artiste donne e giovani talenti, significa anche dare un forte segnale di attenzione a tematiche di grande attualità. Non potevamo immaginare un modo più adeguato per celebrare i 700 anni dell’ospite più illustre che ha calcato le vie della nostra città”.
Nato da un progetto di Christian Ronchin dopo un esteso periodo di studio e ricerca, il percorso espositivo muove dalla parallela pubblicazione di un’edizione celebrativa della Divina Commedia, illustrata con oltre 150 spettacolari opere d’arte inedite e mai presentate al pubblico prima d’ora, espressamente realizzate per l’occasione da 36 artisti italiani contemporanei.
La mostra ripercorre il viaggio ultraterreno di Dante attraverso le opere pittoriche pubblicate sui 3 volumi illustrati, dirompenti interpretazioni artistiche che rileggono con le tecniche e gli stili più diversi l’incredibile varietà di scene, atmosfere e paesaggi evocati dal poeta lungo il suo cammino immaginario nei tre regni dell’aldilà.
Il percorso espositivo costituisce dunque un grande racconto per immagini che mira ad avvicinare il grande pubblico al più grande capolavoro della letteratura italiana di sempre. La realizzazione di questa ricca e poliedrica collezione di opere d’arte permette infatti di gettare una nuova luce sulla straordinaria capacità del testo dantesco di continuare a ispirare sperimentazioni e ricerche creative, suscitando ancora oggi le stesse fortissime emozioni che il poeta stesso ha saputo rendere in modo incredibilmente drammatico attraverso i suoi versi di altissima poesia.
La ricchezza visiva del percorso pittorico si deve anche all’assoluta libertà offerta agli artisti da Christian Ronchin nella scelta del registro stilistico, della tecnica e dei materiali da utilizzare, nonché all’armonioso ed eclettico dialogo che si è venuto così a creare tra Astrattismo, Cubismo, Figurativo, Comic Art, Spazialismo, Espressionismo e altre correnti pittoriche.
Come anticipato, aspetto assolutamente inedito di questo eccezionale percorso espositivo è la partecipazione al progetto di 36 diversi artisti, selezionati da Christian Ronchin riservando particolare spazio alle donne, ben 20, e ai giovani talenti: sottolinea infatti Ronchin, ripercorrendo la genesi del progetto, che questa scelta “risponde a un obiettivo preciso, ovvero quello di valorizzare la sensibilità, la creatività e il pensiero di chi è stato più danneggiato dalla pandemia in corso in termini personali e professionali. Oltre agli artisti già affermati e di lunga esperienza, ho volutamente lasciato spazio ai giovani talenti emergenti, che spesso non riescono ad ottenere il giusto grado di visibilità a causa di convenzioni rigide, pregiudizi svilenti e difficoltà socioeconomiche”.
Queste le prestigiose firme che hanno saputo cogliere l’essenza e la grandiosità del poema dantesco approdando a interpretazioni artistiche intense e originali: Chiara Abbaticchio, Sveva Altea, Laura Alunni, Domenico Asmone, Donatella Bartoli, Federica Belloli, Franco Beraldo, Alice Bernardi, Olimpia Biasi, Franco Bulfarini, Silvia Canton, Alessandra Carloni, Giancarlo Ciccozzi, Lucio Colusso, Giuseppe Corradino, Giosi Costan, Antonio Cotecchia, Graziella Da Gioz, Luca Dall’Olio, Ombretta Del Monte, Sergio Favotto, SKIM, Diego Gabriele, Tiziana Guerra, Giuseppe Luciani, Carmelo Margarone, Elena Mastropaolo, Dina Moscato, Annamaria Pagliarin, Sonia Ros, Elisa Rossi, Marco Russo, Marco Sciame, Paola Scibilia, Sonia Strukul, Mario Tavernaro.
Anche la scelta della sede è tutt’altro che casuale: dimora di Gaia da Camino, gentildonna e poetessa trevigiana, nel medioevo Casa Gaia fu infatti un vivace cenacolo culturale frequentato da artisti e letterati. Dante stesso fu ospite e amico di Gherardo da Camino, padre di Gaia, tant’è che entrambi vengono citati dal poeta nel XVI canto del Purgatorio.
La mostra si sviluppa sui 3 piani del museo seguendo un percorso cronologico-tematico (a salire, Inferno, Purgatorio e Paradiso, rispettando l’ordine dei canti nel poema). Aprono la visita le grandi mappe ad acquerello, china e seppia che schematizzano la struttura dei tre regni ultraterreni, come descritti da Dante nella Commedia.
Spiccano poi i pannelli con gli acquerelli dei capilettera miniati che impreziosiscono l’edizione illustrata edita da Chartesia, richiamo agli antichi manoscritti medievali fatto di minuziosi decori e dettagli dorati, tematizzati con soggetti di animali per l’Inferno, floreali per il Purgatorio e figure di santi per il Paradiso.
Si prosegue con sette opere introduttive di formato 100 x 70 che accompagnano il visitatore al primo canto dell’Inferno. Seguono le 100 tele corrispondenti ai 100 canti della Commedia (34 per l’Inferno, 33 per il Purgatorio e 33 per il Paradiso), tutte volutamente dello stesso formato verticale 70 x 50: scene tormentate, dove si scorgono ritratti carichi d’angoscia o geometrie astratte che paiono galleggiare in una dimensione atemporale, si alternano a simbolismi raffinati e visioni oniriche fatte di pura luce e colore, magici approdi del personale processo creativo di ogni singolo artista.
Le tele esposte sono accompagnate da esaustive e utilissime targhette descrittive che riportano i dati dell’artista e le recensioni critiche delle opere pittoriche, redatte da 5 esperte docenti, critiche e storiche dell’arte (Rosanna Potente, Alessandra Redaelli, Alessandra Santin, Meital Shai, Chiara Voltarel), pubblicate anche nei rispettivi volumi della Divina Commedia illustrata. Nel suo lavoro, anche in questo caso Christian Ronchin ha inteso aprire a un pubblico più vasto ed eterogeneo possibile la fruizione delle opere, evitando volutamente di rivolgersi a una ristretta platea di specialisti, invitando alla riscoperta e alla riflessione sull’opera dantesca chiunque ami la lettura e la pittura e non possegga specifiche conoscenze di letteratura medievale o in campo artistico. A tal proposito, chiosa Ronchin, “il linguaggio visivo dei quadri svela e spiega il significato dei versi della Divina Commedia agevolandone la comprensione e illuminandone la grandiosità, conducendo per mano il lettore nell’universo dantesco”.
Un percorso espositivo imperdibile, un’opportunità unica per riscoprire Dante e i suoi meravigliosi versi, accesi di emozioni nuove grazie al loro incontro con la pittura.
Un intento condiviso e sostenuto dall’amministrazione comunale di Portobuffolè, che ha fortemente voluto essere la prima sede museale nazionale ad ospitare la mostra, considerato il legame storico e letterario tra la città e il padre della lingua italiana. La collaborazione sinergica tra Chartesia (che ha concepito il percorso espositivo da un punto di vista artistico e concettuale) e Dotmob (che ha curato e coordinato la realizzazione e l’allestimento della mostra) ha permesso di creare un dialogo tra l’arte contemporanea e un luogo storico d’eccezione come la casa di Gaia da Camino, annullando una distanza temporale di 700 anni.
Spiega infatti Christian Ronchin che “Il modo migliore per rinsaldare il rapporto tra cultura e territorio è quello di creare eventi in cui il visitatore possa riscoprire le proprie radici attraverso un linguaggio attuale, evocativo e coinvolgente”. Aggiunge il vicesindaco e assessore alla cultura Anna Maria Rosalen che “se questo permette poi di portare in scena molte artiste donne e giovani talenti, significa anche dare un forte segnale di attenzione a tematiche di grande attualità. Non potevamo immaginare un modo più adeguato per celebrare i 700 anni dell’ospite più illustre che ha calcato le vie della nostra città”.
Nato da un progetto di Christian Ronchin dopo un esteso periodo di studio e ricerca, il percorso espositivo muove dalla parallela pubblicazione di un’edizione celebrativa della Divina Commedia, illustrata con oltre 150 spettacolari opere d’arte inedite e mai presentate al pubblico prima d’ora, espressamente realizzate per l’occasione da 36 artisti italiani contemporanei.
La mostra ripercorre il viaggio ultraterreno di Dante attraverso le opere pittoriche pubblicate sui 3 volumi illustrati, dirompenti interpretazioni artistiche che rileggono con le tecniche e gli stili più diversi l’incredibile varietà di scene, atmosfere e paesaggi evocati dal poeta lungo il suo cammino immaginario nei tre regni dell’aldilà.
Il percorso espositivo costituisce dunque un grande racconto per immagini che mira ad avvicinare il grande pubblico al più grande capolavoro della letteratura italiana di sempre. La realizzazione di questa ricca e poliedrica collezione di opere d’arte permette infatti di gettare una nuova luce sulla straordinaria capacità del testo dantesco di continuare a ispirare sperimentazioni e ricerche creative, suscitando ancora oggi le stesse fortissime emozioni che il poeta stesso ha saputo rendere in modo incredibilmente drammatico attraverso i suoi versi di altissima poesia.
La ricchezza visiva del percorso pittorico si deve anche all’assoluta libertà offerta agli artisti da Christian Ronchin nella scelta del registro stilistico, della tecnica e dei materiali da utilizzare, nonché all’armonioso ed eclettico dialogo che si è venuto così a creare tra Astrattismo, Cubismo, Figurativo, Comic Art, Spazialismo, Espressionismo e altre correnti pittoriche.
Come anticipato, aspetto assolutamente inedito di questo eccezionale percorso espositivo è la partecipazione al progetto di 36 diversi artisti, selezionati da Christian Ronchin riservando particolare spazio alle donne, ben 20, e ai giovani talenti: sottolinea infatti Ronchin, ripercorrendo la genesi del progetto, che questa scelta “risponde a un obiettivo preciso, ovvero quello di valorizzare la sensibilità, la creatività e il pensiero di chi è stato più danneggiato dalla pandemia in corso in termini personali e professionali. Oltre agli artisti già affermati e di lunga esperienza, ho volutamente lasciato spazio ai giovani talenti emergenti, che spesso non riescono ad ottenere il giusto grado di visibilità a causa di convenzioni rigide, pregiudizi svilenti e difficoltà socioeconomiche”.
Queste le prestigiose firme che hanno saputo cogliere l’essenza e la grandiosità del poema dantesco approdando a interpretazioni artistiche intense e originali: Chiara Abbaticchio, Sveva Altea, Laura Alunni, Domenico Asmone, Donatella Bartoli, Federica Belloli, Franco Beraldo, Alice Bernardi, Olimpia Biasi, Franco Bulfarini, Silvia Canton, Alessandra Carloni, Giancarlo Ciccozzi, Lucio Colusso, Giuseppe Corradino, Giosi Costan, Antonio Cotecchia, Graziella Da Gioz, Luca Dall’Olio, Ombretta Del Monte, Sergio Favotto, SKIM, Diego Gabriele, Tiziana Guerra, Giuseppe Luciani, Carmelo Margarone, Elena Mastropaolo, Dina Moscato, Annamaria Pagliarin, Sonia Ros, Elisa Rossi, Marco Russo, Marco Sciame, Paola Scibilia, Sonia Strukul, Mario Tavernaro.
Anche la scelta della sede è tutt’altro che casuale: dimora di Gaia da Camino, gentildonna e poetessa trevigiana, nel medioevo Casa Gaia fu infatti un vivace cenacolo culturale frequentato da artisti e letterati. Dante stesso fu ospite e amico di Gherardo da Camino, padre di Gaia, tant’è che entrambi vengono citati dal poeta nel XVI canto del Purgatorio.
La mostra si sviluppa sui 3 piani del museo seguendo un percorso cronologico-tematico (a salire, Inferno, Purgatorio e Paradiso, rispettando l’ordine dei canti nel poema). Aprono la visita le grandi mappe ad acquerello, china e seppia che schematizzano la struttura dei tre regni ultraterreni, come descritti da Dante nella Commedia.
Spiccano poi i pannelli con gli acquerelli dei capilettera miniati che impreziosiscono l’edizione illustrata edita da Chartesia, richiamo agli antichi manoscritti medievali fatto di minuziosi decori e dettagli dorati, tematizzati con soggetti di animali per l’Inferno, floreali per il Purgatorio e figure di santi per il Paradiso.
Si prosegue con sette opere introduttive di formato 100 x 70 che accompagnano il visitatore al primo canto dell’Inferno. Seguono le 100 tele corrispondenti ai 100 canti della Commedia (34 per l’Inferno, 33 per il Purgatorio e 33 per il Paradiso), tutte volutamente dello stesso formato verticale 70 x 50: scene tormentate, dove si scorgono ritratti carichi d’angoscia o geometrie astratte che paiono galleggiare in una dimensione atemporale, si alternano a simbolismi raffinati e visioni oniriche fatte di pura luce e colore, magici approdi del personale processo creativo di ogni singolo artista.
Le tele esposte sono accompagnate da esaustive e utilissime targhette descrittive che riportano i dati dell’artista e le recensioni critiche delle opere pittoriche, redatte da 5 esperte docenti, critiche e storiche dell’arte (Rosanna Potente, Alessandra Redaelli, Alessandra Santin, Meital Shai, Chiara Voltarel), pubblicate anche nei rispettivi volumi della Divina Commedia illustrata. Nel suo lavoro, anche in questo caso Christian Ronchin ha inteso aprire a un pubblico più vasto ed eterogeneo possibile la fruizione delle opere, evitando volutamente di rivolgersi a una ristretta platea di specialisti, invitando alla riscoperta e alla riflessione sull’opera dantesca chiunque ami la lettura e la pittura e non possegga specifiche conoscenze di letteratura medievale o in campo artistico. A tal proposito, chiosa Ronchin, “il linguaggio visivo dei quadri svela e spiega il significato dei versi della Divina Commedia agevolandone la comprensione e illuminandone la grandiosità, conducendo per mano il lettore nell’universo dantesco”.
Un percorso espositivo imperdibile, un’opportunità unica per riscoprire Dante e i suoi meravigliosi versi, accesi di emozioni nuove grazie al loro incontro con la pittura.
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