Michele Spanghero. Ad Libitum
Dal 21 Ottobre 2016 al 11 Dicembre 2016
Treviso
Luogo: TRA Treviso Ricerca Arte
Indirizzo: via Barberia 25
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 15.30-19.30; domenica 15.30-19.30
Curatori: Chiara Ianiselli
Enti promotori:
- TRA Treviso Ricerca Arte
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0422 419990
E-Mail info: segreteria@trevisoricercaarte.org
Sito ufficiale: http://www.trevisoricercaarte.org
Venerdì 21 ottobre alle ore 19, TRA Treviso Ricerca Arte inaugura la mostra personale Ad Libitum di Michele Spanghero, a cura di Chiara Ianeselli.
L’esposizione si inserisce nel percorso di Michele Spanghero in una dimensione evidentemente inattesa: particolare è l'attenzione posta dichiaratamente sull'essere umano e le sue strutture. Proprio la peculiarità dell’opera esposta ha spinto perché la mostra assumesse lo stesso titolo del lavoro: Ad Libitum. Con questo termine, utilizzato soprattutto in ambito musicale, si intende non delimitare una determinata dose, quantità o possibilità di ripetizione, prolungando una data operazione a volontà, a piacere.
Michele Spanghero, solitamente operante in una dimensione più astratta ed onirica delle realtà che l’uomo abita ed utilizza, sposta improvvisamente l’attenzione sulla costruzione della vita stessa. Il titolo della mostra in particolare intende soprattutto porre delle attenzioni sulla complessa questione della respirazione assistita. Il tono che Ad Libitum assume sfiora momenti di alta tensione, assai densi di contenuti eternamente problematici.
Il rapporto tra l’uomo e la macchina, spesso mero strumento del primo, assume una dimensione tragica che mostra la stretta relazione di dipendenza instauratasi. A questa carica emessa dall’opera si contrappone un sottilissimo disco metallico, proveniente dalla Collezione etnografica Poggianella. Lo spettatore è invitato a sostare nel mezzo di questo dialogo, esattamente al centro, da cui provare a muovere dei passi. Assumere una visione netta, guardare un oggetto senza non avvertire la presenza dell’altro, risulta piuttosto difficile, date le infinite prospettive moltiplicate in seguito al vociferare continuo delle materie specchianti.
Per la mostra è stato realizzato un catalogo ricco di riflessioni attorno alla costruzione dell’opera, al suo funzionamento e al suo valore. “Una macchina medica per la ventilazione polmonare suona un accordo musicale su un organo a canne al ritmo costante del respiro automatico. L’azione di questo organo artificiale genera un cortocircuito di senso che si lega alla volontà e responsabilità di chi avvia – ad libitum – questo requiem meccanico, metafora di un limite che l’uomo delega alla tecnologia.” Michele Spanghero.
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