L'alfabeto essenziale di Ugo Guarino
![](http://www.arte.it/foto/600x450/c7/35115-invito-Ugo-Guarino-per-web-1.jpg)
© Ph. Sergio Benedetti |
Dal 24 Giugno 2015 al 11 Ottobre 2015
Trieste
Luogo: Museo Revoltella
Indirizzo: via Diaz 27
Orari: 10 - 19; chiuso il martedì
Curatori: Silvia Magistrali, Francesca Tramma
Enti promotori:
- Comune di Trieste
- Fondazione Rizzoli Corriere della Sera RCS
Costo del biglietto: intero 7 €, ridotto 5 €, ridotto speciale gruppi scolastici 3 € a partecipante. Visita guidata su prenotazione 55 € per gruppi max 30 persone
Telefono per informazioni: +39 040 6754350
E-Mail info: revoltella@comune.trieste.it
Sito ufficiale: http://www.museorevoltella.it
Le sue vignette erano attese giorno dopo giorno dai lettori della pagina di Lettere al Corriere del Corriere della Sera.
Per decenni e sino al 2014, Ugo Guarino, artista “produttore di immagini”, ha continuato ad essere l’“ingenuo, dolce, tenero, perverso, oscuro redattore di una sorta di "pagina sottotitolata per non... leggenti" come venne definito in una ormai storica “Stanza” di Indro Montanelli.
La mostra che il Comune di Trieste, città natale di Guarino, e la Fondazione Rizzoli Corriere della Sera gli dedicano è un omaggio ad un uomo che, con il suo tratto, ha segnato molto di più che la cronaca su un importante quotidiano.
Guarino, versatile autore, grafico, vignettista, pittore e scultore, è un artista entrato dentro la cronaca non limitandosi a registrarla e interpretarla ma contribuendo a fare Storia della cronaca stessa, come negli anni in cui, accanto a Franco Basaglia, contribuì a cancellare i manicomi e a dare vita alla rivoluzione culturale della Legge 180.
Il Museo Revoltella gli rende omaggio individuando alcuni nuclei significativi declinati in più modalità espressive che caratterizzano tutto il suo percorso artistico: dai disegni sospesi “fra il surrealismo, la satira e la favola” che hanno incantato Dino Buzzati nei primi anni cinquanta alle sculture-robot create con gli scarti della civiltà tecnologica, per approdare alle caustiche vignette del Corriere della Sera.
Per la mostra sono state selezionate circa duecento opere di straordinaria qualità grafica, recuperate grazie al riordino e alla catalogazione di oltre tredicimila unità dell’Archivio storico della Fondazione Corriere della Sera e alla mappatura presso collezionisti privati e istituzioni.
Il percorso espositivo, ideato dalle curatrici Silvia Magistrali e Francesca Tramma, si snoda attorno ad alcuni nuclei tematici della produzione di Guarino: dagli scenari di cronaca della sezione “Inconscio urbano” alle proiezioni cosmiche de “Il futuro è già cominciato”; dalla grafia rapida e corrosiva dell’impegno in “Cuore di Ugo Guarino” alla sintesi del vocabolario maturo nelle vignette di “Lettere al Corriere”.
Gli episodi di cronaca raffigurati sulle pagine de “la Cittadella” e de “La Domenica del Corriere” offrono lo spunto per divagazioni su surreali scenari urbani attraversati da ibridi umani ed animali: viene riproposta una selezione mirata della ricchissima produzione grafica di questi anni, che mostra la continuità con la ricerca pittorica, nelle sperimentazioni sull’espressività della linea e nelle cromie di ascendenza informale. L’immaginario futuribile, nell’incontro di tecnologia, design e pratica del costruire, costituisce un fil rouge fra le diverse fasi dell’attività creativa di Guarino: la presentazione delle imponenti opere scultoree realizzate in fabbrica con scocche di motocicletta si pone idealmente sulla linea dei disegni dei primi anni Cinquanta, con l’esplorazione di una dimensione inedita dell’opera di Guarino, nelle ricerche grafiche tendenti all’astrazione dei primi anni Sessanta.
Dalle graffianti vignette per la versione sessantottina di “Cuore” di Edmondo De Amicis alla documentazione grafica di “Zitti e buoni!” del 1979: la partecipazione al processo di rivisitazione delle gerarchie e degli spazi presso l’Ospedale Psichiatrico di Trieste si connette ad una generale riflessione sulle modalità della comunicazione visiva.
I materiali illustrati realizzati per il “Corriere della Sera” rappresentano il punto d’arrivo delle ricerche sulla cronaca e sul segno, in un linguaggio grafico calibrato sulla riuscita sintesi espressiva di revisione etica e distacco ironico. Le immagini di Guarino si spogliano delle divagazioni della linea per disvelare l’iconografia di un’umanità universale: la scelta di un linguaggio ridotto a un alfabeto essenziale, pone in primo piano la necessità di una comunicazione “partecipata”.
Disegni, dipinti e sculture, insieme a una consistente documentazione fotografica arricchita dai servizi di Fabio Battellini, Sergio Benedetti, Claudio Ernè, Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Paola Mattioli, Ugo Mulas, consentiranno di accostarsi alle modalità operative nei diversi ambiti di produzione, anche delle installazioni oggi perdute, offrendo una prospettiva trasversale sulla storia recente.
Il catalogo, edito da Corraini, si pone come omaggio all’artista, valorizzando l’ironia e la forza espressiva di opere e materiali grafici inediti, e vuole nel contempo offrire, attraverso testimonianze e documenti d’archivio, un primo importante tracciato dei percorsi umani e professionali dell’autore, nel confluire di stimoli e relazioni tra Trieste, Milano e New York.
Per decenni e sino al 2014, Ugo Guarino, artista “produttore di immagini”, ha continuato ad essere l’“ingenuo, dolce, tenero, perverso, oscuro redattore di una sorta di "pagina sottotitolata per non... leggenti" come venne definito in una ormai storica “Stanza” di Indro Montanelli.
La mostra che il Comune di Trieste, città natale di Guarino, e la Fondazione Rizzoli Corriere della Sera gli dedicano è un omaggio ad un uomo che, con il suo tratto, ha segnato molto di più che la cronaca su un importante quotidiano.
Guarino, versatile autore, grafico, vignettista, pittore e scultore, è un artista entrato dentro la cronaca non limitandosi a registrarla e interpretarla ma contribuendo a fare Storia della cronaca stessa, come negli anni in cui, accanto a Franco Basaglia, contribuì a cancellare i manicomi e a dare vita alla rivoluzione culturale della Legge 180.
Il Museo Revoltella gli rende omaggio individuando alcuni nuclei significativi declinati in più modalità espressive che caratterizzano tutto il suo percorso artistico: dai disegni sospesi “fra il surrealismo, la satira e la favola” che hanno incantato Dino Buzzati nei primi anni cinquanta alle sculture-robot create con gli scarti della civiltà tecnologica, per approdare alle caustiche vignette del Corriere della Sera.
Per la mostra sono state selezionate circa duecento opere di straordinaria qualità grafica, recuperate grazie al riordino e alla catalogazione di oltre tredicimila unità dell’Archivio storico della Fondazione Corriere della Sera e alla mappatura presso collezionisti privati e istituzioni.
Il percorso espositivo, ideato dalle curatrici Silvia Magistrali e Francesca Tramma, si snoda attorno ad alcuni nuclei tematici della produzione di Guarino: dagli scenari di cronaca della sezione “Inconscio urbano” alle proiezioni cosmiche de “Il futuro è già cominciato”; dalla grafia rapida e corrosiva dell’impegno in “Cuore di Ugo Guarino” alla sintesi del vocabolario maturo nelle vignette di “Lettere al Corriere”.
Gli episodi di cronaca raffigurati sulle pagine de “la Cittadella” e de “La Domenica del Corriere” offrono lo spunto per divagazioni su surreali scenari urbani attraversati da ibridi umani ed animali: viene riproposta una selezione mirata della ricchissima produzione grafica di questi anni, che mostra la continuità con la ricerca pittorica, nelle sperimentazioni sull’espressività della linea e nelle cromie di ascendenza informale. L’immaginario futuribile, nell’incontro di tecnologia, design e pratica del costruire, costituisce un fil rouge fra le diverse fasi dell’attività creativa di Guarino: la presentazione delle imponenti opere scultoree realizzate in fabbrica con scocche di motocicletta si pone idealmente sulla linea dei disegni dei primi anni Cinquanta, con l’esplorazione di una dimensione inedita dell’opera di Guarino, nelle ricerche grafiche tendenti all’astrazione dei primi anni Sessanta.
Dalle graffianti vignette per la versione sessantottina di “Cuore” di Edmondo De Amicis alla documentazione grafica di “Zitti e buoni!” del 1979: la partecipazione al processo di rivisitazione delle gerarchie e degli spazi presso l’Ospedale Psichiatrico di Trieste si connette ad una generale riflessione sulle modalità della comunicazione visiva.
I materiali illustrati realizzati per il “Corriere della Sera” rappresentano il punto d’arrivo delle ricerche sulla cronaca e sul segno, in un linguaggio grafico calibrato sulla riuscita sintesi espressiva di revisione etica e distacco ironico. Le immagini di Guarino si spogliano delle divagazioni della linea per disvelare l’iconografia di un’umanità universale: la scelta di un linguaggio ridotto a un alfabeto essenziale, pone in primo piano la necessità di una comunicazione “partecipata”.
Disegni, dipinti e sculture, insieme a una consistente documentazione fotografica arricchita dai servizi di Fabio Battellini, Sergio Benedetti, Claudio Ernè, Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Paola Mattioli, Ugo Mulas, consentiranno di accostarsi alle modalità operative nei diversi ambiti di produzione, anche delle installazioni oggi perdute, offrendo una prospettiva trasversale sulla storia recente.
Il catalogo, edito da Corraini, si pone come omaggio all’artista, valorizzando l’ironia e la forza espressiva di opere e materiali grafici inediti, e vuole nel contempo offrire, attraverso testimonianze e documenti d’archivio, un primo importante tracciato dei percorsi umani e professionali dell’autore, nel confluire di stimoli e relazioni tra Trieste, Milano e New York.
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