Marina Legovini. Komorebi

Marina Legovini, Tramonto in costiera, 2024, acquerello puro, cm. 58x76
Dal 18 Luglio 2024 al 04 Agosto 2024
Trieste
Luogo: Palazzo Costanzi
Indirizzo: Passo Costanzi 2
Orari: tutti i giorni 10.00/13.00-17.00/20.00
Curatori: Elena Cantori
“Komorebi” in giapponese significa la luce che filtra tra le foglie degli alberi, un momento breve, ma intenso, che esprime uno stato d'animo, una sensazione che è sfuggente.
La luce così come la natura sono i temi su cui è prevalentemente incentrato il lavoro di Marina Legovini che crea dei paesaggi di pura poesia con la tecnica dell’acquerello di cui è una tra le più conosciute artiste a livello internazionale.
Questo percorso espositivo è composto da circa 50 opere di vario formato, di cui moltissime inedite, realizzate sia con la tecnica dell’acquerello sia ad olio, ma lavorato come fosse acquerello, in cui l’artista mette in dialogo i luoghi che ama particolarmente rappresentare quali il fiume Isonzo, la laguna gradese e il Carso rivolto al Golfo di Trieste.
Sarà presente anche una serie di opere dedicata ai pini neri incendiati nell’ultima devastazione del nostro Carso e su questo tema Marina Legovini dice “Ascolto e osservo la bellezza e l’inquietudine dello spazio che si dilata sdoppiandosi fra il cielo e terra in un’atmosfera onirica e pure violenta quando l’aria si fa rarefatta nella calura del bosco incendiato".
Il fuoco dell’anno passato ha unito i nostri confini devastando i boschi per lo più di Pini Neri ridotti a spettri carbonizzati, rivelando un suolo pieno di avvallamenti a memoria di un passato doloroso per gli abitanti del nostro territorio, ma allo stesso tempo ha restituito la “Landa carsica” di alcuni secoli fa.”
Protagonista è anche il cielo con colori e sfumature che variano a seconda della situazione climatica, della stagione, dell’ora e spesso in comunione, anzi in un’armonica fusione, con l’altrettanto magico elemento della natura, il mare.
Una mostra in cui si vuole far immergere lo spettatore nella Natura per darne sia una visione onirica, a manifestare la condizione transitoria degli esseri viventi, sia un monito a ciascuno di noi ad impegnarsi nella salvaguardia di questo inestimabile tesoro per tutta l’umanità.
Marina Legovini
Diplomata all’Istituto Statale d’Arte Max Fabiani di Gorizia. Nel 1978 fonda la cooperativa di ceramica a sfondo sociale “La Felce”.Nel 1984 riprende gli studi alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, lavora nella scuola e partecipa a mostre nelle sedi di Roma, Parigi e San Paolo del Brasile. Nel 1989 apre la bottega d’arte “Creattività” ed entra a far parte del Consorzio Regionale “La Torre” per la valorizzazione dell’artigianato artistico FVG, partecipando alle fiere di settore a Milano, Firenze, Francoforte e Verona dove presenta l’opera “Melusina” selezionata al concorso “L”oggetto Neoeclettico”.
Collaborano l’architetto Ugo La Pietra per il progetto “Miramare”. Dal 2021 è presidente dell’Associazione Culturale La Corte dell’Arte-Spazio Alba Gurtner dove insegna nei laboratori d’arte. Fa parte dell’associazione Prologo. Gli acquerelli sono pubblicati sulle prestigiose riviste “The Art of Watercolour” e L’Art de L’Acquerelle” 2021. Primo premio assoluto per l’Italia Winsor & Newton online Watercolor Contest 2023. Promossa da anni dalla Galleria EContemporary di Trieste.
La luce così come la natura sono i temi su cui è prevalentemente incentrato il lavoro di Marina Legovini che crea dei paesaggi di pura poesia con la tecnica dell’acquerello di cui è una tra le più conosciute artiste a livello internazionale.
Questo percorso espositivo è composto da circa 50 opere di vario formato, di cui moltissime inedite, realizzate sia con la tecnica dell’acquerello sia ad olio, ma lavorato come fosse acquerello, in cui l’artista mette in dialogo i luoghi che ama particolarmente rappresentare quali il fiume Isonzo, la laguna gradese e il Carso rivolto al Golfo di Trieste.
Sarà presente anche una serie di opere dedicata ai pini neri incendiati nell’ultima devastazione del nostro Carso e su questo tema Marina Legovini dice “Ascolto e osservo la bellezza e l’inquietudine dello spazio che si dilata sdoppiandosi fra il cielo e terra in un’atmosfera onirica e pure violenta quando l’aria si fa rarefatta nella calura del bosco incendiato".
Il fuoco dell’anno passato ha unito i nostri confini devastando i boschi per lo più di Pini Neri ridotti a spettri carbonizzati, rivelando un suolo pieno di avvallamenti a memoria di un passato doloroso per gli abitanti del nostro territorio, ma allo stesso tempo ha restituito la “Landa carsica” di alcuni secoli fa.”
Protagonista è anche il cielo con colori e sfumature che variano a seconda della situazione climatica, della stagione, dell’ora e spesso in comunione, anzi in un’armonica fusione, con l’altrettanto magico elemento della natura, il mare.
Una mostra in cui si vuole far immergere lo spettatore nella Natura per darne sia una visione onirica, a manifestare la condizione transitoria degli esseri viventi, sia un monito a ciascuno di noi ad impegnarsi nella salvaguardia di questo inestimabile tesoro per tutta l’umanità.
Marina Legovini
Diplomata all’Istituto Statale d’Arte Max Fabiani di Gorizia. Nel 1978 fonda la cooperativa di ceramica a sfondo sociale “La Felce”.Nel 1984 riprende gli studi alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, lavora nella scuola e partecipa a mostre nelle sedi di Roma, Parigi e San Paolo del Brasile. Nel 1989 apre la bottega d’arte “Creattività” ed entra a far parte del Consorzio Regionale “La Torre” per la valorizzazione dell’artigianato artistico FVG, partecipando alle fiere di settore a Milano, Firenze, Francoforte e Verona dove presenta l’opera “Melusina” selezionata al concorso “L”oggetto Neoeclettico”.
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