Carlo Vidoni. Origini e destinazioni
Dal 20 Settembre 2014 al 02 Novembre 2014
Tarcento | Udine
Luogo: Villa Moretti
Indirizzo: Colle di Coia
Orari: venerdì 15.30-18.30; sabato e domenica 10-12 / 15.30-18.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0432 785879
E-Mail info: venti.darte@libero.it
Sito ufficiale: http://www.carlovidoni.it/
Origini e destinazioni è il titolo scelto per l’esposizione di Carlo Vidoni a Tarcento, suo luogo natale. La mostra presenta nel parco e negli interni della Villa Moretti circa 100 opere tra installazioni, sculture, disegni e fotografie, che attraversano l’itinerario creativo dell’artista dalle origini sino alle opere realizzate appositamente per la situazione espositiva. La scelta dei brani insiste sulla produzione che in modo più deciso avvalora il contesto quale dato di partenza: radici, sassi, legni trovati sul Torre o nei boschi, oggetti abbandonati, lavorati dal tempo e natura e ancora oggetti in disuso entrano nell’opera dell’artista per avviare un percorso che rivisita e rilancia le permanenze, le suggestioni e gli umori del luogo.
Così la pala fermata dal tempo ramifica, i materiali di arredo ormai inadatti al vivere moderno si trasformano seguendo dinamiche esistenziali e inquiete, mentre gli elementi della storica Villa Moretti, scartati dal restauro, entrano in gioco in opere nuove che trattengono il senso del tempo e del luogo per assumere nuova identità e vita. Ogni opera mette in scena un pensiero dicotomico: natura e artificio, realtà e finzione, nuovo vecchio, ma non è questo che interessa l’autore, che infatti concentra la sua attenzione su quanto, non espresso visivamente, si frappone all’evidenza degli opposti. In questo procedere sotterraneo, che invita alla riflessione, l’esposizione tocca inoltre la dimensione che fuori dall’oggettività dell’opera si apre a temi correlati che dicono la sostanza culturale del luogo e il suo destino. Parlano di emigrazione e nuovi migranti, di sradicamento, guerra, volontà di conoscenza, di nuove famiglie, comunicazione e solitudine. Il tutto incrociando criticamente segni e permanenze del territorio a definire opere che con fare solo apparentemente straniante e visionario raccontano nuovi percorsi e destinazioni nuove.
Carlo Vidoni (1968) vive e lavora a Tarcento. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “G. Sello” di Udine, specializzandosi in grafica e fotografia, per poi laurearsi in storia dell’arte contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia a Udine, con una tesi sullo scultore Luciano Ceschia, di cui è nipote e di cui fu a “bottega” negli anni Ottanta. Le sue personali più recenti sono a Milano (Galleria 10.2!, 2012)e Udine (2013), presso l’Università degli studi.
Così la pala fermata dal tempo ramifica, i materiali di arredo ormai inadatti al vivere moderno si trasformano seguendo dinamiche esistenziali e inquiete, mentre gli elementi della storica Villa Moretti, scartati dal restauro, entrano in gioco in opere nuove che trattengono il senso del tempo e del luogo per assumere nuova identità e vita. Ogni opera mette in scena un pensiero dicotomico: natura e artificio, realtà e finzione, nuovo vecchio, ma non è questo che interessa l’autore, che infatti concentra la sua attenzione su quanto, non espresso visivamente, si frappone all’evidenza degli opposti. In questo procedere sotterraneo, che invita alla riflessione, l’esposizione tocca inoltre la dimensione che fuori dall’oggettività dell’opera si apre a temi correlati che dicono la sostanza culturale del luogo e il suo destino. Parlano di emigrazione e nuovi migranti, di sradicamento, guerra, volontà di conoscenza, di nuove famiglie, comunicazione e solitudine. Il tutto incrociando criticamente segni e permanenze del territorio a definire opere che con fare solo apparentemente straniante e visionario raccontano nuovi percorsi e destinazioni nuove.
Carlo Vidoni (1968) vive e lavora a Tarcento. Ha frequentato l’Istituto d’Arte “G. Sello” di Udine, specializzandosi in grafica e fotografia, per poi laurearsi in storia dell’arte contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia a Udine, con una tesi sullo scultore Luciano Ceschia, di cui è nipote e di cui fu a “bottega” negli anni Ottanta. Le sue personali più recenti sono a Milano (Galleria 10.2!, 2012)e Udine (2013), presso l’Università degli studi.
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