Richard Clements. Origine della scrittura
Dal 26 Luglio 2014 al 10 Settembre 2014
Varese
Luogo: Riss(e). Studio Ermanno Cristini
Indirizzo: via San Pedrino 4
Orari: su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 335 8051151
E-Mail info: cristini.reset@libero.it
Sito ufficiale: http://risse-art.blogspot.it
La mostra, che chiude la stagione di Riss(e), presenta una serie di nuove sculture dell'artista inglese attualmente residente a Vancouver.
La concezione della mostra ha un punto d'origine molto chiaro: la scultura, intesa nella sua componente più spaziale e materica.
L'opera è prima di tutto un'immagine, un oggetto, o per lo meno parte di un oggetto.
Un frammento, un dettaglio, una corda, una piccola fotografia o una lastra con un misterioso alfabeto iscritto si ricollegano ad un più ampio universo di immagini e sistemi che tutti riconosciamo, ma che ad una lettura più attenta ci lasciano perplessi. In realtà non capiamo da dove esse provengano effettivamente, anzi non lo sappiamo.
Ecco l'uso che Richard Clements fa del linguaggio e della storia, quella materiale: utilizzarne l'alfabeto per poi parlarci in una lingua sconosciuta.
L'opera di Clements non è però nichilista o decostruttivista, anzi l'utilizzo che l'artista fa di materiali semplici, forme primitive e archetipiche, è fondativa di un nuovo linguaggio che allude, contemporaneamente, ad un passato remoto, lontanissimo e dimenticato.
E' come se l'artista, in qualche modo, incarnasse la figura di Mnemone.
Personaggio classico, mitologico che aveva la funzione di far ricordare, di essere colui che è capace di indicare all'eroe quali fossero gli insegnamenti dei padri da non dimenticare, da non cancellare.
Il mito di Achille vuole però che Mnemone fallisca. Doveva costantemente ricordare all'eroe di non uccidere alcun figlio di Apollo, per scongiurare la morte di entrambe, ma non riuscì ad impedire l'assassinio di Tenete.
Forse ogni artista è Mnemone.
Richard Clements, consapevole di ciò non parla del passato, che inevitabilmente tradirebbe, bensì utilizza i suoi segni, torna all'origine della scrittura per costruire un alternativo sistema di comunicazione.
Alessandro Castiglioni
Richard Clements was born in London, England in 1983. After completing his BFA (sculpture) at The Alberta College of Art and Design in 2005 he went on to study Fine Art at Goldsmiths College, acquiring his MFA in 2007. Since then he has exhibited nationally and internationally.
2013 Day Treads On Night, Paul Kuhn Gallery, Calgary, (CND); Dialogos, CACT, Bellinzona, (CH); Art13, Fold Gallery, London (U.K) / 2011 Matter, APT Gallery, London (U.K); Archaeology & Nostalgia (Part of N.O.K), O’artoteca, Milan (I); Floating & Waterlogged Objects, Fold Gallery, London (U.K) / 2010 Roaming. The Absence of Everything, Forum Stadtpark, Graz, (A) / 2009 Richard Clements: New Work, Room Arte, Milan (I); Alex Robbins and Richard Clements, MOT Gallery, London (U.K.); Part One, Nordisk Kunst Plattform, Brusand (N) / 2008 Richard Clements: New Work, Tenderpixel Gallery, London (U.K.); Richard Clements: New Work, Brown Space, Milan (I); Terra Firma, Fold Gallery, London (U.K.).
La concezione della mostra ha un punto d'origine molto chiaro: la scultura, intesa nella sua componente più spaziale e materica.
L'opera è prima di tutto un'immagine, un oggetto, o per lo meno parte di un oggetto.
Un frammento, un dettaglio, una corda, una piccola fotografia o una lastra con un misterioso alfabeto iscritto si ricollegano ad un più ampio universo di immagini e sistemi che tutti riconosciamo, ma che ad una lettura più attenta ci lasciano perplessi. In realtà non capiamo da dove esse provengano effettivamente, anzi non lo sappiamo.
Ecco l'uso che Richard Clements fa del linguaggio e della storia, quella materiale: utilizzarne l'alfabeto per poi parlarci in una lingua sconosciuta.
L'opera di Clements non è però nichilista o decostruttivista, anzi l'utilizzo che l'artista fa di materiali semplici, forme primitive e archetipiche, è fondativa di un nuovo linguaggio che allude, contemporaneamente, ad un passato remoto, lontanissimo e dimenticato.
E' come se l'artista, in qualche modo, incarnasse la figura di Mnemone.
Personaggio classico, mitologico che aveva la funzione di far ricordare, di essere colui che è capace di indicare all'eroe quali fossero gli insegnamenti dei padri da non dimenticare, da non cancellare.
Il mito di Achille vuole però che Mnemone fallisca. Doveva costantemente ricordare all'eroe di non uccidere alcun figlio di Apollo, per scongiurare la morte di entrambe, ma non riuscì ad impedire l'assassinio di Tenete.
Forse ogni artista è Mnemone.
Richard Clements, consapevole di ciò non parla del passato, che inevitabilmente tradirebbe, bensì utilizza i suoi segni, torna all'origine della scrittura per costruire un alternativo sistema di comunicazione.
Alessandro Castiglioni
Richard Clements was born in London, England in 1983. After completing his BFA (sculpture) at The Alberta College of Art and Design in 2005 he went on to study Fine Art at Goldsmiths College, acquiring his MFA in 2007. Since then he has exhibited nationally and internationally.
2013 Day Treads On Night, Paul Kuhn Gallery, Calgary, (CND); Dialogos, CACT, Bellinzona, (CH); Art13, Fold Gallery, London (U.K) / 2011 Matter, APT Gallery, London (U.K); Archaeology & Nostalgia (Part of N.O.K), O’artoteca, Milan (I); Floating & Waterlogged Objects, Fold Gallery, London (U.K) / 2010 Roaming. The Absence of Everything, Forum Stadtpark, Graz, (A) / 2009 Richard Clements: New Work, Room Arte, Milan (I); Alex Robbins and Richard Clements, MOT Gallery, London (U.K.); Part One, Nordisk Kunst Plattform, Brusand (N) / 2008 Richard Clements: New Work, Tenderpixel Gallery, London (U.K.); Richard Clements: New Work, Brown Space, Milan (I); Terra Firma, Fold Gallery, London (U.K.).
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