Acqua

Acqua | Courtesy of Galleria d’arte contemporanea Ghetto Et Cetera, Venezia

 

Dal 13 Febbraio 2022 al 04 Marzo 2022

Venezia

Luogo: Ghetto Et Cetera Art Gallery

Indirizzo: Campo del Ghetto Nuovo - Cannaregio 2919

Orari: Mar / Mer / Gio / Ven / Dom 10 - 17 | Sab 10 - 13 | Lun chiuso

Curatori: Marianna Accerboni

Costo del biglietto: Ingresso libero

Telefono per informazioni: +39 041 2750039

E-Mail info: ghetto.etcetera@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.ghetto-etcetera.com


Da domenica 13 febbraio 202 sarà visitabile alla Galleria d’arte contemporanea Ghetto Et Cetera di Venezia la rassegna Acqua, una collettiva di pittura, scultura e fotografia, curata dall’arch. Marianna Accerboni, che vede la partecipazione di 16 artisti italiani e stranieri. 

La mostra sarà inaugurata online il 13 febbraio alle ore 12 con introduzione dell’arch. Marianna Accerboni in diretta streaming, che rimarrà accessibile sul sito della Galleria.

In mostra le opere recenti di: Fabio Colussi - Danilo Maggi - Filippo Salvalaggio - Giambattista Longhi - Francesco Possega - Manuela Ulrich - Cristina Meotto - Maria Neola - Roberto Rossi - Giorgio Rocca - Lucia Sarto - Gabriele Sanna - Silvia Ciaccio - H. Caglar Kirti - Fernanda Faggian - Federico Montagner.

La rassegna sarà visitabile anche tramite un servizio di video-visita attivo negli orari di apertura della galleria: tramite una videochiamata il pubblico potrà vedere le opere esposte e conglierne pure i dettagli grazie alle spiegazioni delle nostre guide, che saranno a disposizione anche per rispondere alle domande sia sulle opere che sui servizi offerti. Proprio come avviene dal vivo in galleria. 

L’accesso alla Galleria sarà contingentato nel rispetto dei limiti massimi di capienza imposti dalla  Regione Veneto, mascherina e certificazione verde obbligatorie.

La mostra - scrive Marianna Accerboni - raccoglie l’interpretazione dedicata da 16 artisti a un elemento fondamentale della natura e della vita di Venezia, l’acqua. In tale ambito tecniche - pittura, scultura e fotografia - e metodologie diverse compongono un coinvolgente microcosmo, in cui si riflettono più linguaggi contemporanei, che molto spesso trovano proprio nella realtà veneziana il soggetto principe. È il caso per esempio di Fabio Colussi, artista triestino di grande professionalità che, attraverso sapienti velature espresse mediante i parametri della tecnica pittorica antica, ci restituisce una laguna intrisa di luce, di sottile poesia e lieve mistero. Danilo Maggi, fotografo monzese di nascita e veneziano per scelta, coglie con grazia e misura attraverso l’obiettivo fotografico, la luce liquida della Serenissima e le trasparenze che rendono spesso magica e surreale la città, la cui realtà diviene in questo caso il suo riflesso. Omaggio a Moebiuss’intitola la stampa fotografica del veneziano Filippo Salvalaggio, che ci offre un’elegante interpretazione quasi pittorica dell’acqua, memore dell’infinito fantasticare, spesso un po’ surreale, del grande fumettista e illustratore francese. Senza interventi in postproduzione è la stampa analogica in bianco e nero su carta baritata di Giambattista Longhi, che ci racconta sapientemente, grazie a un’immagine dal sapore d’antan, una Venezia con l’acqua alta e - tra le righe - la flemma filosofica dei veneziani d.o.c.
L’artista più giovane è Francesco Possega, classe 1992, che, attraverso un’immagine fotografica digitale stampata su carta di alta qualità, rappresenta con molta sensibilità la solitudine dell’uomo, simbolizzata dal suo incedere nella pioggia vicino al Canal Grande a Trieste. Anche Manuela Ulrich, fotografa e artista grafica nata a Monaco di Baviera in una famiglia di artisti, affida al bianco e nero il suo raffinato e icastico messaggio dedicato all’acqua, che si rivela di grande efficacia ed eleganza.
L’immagine femminile e l’acqua rappresentano il binomio che incontriamo in due pittrici: Cristina Meotto che, formatasi alla Candid Arts di Londra e alla Scuola Internazionale d’Illustrazione di Sarmede (Treviso), propone una delicata immagine femminile simbolicamente solcata dall’acqua, e Maria Neola, partenopea e figlia d’arte, architetto, grafica e designer che, attraverso il dettaglio di un nudo femminile ambientato al mare, tesse a tecnica mista un elegante elogio del “tempo lento”. La donna, ritratta di spalle mentre guarda il mare, è il motivo centrale anche dell’olio dipinto da Roberto Rossi con tocco delicato e un accostamento cromatico molto convincente. Ma il tema acqua viene interpretato anche attraverso una figura maschile con indosso un’iconica giacca di uno storico brand, da Giorgio Rocca, che con classica maestria interpreta così l’arte del navigare. Anche Lucia Sarto, formatasi artisticamente fra Venezia e Torino, racconta l’acqua mediante un’immagine della tradizione figurativa, in cui colore e luce nobilitano una composizione dal taglio prospettico perfetto. Un segno intrigante e molto originale caratterizza l’opera del pittore sardo Gabriele Sanna che, avvalendosi di un’emanazione contemporanea del concetto di pointillisme tradotta nella suddivisione in più segmenti della superficie pittorica, illustra l’elemento liquido. 
Di grande raffinatezza, la tecnica mista sospesa tra informale e astratto della milanese Silvia Ciaccio,anche lei figlia d‘arte, che lavora con carte veline, carte da stampa, acciaio corten e colori acrilici, a comporre una realtà altra dal sapore squisitamente concettuale, che si specchia nel suo riflesso attraverso il plexiglass. L’elemento liquido, è individuato come vivace astrazione e vibrante sintesi grafica da H. Caglar Kirti, giovane artista turco che oggi risiede a Bari, già apprezzato in prestigiose sedi espositive per la sua sperimentazione sul segno, il colore e la forma. Nell’ambito della ricerca astratta procede anche la veneziana Fernanda Faggian, presente con un’opera in cui al colore intreccia sabbie e oggetti per trasferirci il suo “profumo del mare” attraverso un apporto molto interessante e personale. Assai personale e raffinato nei dettagli - conclude Accerboni - è infine, last but not least, il bassorilievo dello scultore friulano Federico Montagner, che interpreta in modo originale e contemporaneo il moto ondoso attraverso una candida trama che ne richiama il ritmo.


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