Byoung-Choon Park. Collected landscape
Dal 09 Maggio 2015 al 30 Agosto 2015
Venezia
Luogo: Ca’ Foscari Esposizioni – Università Ca’ Foscari
Indirizzo: Dorsoduro 3246
Orari: 10-18; chiuso il martedì
Curatori: Hyun Joo Choe
Enti promotori:
- Cené International
- Infinity Art & Culture Promotion
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.unive.it
Ca’ Foscari Esposizioni – Università Ca’ Foscari Venezia ospita, dal 9 maggio al 30 agosto 2015, Collected landscape, la prima mostra personale in Italia dell’artista sudcoreano Byoung-Choon Park (1966, Youngdong), a cura di Hyun Joo Choe, con undici opere di grandi dimensioni tra dipinti e installazioni. La mostra è coordinata scientificamente da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, professori del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, in collaborazione con Vincenza D’Urso, professoressa del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e direttrice della sede veneziana del King Sejong Institute, istituzione governativa sudcoreana che diffonde e promuove la lingua e la cultura del Paese asiatico all’estero.
Collected landscape vuole approfondire la ricerca svolta negli ultimi cinque anni da uno degli artisti più rappresentativi della Corea del Sud. Byoung-Choon Park, che fin dagli anni Novanta si è focalizzato su una sperimentazione rivolta al superamento dei confini della tradizione artistica coreana, mescola impressioni di viaggio, spettacoli naturali, aree rivisitate di Google Earth, sensibilità contemporanea e memorie ataviche, con punti di vista insoliti e stranianti. Nei suoi dipinti l’artista introduce una rottura con la pittura classica, inserendo riferimenti alla vita quotidiana, come persone e oggetti, legati sia all’esperienza collettiva – in alcuni casi tratti da episodi di cronaca – sia al suo vissuto personale. I paesaggi rappresentati da Byoung-Choon Park potrebbero essere definiti “spazio-temporali", luoghi del ricordo e dell’esperienza. Nelle sue opere la presenza umana è spesso evocata tramite elementi in scala ridotta e colorati, che esplicitamente si contrappongono alla vastità degli scenari naturali in bianco e nero: ne emerge una realtà indistinta che, nel suo essere al contempo presente e non familiare, riesce a generare nello spettatore una sottile inquietudine di fondo. Ne è un esempio l’opera The memory of red cliff (2015), in cui su un vasto tratto roccioso compaiono un divano rosso e due uccelli blu. Nei lavori più recenti, presenti nella serie Landscape with a road, Park ha iniziato ad utilizzare immagini prese da Google Earth che gli hanno permesso di raggiungere risultati diversi: tramite le fotografie aeree infatti il paesaggio riesce a perdere ogni connotazione di tridimensionalità, divenendo una rappresentazione totalmente bidimensionale. Anche in questo caso, impercettibili elementi colorati appaiono sullo sfondo del dipinto in bianco e nero: paracadutisti, fiori, case ecc. Il legame di Byoung-Choon Park con la storia del suo paese, la Corea del Sud, si rivela anche nella tecnica adottata nelle opere: la sua pittura vede, infatti, l’impiego del Muk, una tradizionale tipologia di inchiostro utilizzata in Oriente. L’artista però porta alle estreme conseguenze la propria ricerca, scegliendo di adottare un unico tipo di pennellata per ogni opera. Al centro del percorso è esposta una grande installazione di oltre 25 metri di lunghezza, Collected landscape (2015), attraversabile dal visitatore, e concepita appositamente per gli spazi di Ca’ Foscari. L’opera è composta da più di 130 fogli di carta con motivi shan shui – stile di pittura cinese risalente al V secolo, dove i soggetti più ricorrenti sono montagne, fiumi e cascate, realizzati con inchiostro e pennello – appesi a ganci da macello su tubi d’acciaio. Si tratta di una sorta di specchio complessivo della natura e della cultura coreana, che affonda le sue radici in quindici secoli di tradizione figurativa orientale. Infine, un’altra grande installazione chiude il percorso espositivo, Plastic bags landscapes (2015): opera dal forte impatto visivo composta da buste di plastica nere di varie dimensioni. Le immagini di paesaggio vengono qui riprodotte tridimensionalmente attraverso l’utilizzo della plastica che, con le sue differenti forme e un apposito gioco di luci, rappresentano le montagne e i canyon sudcoreani, cari all’artista, creando atmosfere surreali. Anche qui, come nei dipinti, è presente una traccia di realismo con un piccolo aereo rosso che sorvola la superficie dell’opera. IL CATALOGO La mostra Collected landscape sarà accompagnata da un e-book, in italiano, inglese e coreano, contenente un ricco apparato iconografico e testi di Giuseppe Barbieri, Byoung-Choon Park, Hyun Joo Choe, Martina Flaborea e Alessandro Zuin.
La mostra è presentata da Cené International e Infinity Art & Culture Promotion, due organizzazioni impegnate, attraverso attività culturali ed espositive, nello sviluppo di rapporti internazionali per la conoscenza, la promozione e lo sviluppo delle eccellenze italiane e coreane. Cené International è attiva in Corea dal 2007 dove, sempre grazie alla collaborazione con Infinity Art & Culture Promotion, ha realizzato numerosi progetti di valorizzazione e distribuzione delle eccellenze produttive del nostro Paese. Da alcuni anni ha colto il valore e l’importanza di attività bilaterali per favorire la conoscenza in Corea dell’arte e dell’artigianato italiani e la promozione in Italia delle più aggiornate espressioni della cultura artistica coreana. Con Collected landscape a Ca’ Foscari Esposizioni, Cené International, in collaborazione con l’Ateneo veneziano, crea i presupposti per una più stretta sinergia culturale italo-coreana attraverso workshop, convegni e attività espositive da programmare sia in Italia che in Corea. Gli incontri si concentreranno prevalentemente sul tema dell'organizzazione di mostre ed eventi e prevedono la partecipazione di giovani artisti e curatori che potranno entrare in contatto con prestigiose istituzioni museali e universitarie italiane.
Collected landscape vuole approfondire la ricerca svolta negli ultimi cinque anni da uno degli artisti più rappresentativi della Corea del Sud. Byoung-Choon Park, che fin dagli anni Novanta si è focalizzato su una sperimentazione rivolta al superamento dei confini della tradizione artistica coreana, mescola impressioni di viaggio, spettacoli naturali, aree rivisitate di Google Earth, sensibilità contemporanea e memorie ataviche, con punti di vista insoliti e stranianti. Nei suoi dipinti l’artista introduce una rottura con la pittura classica, inserendo riferimenti alla vita quotidiana, come persone e oggetti, legati sia all’esperienza collettiva – in alcuni casi tratti da episodi di cronaca – sia al suo vissuto personale. I paesaggi rappresentati da Byoung-Choon Park potrebbero essere definiti “spazio-temporali", luoghi del ricordo e dell’esperienza. Nelle sue opere la presenza umana è spesso evocata tramite elementi in scala ridotta e colorati, che esplicitamente si contrappongono alla vastità degli scenari naturali in bianco e nero: ne emerge una realtà indistinta che, nel suo essere al contempo presente e non familiare, riesce a generare nello spettatore una sottile inquietudine di fondo. Ne è un esempio l’opera The memory of red cliff (2015), in cui su un vasto tratto roccioso compaiono un divano rosso e due uccelli blu. Nei lavori più recenti, presenti nella serie Landscape with a road, Park ha iniziato ad utilizzare immagini prese da Google Earth che gli hanno permesso di raggiungere risultati diversi: tramite le fotografie aeree infatti il paesaggio riesce a perdere ogni connotazione di tridimensionalità, divenendo una rappresentazione totalmente bidimensionale. Anche in questo caso, impercettibili elementi colorati appaiono sullo sfondo del dipinto in bianco e nero: paracadutisti, fiori, case ecc. Il legame di Byoung-Choon Park con la storia del suo paese, la Corea del Sud, si rivela anche nella tecnica adottata nelle opere: la sua pittura vede, infatti, l’impiego del Muk, una tradizionale tipologia di inchiostro utilizzata in Oriente. L’artista però porta alle estreme conseguenze la propria ricerca, scegliendo di adottare un unico tipo di pennellata per ogni opera. Al centro del percorso è esposta una grande installazione di oltre 25 metri di lunghezza, Collected landscape (2015), attraversabile dal visitatore, e concepita appositamente per gli spazi di Ca’ Foscari. L’opera è composta da più di 130 fogli di carta con motivi shan shui – stile di pittura cinese risalente al V secolo, dove i soggetti più ricorrenti sono montagne, fiumi e cascate, realizzati con inchiostro e pennello – appesi a ganci da macello su tubi d’acciaio. Si tratta di una sorta di specchio complessivo della natura e della cultura coreana, che affonda le sue radici in quindici secoli di tradizione figurativa orientale. Infine, un’altra grande installazione chiude il percorso espositivo, Plastic bags landscapes (2015): opera dal forte impatto visivo composta da buste di plastica nere di varie dimensioni. Le immagini di paesaggio vengono qui riprodotte tridimensionalmente attraverso l’utilizzo della plastica che, con le sue differenti forme e un apposito gioco di luci, rappresentano le montagne e i canyon sudcoreani, cari all’artista, creando atmosfere surreali. Anche qui, come nei dipinti, è presente una traccia di realismo con un piccolo aereo rosso che sorvola la superficie dell’opera. IL CATALOGO La mostra Collected landscape sarà accompagnata da un e-book, in italiano, inglese e coreano, contenente un ricco apparato iconografico e testi di Giuseppe Barbieri, Byoung-Choon Park, Hyun Joo Choe, Martina Flaborea e Alessandro Zuin.
La mostra è presentata da Cené International e Infinity Art & Culture Promotion, due organizzazioni impegnate, attraverso attività culturali ed espositive, nello sviluppo di rapporti internazionali per la conoscenza, la promozione e lo sviluppo delle eccellenze italiane e coreane. Cené International è attiva in Corea dal 2007 dove, sempre grazie alla collaborazione con Infinity Art & Culture Promotion, ha realizzato numerosi progetti di valorizzazione e distribuzione delle eccellenze produttive del nostro Paese. Da alcuni anni ha colto il valore e l’importanza di attività bilaterali per favorire la conoscenza in Corea dell’arte e dell’artigianato italiani e la promozione in Italia delle più aggiornate espressioni della cultura artistica coreana. Con Collected landscape a Ca’ Foscari Esposizioni, Cené International, in collaborazione con l’Ateneo veneziano, crea i presupposti per una più stretta sinergia culturale italo-coreana attraverso workshop, convegni e attività espositive da programmare sia in Italia che in Corea. Gli incontri si concentreranno prevalentemente sul tema dell'organizzazione di mostre ed eventi e prevedono la partecipazione di giovani artisti e curatori che potranno entrare in contatto con prestigiose istituzioni museali e universitarie italiane.
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