Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof

Ellsworth Kelly, Rosso Blu, 1964 | Courtesy of Fondazione Solomon R. Guggenheim | © Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof, Lascito Hannelore B. Schulhof 2012 | © Ellsworth Kelly

 

Dal 26 Gennaio 2019 al 18 Marzo 2019

Venezia

Luogo: Collezione Peggy Guggenheim

Indirizzo: Dorsoduro 701

Orari: 10-18. Chiuso il martedì e il 25 dicembre

Curatori: Gražina Subelytė, Karole P. B. Vail

Costo del biglietto: Intero 15 €, Ridotto (incluso senior oltre i 65 anni) 13 €, Ridotto (incluso studenti fino a 26 anni) 9 €, gratuito bambini fino a 10 anni e soci

Telefono per informazioni: +39 041.2405.404

E-Mail info: info@guggenheim-venice.it

Sito ufficiale: http://www.guggenheim-venice.it



Dal 26 gennaio al 18 marzo 2019 la Collezione Peggy Guggenheim presenta la mostra Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof, a cura di Gražina Subelytė, Assistant Curator, e Karole P. B. Vail, direttrice del museo veneziano.

Nel 2012 ottanta opere d’arte europea e americana del dopoguerra sono andate ad aggiungersi alle collezioni della Fondazione Solomon R. Guggenheim, quale lascito di Hannelore B. Schulhof (1922–2012) e del marito Rudolph B. Schulhof (1912–1999). La mostra sarà l’occasione per vedere la Collezione Schulhof nel suo complesso, con quasi tutte le opere esposte e allestite sulla base degli sviluppi formali dell’arte del periodo postbellico, seguendo così i passaggi tra i movimenti e gli stili che si sviluppano a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni ’80 del Novecento. L’immaginario astratto, inteso comericerca sul colore, sulla forma e sullo spazio e le loro interrelazioni, caratterizza il linguaggio artistico del dopoguerra e diviene il caposaldo della Collezione Schulhof.

Lasciata la Germania nativa allo scoppiare della guerra, Hannelore si reca a Bruxelles, dove viene raggiunta da Rudolph Schulhof, di origini boeme, con cui si sposa. I coniugi partono così per gli Stati Uniti e nel 1940 si stabiliscono a New York acquisendo ben presto la cittadinanza americana. Iniziano a collezionare opere d’arte verso la fine degli anni ’40 e quattro decenni più tardi sono ormai conosciuti per il grande criterio con cui collezionano. Si concentrano sull’arte contemporanea europea e americana e spesso stringono amicizia con gli artisti di cui acquistano le opere. 

A partire dal nucleo originario di opere appartenenti all’Espressionismo astratto e all’Informale, la collezione si apre al Minimalismo per arrivare poi all’Astrazione post-pittoricae all’Arte concettuale. L’allestimento seguirà questo evolversi di un’astrazione sempre più minimale raffinata. Partendo dalle opere di Willem de Kooning, Hans Hofmann, Joan Mitchell, Mark Rothko, Cy Twombly, Afro Basaldella, Alberto Burri e Lucio Fontana, la mostra proseguirà con i lavori di Jean Dubuffet, Agnes Martin, Anselm Kiefer, Hans Hartung ed Eduardo Chillida, per arrivare ai dipinti e alle sculture di Andy Warhol, Donald Judd, Ellsworth Kelly, Kenneth Noland, Frank Stella e Robert Ryman, tra gli altri. Seguendo stili, tematiche, affinità, saranno analizzate le nozioni di gesto, materia, monocromo, segno, griglia, geometria hard-edge e forma. La mostra intende celebrare come la Collezione Schulhof, nell’attraversare gli oceani e le culture, rifletta la polifonia di voci delle molteplici tendenze artistiche del dopoguerra. Sono infatti gli artisti contemporanei che vivono su entrambe le sponde dell’Atlantico ad essere il fulcro della collezione, con “uguale impegno, dall’inizio alla fine” secondo le parole di Hannelore Schulhof (lettera a Wilder Green, direttore dell’American Federation of Arts, New York, 26 aprile 1984, The Schulhof Collection Archives, Fondazione Solomon R. Guggenheim, Venezia). La mostra vuole inoltre mettere in luce la storia e la visione del collezionismo dei coniugi Schulhof. 

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