Emilio Vedova... Cosiddetti Carnevali...

EV...Cosiddetti Carnevali...’77/’83 - n°33 (lato B)
1977-1983
98,7x74x4,5 cm
Assemblage, pittura, carbone, graffiti su legno, base acciaio

 

Dal 28 Maggio 2013 al 24 Novembre 2013

Venezia

Luogo: Spazio Vedova

Indirizzo: Fondamenta delle Zattere, 266

Orari: 10:30-18 (chiuso il martedì)

Curatori: Germano Celant, Fabrizio Gazzarri

Costo del biglietto: Intero €12. Ridotto €9, ridotto studenti €6, famiglia (due adulti con figli minorenni) €18. Biglietto ridotto, sconto 10% al bookshop.

Telefono per informazioni: 041 5226626

E-Mail info: info@fondazionevedova.org

Sito ufficiale: http://www.fondazionevedova.org


Nello Spazio Vedova sono presentate le opere dal ciclo …Cosiddetti Carnevali… di Emilio Vedova. La mostra, curata da Germano Celant con Fabrizio Gazzarri, raccoglie per la prima volta in maniera ampia e significativa opere di questo insieme in parte inedito e testimonia la sorprendente e inesauribile forza poetica di Emilio Vedova considerato uno dei protagonisti più autorevoli dell’informale internazionale.

I ...Cosiddetti Carnevali... riuniscono sotto uno stesso titolo opere realizzate tra il 1977 e il 1991 e testimoniano un momento particolarmente originale all'interno del percorso dell’artista e ne esprimono una inconsueta esperienza.
Emilio Vedova, provocato dall'intensa relazione con lo spirito più autentico del carnevale, aprì una ricerca su questo tema utilizzando materiali che richiamano, di volta in volta, altri periodi del suo lavoro, quasi che i ...Cosiddetti Carnevali... rappresentino per parecchi anni una ricerca parallela ad altre sperimentazioni, all'interno del magmatico flusso della sua opera. La dichiarata indicazione tematica voluta dall'artista e il sapiente uso del collage e assemblage di maschere, corde, carte, stampe, plastiche, legni sui più differenti supporti caratterizzano subito con grande evidenza la natura e la problematica di questo ciclo.

L'intero insieme costituito da una grande varietà di supporti e di modalità espositive le cui marcate differenze tecniche e linguistiche arricchiscono la cospicua pluralità del linguaggio pittorico di Emilio Vedova. Un primo gruppo di opere, quello che appartiene alla fine degli anni Settanta, è caratterizzato dai tipici frammenti asimmetrici a causa del loro dinamismo obliquo e instabile. Superfici dalle forme irregolari e bifrontali, disposte nello spazio per mezzo di basi in acciaio specchiante e dipinti prevalentemente in bianco, nero e grigio metallizzato, a volte con inserti di fotocollage, graffiti, combustioni sui quali - attraverso la tecnica dell'assemblage - l'artista provoca uno spostamento su altri piani poetici. Negli anni successivi ritroviamo nei Carnevali un ritorno a una pittura di grande impatto gestuale e cromatico sia essa su tela, su legno o plastica dove è ancora più evidente l'interessante connessione tra un fare nuovamente e direttamente espressionista e la sospensione quasi metafisica provocata dalla maschera.

Dal punto di vista storico un primo rapporto tra Vedova e il Carnevale risale al 1954, quando, premiato alla Biennale di San Paolo, rimase per tre mesi in Brasile. A Rio de Janeiro realizzò una serie di disegni e di pastelli in occasione della grande festa popolare carioca. Allo stesso modo il viaggio in Messico del 1980 fu determinante per ritrovare nuova energia creativa, dopo i sofferti silenzi espressivi dei Plurimi / Binari del ciclo Lacerazione '77/'78. L'incontro con quel mondo lontano e la sua potenzia rituale ed arcaica favorì sia i ...Cosiddetti Carnevali... che i grandi Teleri degli anni Ottanta, i Dischi, gli Oltre e il Continuum, quasi l'energia spettacolare del mondo altro fosse stata matrice di un nuovo fervore creativo.
Il catalogo dell'esposizione, pubblicato da Skira editore, a cura di Germano Celant raccoglierà testi inediti e appunti dell'artista, con illustrazioni di tutti i ...Cosiddetti Carnevali....

Il progetto dell'installazione è di Francesca Fenaroli dello Studio Gae Aulenti Associati di Milano.
Foto: EV...Cosiddetti Carnevali...’77/’83 - n°33 (lato B)
1977-1983
98,7x74x4,5 cm
Assemblage, pittura, carbone, graffiti su legno, base acciaio
 

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