Ettore Sottsass: il vetro

Ettore Sottsass, Allodola, 2003 , VETRERIA ETRUSCA | Foto: © Riccardo Bianchi

 

Dal 10 Aprile 2017 al 30 Luglio 2017

Venezia

Luogo: Le Stanze del Vetro - Fondazione Giorgio Cini

Indirizzo: Isola di San Giorgio Maggiore

Orari: Tutti i giorni 10 - 19 | Mercoledì chiuso

Curatori: Luca Massimo Barbero

Costo del biglietto: Ingresso gratuito

E-Mail info: info@lestanzedelvetro.org

Sito ufficiale: http://www.lestanzedelvetro.org



LE STANZE DEL VETRO celebrano la produzione vetraria di Ettore Sottsass (1917-2007) nel centenario della sua nascita, con la mostra Ettore Sottsass: il vetro a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. L’esposizione, che si terrà sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia dal 10 aprile al 30 luglio 2017, presenterà oltre 200 pezzi, in gran parte provenienti dalla collezione di Ernest Mourmans e molti dei quali mai esposti al pubblico, secondo un allestimento innovativo disegnato da Annabelle Selldorf. Si tratta di una novità assoluta: è la prima volta che viene realizzata una mostra interamente dedicata alla produzione dell’architetto italiano nel campo dei vetri e dei cristalli; per l’occasione sarà pubblicato anche il primo compendio delle le sue opere in vetro, edito da Skira.
 
Ettore Sottsass, pittore per inclinazione ma consigliato agli studi d’architettura dal padre, si trasferisce a Milano nel 1946 dove collabora con la Triennale, occupandosi degli allestimenti della sezione dell’artigianato. È in quest’occasione che ha le prime esperienze con il vetro (il primo oggetto è del 1947), materiale che continua poi a utilizzare nell’arco di tutta la sua vita artistica, portandolo a collaborare con le più importanti vetrerie dell’epoca: Vistosi, Toso Vetri d’Arte, Cenedese, Venini - solo per citarne alcune - e di cui la mostra Ettore Sottsass: il vetro vuole dare testimonianza ripercorrendone le varie tappe, raccogliendo oltre 200, tra oggetti e disegni, realizzati tra il 1947 e il 2007.
 
Il vetro è un materiale pazzesco, molto misterioso trasparente, fragile.” - affermava lo stesso Ettore Sottsass nel 2007 in occasione di una delle sue ultime uscite pubbliche - “Dietro il vetro c’è, inutile che lo dica, un universo di esperienze secolari. In occasione di una delle prime Triennali, dopo la guerra, mi hanno chiesto di fare un vetro e mi ricordo che allora facevamo delle palle con disegno scozzese, c’erano cioè righe chiare e scure che si intrecciavano. È stata la mia prima esperienza di questa attività”. - Sottsass proverà sempre una grande fascinazione per gli aspetti quasi “magici” del processo di creazione del vetro: - Il vetro, come la ceramica del resto, ha un’altra qualità strana: entra nel fuoco e non si sa cosa va dentro. Poi di colpo esce un oggetto puro perché bruciato dal fuoco, un oggetto di una purezza totale, di una intangibilità fisica totale. Come una visione. Si è veramente coinvolti in questo processo del vetro. Il vetro è uno spettacolo.”
 
Sebbene quindi in contatto con Murano almeno dagli anni quaranta, Sottsass si misura veramente con le molteplici soluzioni offerte dal vetro solo a partire dagli anni settanta, con la prima serie realizzata per la vetreria Vistosi. In seguito, dopo la fondazione del gruppo Memphis (1981), disegna vere e proprie sculture affidate ai maestri della vetreria Toso vetri d’Arte, oggetti di vetro con un proprio carattere, che esaltano il colore e la trasparenza del materiale, non più solo dei contenitori. È nell’ambito di questa collaborazione che introduce l’impiego della colla chimica, sfidando la secolare tradizione del vetro muranese e introducendovi dei disincanti. Lavorerà poi anche per la Venini, sia disegnando splendide lampade che oggetti distanti da finalità d’uso, senza mai perdere di vista le sofisticate combinazioni cromatiche create dalle sovrapposizioni dei piani in vetro.
 
“I vetri di Sottsass sono organismi complessi, disegnati come se fossero dei personaggi.” - spiega il curatore della mostra Luca Massimo Barbero - “L’architetto-artista spezza i confini tecnici degli oggetti con l’intrusione di materiali come vetro, plastica, Corian, vivificandoli. Sono delle presenze composte da più elementi che ruotano comunque attorno al vetro, elemento puro e misterioso, che nasce da un’alchimia di elementi naturali trasformati dal fuoco. Ettore Sottsass: il vetro è una mostra che fa ripensare all’attualità del vetro di Murano, una vitalità che guarda al futuro.”

A esemplificare la forza, la curiosità e l’originalità creativa di Sottsass nei confronti del vetro, una delle sale della mostra sarà interamente dedicata a un ciclo di sculture inedite, realizzate dall’architetto nel 1999 su richiesta dello sceicco del Qatar, Saud Al Thani per la sua Millenium House. Si tratta di 21 sculture in vetro, di diverse dimensioni, talune oltre il metro, realizzate presso la Cenedese di Murano e che vengono qui presentate al pubblico per la prima volta.

Dalla fine degli anni ottanta, Sottsass sperimenta anche tecniche differenti da quelle muranesi con aziende a vocazione industriale, come Alessi, Baccarat, Egizia, Fontana Arte, Serafino Zani e Swarovski che lo portano a confrontarsi sia con la precisione del taglio, sia con la secolare tradizione del cristallo.
La mostra darà conto anche della collaborazione col Cirva di Marsiglia, centro di sperimentazione del vetro, dove dal 2004 Sottsass realizza la serie delle Kachinas, ispirata alle omonime bambole votive indiane.
 
Ettore Sottsass: il vetro sarà accompagnata da un catalogo - edito da Skira -  con saggi di Luca Massimo Barbero, Cristina Beltrami, Françoise Guichon e Marino Barovier, con vastissimo apparato iconografico che include anche molti disegni e un regesto che darà conto di cinquant’anni di produzione vetraria.


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