Future Resonance

© Adriene Hughes
Dal 15 December 2017 al 14 January 2018
Venezia
Luogo: Spazio Ridotto
Indirizzo: Calle del Ridotto 1388, San Marco
Sito ufficiale: http://www.zueccaprojects.org
L'arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro.
Vasilij Kandinskij
Inaugura venerdì 15 dicembre alle 18 la mostra FUTURE RESONANCE, presso Spazio Ridotto a Venezia, una collaborazione tra l’associazione culturale Zuecca Projects e la piattaforma di arte contemporanea the PhotoPhore.
In vista della fine dell'anno e dell'inizio di una nuova fase, le opere indagano e speculano sui futuri possibili, sulle interazioni e gli sviluppi della tecnologia e della realtà aumentata nella vita di tutti i giorni, sulle conseguenze dei mutamenti climatici e le ibridazioni fra natura e tecnologia, sui momenti di rottura e le rivoluzioni che plasmano l'evolversi della realtà.
Il futuro è qualcosa di immateriale che costantemente arriva e si supera, evolvendosi e sviluppandosi senza sosta. E l'arte è uno degli strumenti privilegiati che l'uomo ha a disposizione per anticipare proprio ciò che sarà il “futuro", creando e immaginando la nuova realtà che solo nel futuro potremo vivere concretamente. Un futuro che sarà allo stesso tempo presente ed incubatore di "nuovi futuri".
Quale sarà la "realtà" del futuro? La ricerca artistica apre le porte della sperimentazione e della suggestione.
Fra gli artisti in mostra troviamo Adriene Hughes (USA), artista multimediale che indaga le conseguenze dei mutamenti climatici e del riscaldamento globale attraverso l’uso della tecnologia ad infrarossi, la fotografia, la video arte e le installazioni. Con il video “The Resonance of Loss”, l’artista si interroga su un futuro senza la Groenlandia e la regione artica, così come la conosciamo.
L’opera di Sandrine Deumier (Francia) esplora le evoluzioni tecnologiche e le interazioni tra performance poetica e nuove tecnologie. Attraverso la video installazione multi-canale “affordable dreams”, l’artista ci mostra un mondo asettico e deumanizzato, popolato da avatar e corpi connessi attraverso la realtà aumentata
Daria Jelonek (Germania) focalizza la propria ricerca nel campo dell’interazione tra uomo e computer, lo sviluppo di nuove tecnologie come la virtual reality e la realtà aumentata, e l’evolversi dell’apprendimento automatico.
“Technological Nature” è un cortometraggio con protagonista l’ibridazione tra natura e nuove tecnologie. Ricreando e accrescendo, all’interno di spazi chiusi, fenomeni atmosferici quali arcobaleni, aurore e tramonti, il film si interroga sul futuro della natura all’interno delle metropoli.
Il progetto espositivo include anche il video "beweistheorie I" del regista Artem Tarkhanov (Russia) che, partendo dalle grandi rivoluzioni culturali degli inizi del ventesimo secolo - il modernismo nell’arte e la crisi fondazionalista nella matematica - offre visioni estetiche inesplorate nel rapporto tra matematica e arte contemporanea.
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