Gangcity - Marina Lorusso
Dal 28 Maggio 2016 al 27 Novembre 2016
Venezia
Luogo: Spazio Thetis
Indirizzo: Calle Donà Castello 2737
Enti promotori:
- AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale)
- Politecnico di Torino
- Università degli Studi di Torino
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.gangcity.it
Un viaggio in 18 fotografie all’interno delle APAC brasiliane, le carceri senza guardie, armi e barriere. Istituti detentivi le cui chiavi sono in mano agli stessi detenuti, chiamati recuperandi, che autogestiscono la vita comune e partecipano a progetti di formazione professionale guidati da associazioni senza scopo di lucro.
L’esperienza degli istituti di pena tra i più rivoluzionari al mondo prende corpo in una mostra della fotografa bresciana Marina Lorusso, in esposizione fino al 27 novembre con ingresso libero a Gangcity - evento collaterale della 15. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia - organizzato da Università e Politecnico di Torino.
L’indagine fotografica, promossa dall’ong italiana AVSI (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale), racconta attraverso le immagini dei luoghi e degli individui che li animano come l’esperienza delle APAC rappresenti oggi un’effettiva risposta alternativa all’inefficienza dei sistemi di detenzione tradizionali.
APAC: la storia e il metodo - “Qui entra l’uomo, il delitto resta fuori”
Le strutture APAC (dal nome dell’associazione che le gestisce: Associazione di Protezione e Assistenza ai Condannati) nascono nel 1972 nella città paulista di San José dos Campos per mano di un gruppo di volontari guidati dall’avvocato Mario Ottoboni. >. Dopo le iniziali resistenze del Governo e del sistema giudiziario brasiliani, le strutture sono diventate oggi 147 in Brasile, per una popolazione di oltre 3500 recuperandi, in un Paese che conta 600.000 detenuti e un tasso di recidiva di 20 punti percentuali in più della media mondiale. <>.
Il metodo APAC parte dal riconoscimento di aver commesso un errore e dalla decisione di cambiare per essere poi inseriti in un sistema basato sull’autodisciplina, sulla fiducia e sul rispetto. Nelle APAC, con l’aiuto di psicologi, operatori sociali e formatori i detenuti studiano e lavorano, aiutandosi a vicenda. Il metodo punta su: coinvolgimento della famiglia del detenuto, partecipazione della comunità esterna alla struttura, attenzione alla salute e possibilità di coltivare la dimensione religiosa. Lo scopo finale è di offrire al condannato le condizioni per pagare il suo debito con la giustizia e contestualmente recuperare se stesso.
La mostra di Marina Lorusso è ospitata nello spazio Thetis all’Arsenale Nord di Venezia come parte integrante di Gangcity, progetto internazionale di ricerca sulle soluzioni al problema del degrado sociale connesso al degrado degli spazi.
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