Incontro con Boris Mikhailov
Dal 06 Aprile 2018 al 06 Aprile 2018
Venezia
Luogo: Casa dei Tre Oci
Indirizzo: Fondamenta delle Zitelle 43
Orari: h 18
Costo del biglietto: L’incontro è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria online da giovedì 22 marzo alle ore 12
E-Mail info: info@treoci.org
Sito ufficiale: http://www.incrocidicivilta.org/
In occasione dell’11° edizione di Incroci di civiltà, Festival internazionale della letteratura dal 4 al 7 aprile 2018, promosso dall’Università Ca’ Foscari, Fondazione di Venezia, Comune di Venezia, la Casa dei Tre Oci ospita, venerdì 6 aprile alle ore 18, il grande fotografo Boris Mikhailov. A introdurre e dialogare con Mikhailov saranno Silvia Burini, direttore del Centro Studi sulle Arti della Russia CSAR dell'Università Ca' Foscari, e Denis Curti, direttore artistico dei Tre Oci. «I Tre Oci, dal 2012 un progetto di Fondazione di Venezia a sostegno della fotografia, sono lieti – osserva Denis Curti – di offrire una occasione preziosa di confronto con uno degli artisti che ha rivoluzionato e trasformato il vocabolario del linguaggio contemporaneo, raccontando un’intera epoca di cambiamenti».
Nato in Ucraina nel 1938, Mikhailov è uno dei fotografi più importanti dell’Europa post-socialista, di cui ha influenzato in modo significativo l’arte concettuale e la fotografia documentaristica. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni e a Venezia sono state esposte a Palazzo Grassi nel 2011 nell’ambito della mostra Il mondo vi appartiene. Nel 2017 ha rappresentato l’Ucraina alla Biennale di Venezia.
Terminati gli studi in Ingegneria, nel 1965 Mikhailov si è avvicinato alla fotografia, attività per la quale è stato anche incarcerato a causa di ritratti di nudo scattati alla moglie. Nei suoi lavori confluiscono i ricordi d’infanzia legati alla memoria collettiva del socialismo reale e il suo sguardo sulle condizioni di vita di una società in transizione come quella russa e ucraina. Uno dei soggetti dominanti della sua opera è la vita di strada, affrontata in diverse serie dedicate ai senzatetto. Forte è la confidenza che riesce a instaurare con i protagonisti delle sue fotografie, che aprono le porte del loro mondo mostrandosi davanti all’obiettivo senza pudore. La sua opera è una decisa critica all’ipocrisia di un sistema politico che tende a mascherare i danni provocati dalla caduta dell’utopia socialista nella società contemporanea.
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