Mauro Sambo. 5 orologi, 5 brani, 1 museo
Dal 13 Marzo 2015 al 03 Maggio 2015
Venezia
Luogo: Fondazione Querini Stampalia
Indirizzo: Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252
Orari: tutti i giorni 10-18
Curatori: Chiara Bertola
Enti promotori:
- Regione del Veneto
- AXA Art Assicurazioni
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 2711411
E-Mail info: artecontemporanea@querinistampalia.org
Sito ufficiale: http://www.querinistampalia.org
Che cos'è il tempo?
Come scrive Sant'Agostino “Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so; eppure posso affermare con sicurezza di sapere che se nulla passasse, non esisterebbe un passato; se nulla sopraggiungesse, non vi sarebbe un futuro: se nulla esistesse, non vi sarebbe un presente”. Il tempo non solo scandisce la vita, ma stabilisce l'essenza stessa dell'esistenza e gli strumenti per misurarlo sono sempre stati, attraverso i secoli, oggetto di desiderio.
Il loro fascino si lega alla ricchezza di materiali e alle minuziose rifiniture, alla rarità dei pezzi e alla raffinatezza delle decorazioni: tutte tessere di una storia, quella dell'orologeria, che si inserisce in quelle più ampie della scienza, della tecnologia, delle arti applicate.
Nella Casa Museo della Querini Stampalia, testimone dello svolgersi della vita familiare nel corso del XVIII secolo, non poteva mancare una preziosa raccolta di orologi da arredo, soprattutto di manifattura francese, risalenti al Sette-Ottocento.
Un campionario di quel “tempo chiuso in una scatola”, con cui i Querini abbellivano gli spazi domestici e in cui ogni singolo pezzo acquista significato, per il rapporto affettivo che vi si instaura, ma anche come documento di storia familiare.
L’occasione per presentare e ammirare i rari manufatti, di recente restituiti al loro antico splendore, grazie al contributo della Regione del Veneto e alla collaborazione di AXA Art Assicurazioni, è l'installazione sonora 5 orologi, 5 brani, 1 museo di Mauro Sambo, a cura di Chiara Bertola, presente in Museo dal 13 marzo al 3 maggio 2015.
Il progetto vede l'artista veneziano confrontarsi ed entrare in relazione con gli spazi storici e gli antichi segnatempo della collezione Querini Stampalia in, come lui stesso dichiara: “un nuovo lavoro che ha a che fare in qualche modo con il racconto, con il tempo, con la memoria. Questi orologi, strumenti delicatissimi di misurazione del tempo, passati quasi indenni nel tempo e sopravvissuti a guerre e catastrofi, hanno segnato con il loro ticchettio proprio quelle guerre e quelle catastrofi.
Se in qualche modo potessi registrare il rintocco di quelle ore drammatiche, chissà se il loro suono sarebbe leggermente diverso da quello attuale; forse quello che hanno sentito avrebbe lasciato traccia imprimendo nel suono una diversa identità emotiva... In effetti, quello che ho fatto con il suono degli orologi della Querini è un approccio molto vicino alla struttura del cinema e della letteratura...”
Mauro Sambo ha registrato separatamente i suoni dei cinque orologi, il suono dell’ambiente circostante ad ogni orologio, il ticchettio, il riverbero della suoneria, i battiti delle ore... Ha lavorato su quei suoni, mantenuti tali, manipolati, stravolti, filtrati, risuonati e ancora una volta resi “suoni altri”.
Ad ogni orologio ha abbinato un compositore che operava nella città e nel periodo della sua fabbricazione. Ha campionato delle brevi frasi, creato cellule ritmiche, costruito dei loop, rallentato e accelerato il tempo, modificato, ricomposto e “risuonato” il suono di quell’orologio con il suono di quel compositore cercando di accordare anche il suono dell’orologio con quel tempo difficile e drammatico della storia che li ha visti testimoni.
Come scrive Sant'Agostino “Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so; eppure posso affermare con sicurezza di sapere che se nulla passasse, non esisterebbe un passato; se nulla sopraggiungesse, non vi sarebbe un futuro: se nulla esistesse, non vi sarebbe un presente”. Il tempo non solo scandisce la vita, ma stabilisce l'essenza stessa dell'esistenza e gli strumenti per misurarlo sono sempre stati, attraverso i secoli, oggetto di desiderio.
Il loro fascino si lega alla ricchezza di materiali e alle minuziose rifiniture, alla rarità dei pezzi e alla raffinatezza delle decorazioni: tutte tessere di una storia, quella dell'orologeria, che si inserisce in quelle più ampie della scienza, della tecnologia, delle arti applicate.
Nella Casa Museo della Querini Stampalia, testimone dello svolgersi della vita familiare nel corso del XVIII secolo, non poteva mancare una preziosa raccolta di orologi da arredo, soprattutto di manifattura francese, risalenti al Sette-Ottocento.
Un campionario di quel “tempo chiuso in una scatola”, con cui i Querini abbellivano gli spazi domestici e in cui ogni singolo pezzo acquista significato, per il rapporto affettivo che vi si instaura, ma anche come documento di storia familiare.
L’occasione per presentare e ammirare i rari manufatti, di recente restituiti al loro antico splendore, grazie al contributo della Regione del Veneto e alla collaborazione di AXA Art Assicurazioni, è l'installazione sonora 5 orologi, 5 brani, 1 museo di Mauro Sambo, a cura di Chiara Bertola, presente in Museo dal 13 marzo al 3 maggio 2015.
Il progetto vede l'artista veneziano confrontarsi ed entrare in relazione con gli spazi storici e gli antichi segnatempo della collezione Querini Stampalia in, come lui stesso dichiara: “un nuovo lavoro che ha a che fare in qualche modo con il racconto, con il tempo, con la memoria. Questi orologi, strumenti delicatissimi di misurazione del tempo, passati quasi indenni nel tempo e sopravvissuti a guerre e catastrofi, hanno segnato con il loro ticchettio proprio quelle guerre e quelle catastrofi.
Se in qualche modo potessi registrare il rintocco di quelle ore drammatiche, chissà se il loro suono sarebbe leggermente diverso da quello attuale; forse quello che hanno sentito avrebbe lasciato traccia imprimendo nel suono una diversa identità emotiva... In effetti, quello che ho fatto con il suono degli orologi della Querini è un approccio molto vicino alla struttura del cinema e della letteratura...”
Mauro Sambo ha registrato separatamente i suoni dei cinque orologi, il suono dell’ambiente circostante ad ogni orologio, il ticchettio, il riverbero della suoneria, i battiti delle ore... Ha lavorato su quei suoni, mantenuti tali, manipolati, stravolti, filtrati, risuonati e ancora una volta resi “suoni altri”.
Ad ogni orologio ha abbinato un compositore che operava nella città e nel periodo della sua fabbricazione. Ha campionato delle brevi frasi, creato cellule ritmiche, costruito dei loop, rallentato e accelerato il tempo, modificato, ricomposto e “risuonato” il suono di quell’orologio con il suono di quel compositore cercando di accordare anche il suono dell’orologio con quel tempo difficile e drammatico della storia che li ha visti testimoni.
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