Modigliani e altre acquisizioni
Dal 01 Luglio 2017 al 15 Agosto 2017
Venezia
Luogo: Collezione Peggy Guggenheim
Indirizzo: Dorsoduro 701-704
Orari: 10-18 tutti i giorni. Chiuso il martedì e il 25 dicembre. La biglietteria chiude alle ore 17.30
Telefono per informazioni: +39 041.2405.411
E-Mail info: info@guggenheim-venice.it
Sito ufficiale: http://www.guggenheim-venice.it
Il capolavoro di Amedeo Modigliani Ragazza con il bavero alla marinara, 1916, recentissima donazione ricevuta dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim, è protagonista del riallestimento all’interno delle Project Rooms del museo, insieme a una serie di altre opere d’arte italiana donate sempre alla Fondazione nel corso degli ultimi tre decenni.
Accanto al ritratto di Modì, le tele di Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Dadamaino, Bice Lazzari, Tancredi Parmeggiani e Paolo Scheggi.
Ragazza con il bavero alla marinara arricchisce il patrimonio artistico-museale della città di un inestimabile capolavoro, secondo il volere della stessa donatrice. Inoltre la tela di “Modì”, soprannome dell’artista livornese dal francese maudit (maledetto), si unisce ad altri tre suoi lavori appartenenti alla collezione newyorkese del museo Solomon R. Guggenheim, ma posteriori a questa, tutte datate 1917-'18.
Protagonista della tela è una giovane donna, con un caschetto di capelli neri che accentua l’ovale del viso e insieme ne esalta, con lo sfondo e l’abito ugualmente scuri, l’incarnato roseo del viso. Lo stesso soggetto compare in un’altra opera dell’artista, dello stesso anno, La servetta seduta. La tinta del vestito suggerisce di collocare l’opera in inverno, poiché nella bella stagione il “marinière”, detto anche “French Riviera Style”, adottato dai figli dei parigini e londinesi altoborghesi che frequentavano la Costa Azzurra, prevedeva colori chiari. La parvenza leggermente androgina e l’astrazione rappresentativa rispondono all’esigenza, costante in Modigliani, di trasferire sulla tela l’inconscio, il mistero dell’istintività della razza umana. Nell’allungamento anatomico che, a partire dalla seconda metà del Novecento, caratterizza tutte le sue opere, affiorano echi delle precedenti esperienze in ambito scultoreo, con reminiscenze africane e orientali.
La tela, identificata con La femme en blouse marine, viene esposta in occasione della personale dell’artista organizzata dal suo mercante Léopold Zborowski, nel dicembre del 1917 nella galleria parigina di Berthe Weill. L’esposizione suscitò scandalo per i nudi femminili esposti in vetrina, tanto da dover chiudere in anticipo. Nel 1917 il dipinto venne acquistato dal mercante d’arte Paul Guillaume ed esposto in rarissime occasioni, al Palais des Beaux-Arts, a Bruxelles, nel 1933 e alla Kunsthalle Basel, a Basilea, nel 1934, per poi entrare nella collezione Toso di Venezia, nel 1952. Successivamente, nel corso degli anni, Ragazza con il bavero alla marinara è stata esposta a Milano, Roma, Padova, Verona, Venezia, Ancona, Caserta e Torino, dopo che lo Stato Italiano l’ha notificata quale opera di altissimo valore artistico e storico.
Prima della sua esposizione, la tela è stata oggetto di un intervento di restauro, ad opera del capo-conservatore della Collezione Peggy Guggenheim e reso possibile grazie al prezioso sostegno di EFG, che ha abbracciato con entusiasmo il progetto comprendendone l’importanza storico-artistica. Luciano Pensabene Buemi è intervenuto sulla superficie del dipinto rimuovendo lo spesso strato di vernice non originale, ossidata e ingiallita, applicata in occasione di un precedente intervento di restauro, che ne aveva falsato i colori, rendendo illeggibili soprattutto i toni freddi, grigi e blu, del dipinto e l’incarnato roseo che era ormai era diventato color ocra. Grazie all’intervento i colori hanno nuovamente assunto le tonalità originali e anche le tracce di ossidazioni e sbiancamenti, visibili in più parti sulla tela, sono state colmate.
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