PROPORTIO
Dal 09 Maggio 2015 al 22 Novembre 2015
Venezia
Luogo: Palazzo Fortuny
Indirizzo: San Marco 3958
Curatori: Axel Vervoordt, Daniela Ferretti
Enti promotori:
- Axel and May Vervoordt Foundation
Telefono per informazioni: +39 041 5200995
E-Mail info: fortuny@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://fortuny.visitmuve.it
La complessità dell’universo ha da sempre affascinato l’uomo,che è alla continua ricerca di svelare il mistero, il punto di origine e le leggi che stanno alla base della creazione e dell’esistenza stessa.Cosa hanno in comune la disposizione dei semi di girasole,gli ammassi delle galassie, una cattedrale gotica, le piramidi, i disegni di Leonardo, la serie di Fibonacci e il DNA umano?
Un numero particolare, una proporzione geometrica scoperta dai pitagorici, definita da Euclide e chiamata “divina proporzione” in un trattato di Luca Pacioli, illustrato da Leonardo e stampato a Venezia nel 1509.
Il numero irrazionale 1,6180, rappresentato dalla lettera Φ dell’alfabeto greco, è il simbolo dell’armonia dell’universo.Natura, arte e scienza sono strettamente connesse.Le molteplici forme in cui Φ si manifesta evidenziano il profondo rapporto tra il mondo fisico, le creazioni artistiche intellettuali e la bellezza dei numeri.
Il “numero d’oro”, in fondo, parla di noi stessi. La sua dimensione essenziale è evidente quando l’uomo si pone in rapporto al tutto o a parti di esso. Da queste premesse è nata l’idea della mostra, che completa il ciclo iniziato nel 2007 con Artempo, proseguito con In-finitum nel 2009 e Tra nel 2011.
Un’esposizione che attraversa i secoli e le diverse discipline – grazie a un comitato scientifico internazionale composto da scienziati, filosofi, musicisti, architetti, storici e storici dell’arte, coordinato da Axel Vervoordt e Daniela Ferretti – raccontando di quel valore universale che fu, fin dai tempi più antichi, il numero della proporzione divina (o sezione aurea), ovvero quell’unità di misura capace di donare a tutte le cose la loro dimensione armonica. Una sfida affascinante che coinvolge anche grandi artisti della scena internazionale contemporanea, invitati a riflettere e a realizzare opere specifiche sul tema della proporzione.
Le loro opere, in dialogo con importanti capolavori di altre epoche, vanno a comporre una sinfonia visiva e percettiva capace di coinvolgere il visitatore in un’ampia riflessione sull’armonia e la bellezza universali.
Vedi anche:
Dall'Arsenale a Proportio
Palazzo Fortuny
Un numero particolare, una proporzione geometrica scoperta dai pitagorici, definita da Euclide e chiamata “divina proporzione” in un trattato di Luca Pacioli, illustrato da Leonardo e stampato a Venezia nel 1509.
Il numero irrazionale 1,6180, rappresentato dalla lettera Φ dell’alfabeto greco, è il simbolo dell’armonia dell’universo.Natura, arte e scienza sono strettamente connesse.Le molteplici forme in cui Φ si manifesta evidenziano il profondo rapporto tra il mondo fisico, le creazioni artistiche intellettuali e la bellezza dei numeri.
Il “numero d’oro”, in fondo, parla di noi stessi. La sua dimensione essenziale è evidente quando l’uomo si pone in rapporto al tutto o a parti di esso. Da queste premesse è nata l’idea della mostra, che completa il ciclo iniziato nel 2007 con Artempo, proseguito con In-finitum nel 2009 e Tra nel 2011.
Un’esposizione che attraversa i secoli e le diverse discipline – grazie a un comitato scientifico internazionale composto da scienziati, filosofi, musicisti, architetti, storici e storici dell’arte, coordinato da Axel Vervoordt e Daniela Ferretti – raccontando di quel valore universale che fu, fin dai tempi più antichi, il numero della proporzione divina (o sezione aurea), ovvero quell’unità di misura capace di donare a tutte le cose la loro dimensione armonica. Una sfida affascinante che coinvolge anche grandi artisti della scena internazionale contemporanea, invitati a riflettere e a realizzare opere specifiche sul tema della proporzione.
Le loro opere, in dialogo con importanti capolavori di altre epoche, vanno a comporre una sinfonia visiva e percettiva capace di coinvolgere il visitatore in un’ampia riflessione sull’armonia e la bellezza universali.
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