Renato Pasmanik. Un regard silencieux

Renato Pasmanik. Un regard silencieux, Officina delle Zattere, Venezia
Dal 15 Maggio 2014 al 25 Maggio 2014
Venezia
Luogo: Officina delle Zattere
Indirizzo: Fondamenta Nani, Dorsoduro 947
Orari: tutti i giorni 11-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 5234348
E-Mail info: info@arteeventi.com
Sito ufficiale: http://www.officinadellezattere.it
Brasiliano di 44 anni, Renato Pasmanik ama da sempre la fotografia. Dal 1998, Renato Pasmanik costruisce passo dopo passo un’opera fotografica dove onirico e reale si intrecciano. Egli supera la nozione temporale e le sue foto testimoniano l’immensità del paesaggio e il calore umano.
Ha realizzato i ritratti dei più importanti direttori e maître d’hotel dei ristoranti gastronomici di San Paolo.
In seguito, ammaliato dallo spazio e dalla terra, ha fotografato l’Antartide, il Lençóis Maranhenses, una regione desertica del Brasile, il Pantanal, la regione più umida del mondo, e infine l’Africa.
Al contrario di un Arthus-Bertrand ossessionato da una ricerca esplicativa, Renato Pasmanik richiama una contemplazione non inebetita ma costruttiva, come se l’occhio guardando le sue foto si esercitasse a ritrovare la purezza originale e la materialità terrestre.
Vi è equanimità nella contemplazione del lavoro di Renato Pasmanik, che apporta non solo serenità, ma anche una forma di pienezza e allo stesso tempo di lucidità.
Tutto ciò è espresso nel suo ultimo lavoro, Un regard silencieux (uno sguardo silenzioso), dove la bellezza dei paesaggi rimanda alla coscienza umana.
La mostra all’Officina delle Zattere a Venezia presenta tappe diverse di questa immensa avventura: Namibia, Pantanal and Lençois Maranhenses.
Mette in luce soprattutto il più recente lavoro dell’artista: le fotografie scattate nell’ecoregione del Jalapão una savana tropicale nel cuore del Brasile, a 1700 chilometri da San Paolo, isolata da un reticolo di fiumi, torrenti e ruscelli.
Quella di Renato Pasmanik è una sequenza del tutto nuova di sguardi sul paesaggio terrestre:Un regard silencieux, che cerca pace nel mondo caotico di oggi.
Ha realizzato i ritratti dei più importanti direttori e maître d’hotel dei ristoranti gastronomici di San Paolo.
In seguito, ammaliato dallo spazio e dalla terra, ha fotografato l’Antartide, il Lençóis Maranhenses, una regione desertica del Brasile, il Pantanal, la regione più umida del mondo, e infine l’Africa.
Al contrario di un Arthus-Bertrand ossessionato da una ricerca esplicativa, Renato Pasmanik richiama una contemplazione non inebetita ma costruttiva, come se l’occhio guardando le sue foto si esercitasse a ritrovare la purezza originale e la materialità terrestre.
Vi è equanimità nella contemplazione del lavoro di Renato Pasmanik, che apporta non solo serenità, ma anche una forma di pienezza e allo stesso tempo di lucidità.
Tutto ciò è espresso nel suo ultimo lavoro, Un regard silencieux (uno sguardo silenzioso), dove la bellezza dei paesaggi rimanda alla coscienza umana.
La mostra all’Officina delle Zattere a Venezia presenta tappe diverse di questa immensa avventura: Namibia, Pantanal and Lençois Maranhenses.
Mette in luce soprattutto il più recente lavoro dell’artista: le fotografie scattate nell’ecoregione del Jalapão una savana tropicale nel cuore del Brasile, a 1700 chilometri da San Paolo, isolata da un reticolo di fiumi, torrenti e ruscelli.
Quella di Renato Pasmanik è una sequenza del tutto nuova di sguardi sul paesaggio terrestre:Un regard silencieux, che cerca pace nel mondo caotico di oggi.
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