STORIE DI FABBRICHE. STORIE DI FAMIGLIE. Donazione Carlo e Giovanni Moretti 1958-2013
Dal 06 Dicembre 2024 al 30 Giugno 2025
Venezia
Luogo: Museo del Vetro
Indirizzo: Fondamenta Giustinian 8 - Murano
Orari: Tutti i giorni 10 - 17 (ultimo ingresso ore 16) | Dal 1 Apr al 31 Ott 10 - 18 (ultimo ingresso ore 17) | Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato
Curatori: Chiara Squarcina, Mauro Stocco e Marta Moretti
Telefono per informazioni: +39 041 5275120
Sito ufficiale: http://museovetro.visitmuve.it
La mostra permetterà per la prima volta di presentare al pubblico la maggior parte dell’importante e cospicua donazione di 453 opere della ditta Carlo Moretti, pervenuta al Museo del Vetro nel 2020. Fondata il 30 ottobre del 1958 da Carlo e Giovanni Moretti, due giovani muranesi appartenenti a una famiglia di imprenditori del vetro, la Carlo Moretti si distingue da sempre per la creazione di oggetti in cristallo - calici, bicchieri e contenitori di varia destinazione - caratterizzati dalla ricerca costante di linee pulite ed essenziali, unita a innovazione tecnica e messa a punto degli strumenti di lavorazione più idonei.
L’azienda inizia la propria produzione concentrandosi sulla fabbricazione di vetri trasparenti incisi e di bicchieri colorati, decorati con motivi in oro, abbandonando la tradizionale produzione familiare. All’inizio degli anni Sessanta la Carlo Moretti mette in produzione le prime serie di articoli in vetro bicolore (lattimo interno e colore esterno) e successivamente la fortunata serie dei Satinati, destinate ai grandi magazzini Bloomingdale’s di New York. Si avvia così il processo di affermazione dell’azienda sui mercati esteri. Cifra stilistica della Carlo Moretti è l’adozione di forme semplici e basilari e di linee essenziali per calici e coppe, composte per lo più da geometrie basate su cilindri e sfere.
Gli anni Settanta rappresentano per la Carlo Moretti il periodo di maggiore innovazione, che si manifesta anche nella ricerca tecnica volta al miglioramento della qualità della materia prima e nella volontà di affermazione di un preciso linguaggio espressivo. In questi anni si attua in azienda la ripresa del tradizionale cristallo muranese, che diventa un vero marchio di fabbrica per la Carlo Moretti, identificata con l’eleganza e la leggerezza dei suoi prodotti. Nascono allora straordinari progetti come il bicchiere Ottagonale del 1974 e l’Ovale del 1976.
Un momento di svolta nel repertorio formale si verifica nel corso degli anni Ottanta con i vetri che meglio identificano la produzione dell’azienda e la sua cifra stilistica: oggetti sobri in cristallo, di grande raffinatezza, spesso finiti a sola molatura, quali le serie Millemolature e Bande molate del 1984. Saranno presenti in mostra anche la celebre serie di Calici da collezione, lanciata in occasione del Natale 1990, frutto di un’intuizione di Giovanni Moretti. Ogni anno rinnovati nei colori, nelle forme e nelle decorazioni, i Calici ottengono subito un grandissimo successo commerciale.
Dal punto di vista delle creazioni più propriamente artistiche risale agli anni Novanta anche il progetto Monolite, sculture in vetro pesante ispirate al paesaggio urbano notturno di Manhattan, realizzate con una tecnica particolare di fusione nel forno termico. Gran parte della produzione degli anni Duemila è caratterizzata dai vetri in pasta. Ogni oggetto è firmato a mano a punta di diamante, in modo da renderlo inconfondibile e unico. La mostra sarà quindi l’occasione per ripercorrere in modo puntuale ed esaustivo le vicende storiche dell’azienda Carlo Moretti e l’evolversi della sua fortunata produzione dagli anni Sessanta a oggi.
L’azienda inizia la propria produzione concentrandosi sulla fabbricazione di vetri trasparenti incisi e di bicchieri colorati, decorati con motivi in oro, abbandonando la tradizionale produzione familiare. All’inizio degli anni Sessanta la Carlo Moretti mette in produzione le prime serie di articoli in vetro bicolore (lattimo interno e colore esterno) e successivamente la fortunata serie dei Satinati, destinate ai grandi magazzini Bloomingdale’s di New York. Si avvia così il processo di affermazione dell’azienda sui mercati esteri. Cifra stilistica della Carlo Moretti è l’adozione di forme semplici e basilari e di linee essenziali per calici e coppe, composte per lo più da geometrie basate su cilindri e sfere.
Gli anni Settanta rappresentano per la Carlo Moretti il periodo di maggiore innovazione, che si manifesta anche nella ricerca tecnica volta al miglioramento della qualità della materia prima e nella volontà di affermazione di un preciso linguaggio espressivo. In questi anni si attua in azienda la ripresa del tradizionale cristallo muranese, che diventa un vero marchio di fabbrica per la Carlo Moretti, identificata con l’eleganza e la leggerezza dei suoi prodotti. Nascono allora straordinari progetti come il bicchiere Ottagonale del 1974 e l’Ovale del 1976.
Un momento di svolta nel repertorio formale si verifica nel corso degli anni Ottanta con i vetri che meglio identificano la produzione dell’azienda e la sua cifra stilistica: oggetti sobri in cristallo, di grande raffinatezza, spesso finiti a sola molatura, quali le serie Millemolature e Bande molate del 1984. Saranno presenti in mostra anche la celebre serie di Calici da collezione, lanciata in occasione del Natale 1990, frutto di un’intuizione di Giovanni Moretti. Ogni anno rinnovati nei colori, nelle forme e nelle decorazioni, i Calici ottengono subito un grandissimo successo commerciale.
Dal punto di vista delle creazioni più propriamente artistiche risale agli anni Novanta anche il progetto Monolite, sculture in vetro pesante ispirate al paesaggio urbano notturno di Manhattan, realizzate con una tecnica particolare di fusione nel forno termico. Gran parte della produzione degli anni Duemila è caratterizzata dai vetri in pasta. Ogni oggetto è firmato a mano a punta di diamante, in modo da renderlo inconfondibile e unico. La mostra sarà quindi l’occasione per ripercorrere in modo puntuale ed esaustivo le vicende storiche dell’azienda Carlo Moretti e l’evolversi della sua fortunata produzione dagli anni Sessanta a oggi.
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