TEMI & VARIAZIONI. SCRITTURA E SPAZIO | GASTONE NOVELLI E VENEZIA
![Gastone Novelli, Dialettica, Linea, Un obelisco per la memoria, Tonnerre Printanier, 1968 Gastone Novelli, Dialettica, Linea, Un obelisco per la memoria, Tonnerre Printanier, 1968](http://www.arte.it/foto/600x450/25/3578-G_Novelli.jpg)
Gastone Novelli, Dialettica, Linea, Un obelisco per la memoria, Tonnerre Printanier, 1968
Gastone Novelli, Dialettica, Linea, Un obelisco per la memoria, Tonnerre Printanier, 1968
Dal 15 Ottobre 2011 al 08 Gennaio 2012
Venezia
Luogo: Palazzo Venier dei Leoni
Indirizzo: Dorsoduro 701
Orari: 10-19
Curatori: Luca Massimo Barbero
Telefono per informazioni: 0412405404
Sito ufficiale: http://www.guggenheim-venice.it
L’innovativa quanto consolidata formula curatoriale ideata da Luca Massimo Barbero nel 2002, giunge alla sua terza edizione, con la volontà di guidare l’osservatore verso una nuova comprensione delle opere, note e meno note, della Collezione Peggy Guggenheim attraverso il dialogo fitto e multi-interpretativo con lavori di artisti più contemporanei. All’interno delle stesse sale, capolavori appartenenti alle avanguardie del primo Novecento si confrontano tematicamente e scientificamente con opere del secondo dopoguerra, fino a lambire i confini della contemporaneità, in un percorso espositivo che rappresenta un’occasione unica per osservare l’evoluzione di temi e segni in nuove forme espressive.
Partendo dal confronto tra le avanguardie storiche che hanno segnato gli inizi del XX secolo e che contraddistinguono la Collezione veneziana, quali Cubismo e Futurismo, la mostra prende il via dall’analisi del tema della scrittura: dalla scrittura come linguaggio, come segno, dei collage e degli scritti di Pablo Picasso e di Carlo Carrà futurista si passa alle lettere tipografiche dei più contemporanei caratteri di Lawrence Weiner e Vincenzo Agnetti. Si prosegue con le geometriche composizioni di Piet Mondrian e gli spazi elastici di Gianni Colombo, lo spazio totale di Mario Nigro e i lavori a tutto campo di Rudolf Stingel in dialogo con la scrittura assoluta di Jackson Pollock. Le cripto-scritture di Dadamaino e i codici di Riccardo De Marchi si interfacciano con i segni di Bice Lazzari, mentre il leone urlante di Mirko risponde allo scimpanzé di Francis Bacon fino ad arrivare alla trasformazione metamorfica del “personaggio” Luigi Ontani. Con l’opera Corpi celesti di Rufino Tamayo, il percorso espositivo approda ad una sala dedicata al cosmo inteso come intrecci di prospettive, con lavori di François Morellet, Arthur Duff e Lucio Fontana.
Chiude la mostra Gastone Novelli e Venezia dedicata all’artista Gastone Novelli (1925-1968), tra i principali protagonisti dell’arte italiana degli anni ‘50 e ’60, e realizzata in collaborazione con l’Archivio Gastone Novelli di Roma. In questa occasione, la sua scrittura poetica, la sue grandi tele equilibrate tra segni, colori, parole, ricostruiscono il rapporto dell’artista con Venezia: accanto ai taccuini degli anni ‘60 in cui raffigurò la città lagunare, sono presenti lavori realizzati tra il ‘64 e il ’68, alcuni dei quali del tutto inediti, dedicati alla città o creati nello studio veneziano. Proprio il 1968 rappresenta un anno cruciale che vede Novelli protagonista centrale della grande polemica e lotta contro la Biennale, che porta l’artista a voltare verso il muro, in segno di protesta, alcune opere con cui partecipò quell’anno alla rassegna, e oggi in mostra alla Collezione Peggy Guggenheim.
Partendo dal confronto tra le avanguardie storiche che hanno segnato gli inizi del XX secolo e che contraddistinguono la Collezione veneziana, quali Cubismo e Futurismo, la mostra prende il via dall’analisi del tema della scrittura: dalla scrittura come linguaggio, come segno, dei collage e degli scritti di Pablo Picasso e di Carlo Carrà futurista si passa alle lettere tipografiche dei più contemporanei caratteri di Lawrence Weiner e Vincenzo Agnetti. Si prosegue con le geometriche composizioni di Piet Mondrian e gli spazi elastici di Gianni Colombo, lo spazio totale di Mario Nigro e i lavori a tutto campo di Rudolf Stingel in dialogo con la scrittura assoluta di Jackson Pollock. Le cripto-scritture di Dadamaino e i codici di Riccardo De Marchi si interfacciano con i segni di Bice Lazzari, mentre il leone urlante di Mirko risponde allo scimpanzé di Francis Bacon fino ad arrivare alla trasformazione metamorfica del “personaggio” Luigi Ontani. Con l’opera Corpi celesti di Rufino Tamayo, il percorso espositivo approda ad una sala dedicata al cosmo inteso come intrecci di prospettive, con lavori di François Morellet, Arthur Duff e Lucio Fontana.
Chiude la mostra Gastone Novelli e Venezia dedicata all’artista Gastone Novelli (1925-1968), tra i principali protagonisti dell’arte italiana degli anni ‘50 e ’60, e realizzata in collaborazione con l’Archivio Gastone Novelli di Roma. In questa occasione, la sua scrittura poetica, la sue grandi tele equilibrate tra segni, colori, parole, ricostruiscono il rapporto dell’artista con Venezia: accanto ai taccuini degli anni ‘60 in cui raffigurò la città lagunare, sono presenti lavori realizzati tra il ‘64 e il ’68, alcuni dei quali del tutto inediti, dedicati alla città o creati nello studio veneziano. Proprio il 1968 rappresenta un anno cruciale che vede Novelli protagonista centrale della grande polemica e lotta contro la Biennale, che porta l’artista a voltare verso il muro, in segno di protesta, alcune opere con cui partecipò quell’anno alla rassegna, e oggi in mostra alla Collezione Peggy Guggenheim.
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