Terra dei Tiepolo
Dal 13 Giugno 2015 al 26 Luglio 2015
Mirano | Venezia
Luogo: Barchessa di Villa Morosini - XXV Aprile
Indirizzo: via Luigi Mariutto 2
Orari: dal venerdì alla domenica 16 - 18.30
Curatori: Associazione Villeggiare, Pro Loco Mirano
Enti promotori:
- Associazione Villeggiare
- Pro Loco Mirano
- Museo del Precinema di Padova
- Cà Rezzonico - Museo del Settecento Veneziano
E-Mail info: info@villeggiare.org
Sito ufficiale: http://www.comune.mirano.ve.it
Un patrimonio architettonico di grande valore, eredità della Serenissima ed espressione dell’eleganza e della raffinatezza della nobiltà lagunare, che ha saputo trasformare ville e parchi in luoghi di cultura, facendo di barchesse e giardini pensati per la villeggiatura, dei teatri unici per armonia ed equilibrio, capaci di sedurre occhi ed anima del viaggiatore di passaggio nella campagna veneta. Una terra, ricca di campi rigogliosi e attraversata da acque di risorgiva, che colorano la geografia di verde, di giallo e di blu.
Sette Comuni, quelli di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzé e Spinea, uniti da origini storiche antiche e comuni. Ecco la “Terra dei Tiepolo”, territorio dalle radici risalenti all’epoca della denominazione romana, le cui tracce sono ancora visibili nella struttura del paesaggio costruito secondo il ‘graticolato romano’. Un nome, Terra dei Tiepolo, che vuole rendere omaggio a due tra i suoi più nobili interpreti, Gianbattista e Giandomenico Tiepolo, rispettivamente padre e figlio, che firmarono con pennellate di assoluta finezza e delicatezza alcuni tra i migliori affreschi dell’intera produzione pittorica italiana del Settecento. Un nome, Terra dei Tiepolo, ma anche un brand, per richiamare visitatori e turisti in un territorio che carattere veneziano e vestigia romane hanno reso unico in tutto il Veneto.
Un territorio che sarà possibile visitare attraverso gli scatti di uno dei più sensibili interpreti della fotografia contemporanea, che a Mirano vive e lavora, Tommaso Saccarola (www.tommasosaccarola.com). Sue, infatti, le immagini che da sabato 13 giugno fino a domenica 26 luglio saranno in mostra (dal venerdì alla domenica, dalle 16 alle 18.30) presso la Barchessa di Villa Morosini, XXV Aprile, a Mirano e che avranno il compito di raccontare e descrivere la terra scelta dai Tiepolo come buen retiro e fonte di ispirazione. Saccarola, fotografo free lance, specializzato in documentari, reportage urbani, sociali, industriali e di viaggio, premiato da Canon, Leica, Italia Nostra e Fondazione Alinari, ha ritratto con occhio discreto ed espressivo, persone e luoghi, affidando alle scene di vita quotidiana il ruolo di narratore e di guida. L’esposizione, denominata “Terra dei Tiepolo” e realizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Villeggiare” di Padova, accanto alle immagini, vedrà raccolte anche mappe e cartine di un tempo, per far comprendere al pubblico l’evoluzione storico-geografica del territorio.
Ma sarà il Mondo Novo, il grande affresco (di 5 metri per 2), realizzato da Giandomenico Tiepolo per la sua villa di Zianigo, il vero ispiratore della Mostra. L’opera, ora conservata a Ca’ Rezzonico, a Venezia, e risalente al 1791, ritrae di spalle un folto e variegato gruppo di persone, tra le quali si riconoscono popolani e nobili, accalcate attorno ad un casotto, il “Mondo Novo”, una sorta di lanterna magica che promette di mostrare immagini esotiche di terre lontane. La folla è guidata da un ciarlatano – l’unica figura in abito scuro, con un tricorno sul capo e una bacchetta in mano – che, dall’alto di uno sgabello, promette prodigi e meraviglie. Carica di significati metaforici, l’opera segna il tramonto dorato di Venezia, che ha ormai abdicato al suo ruolo di regina incontrastata del Mediterraneo, potente economicamente e militarmente: la città vive ormai di mondanità e bellezze artistiche, di feste in maschera e di eccessi. Il vivere è dolce, ma i segnali del declino sono evidenti: l’opera è pervasa da un senso di profonda inquietudine, in cui la massa sembra preludere ad un corpus indistinto e senza guida, sedotto dalla promessa di un avvenire migliore, del quale il Mondo Novo rappresenta il simbolo. Un’ultima illusione, capace di far dimenticare l’incertezza del presente.
Significativo per l’immenso valore storico e culturale, l’affresco sarà il fil rouge che accompagnerà le opere di altri artisti che negli spazi della mostra ne offriranno una rilettura e una reinterpretazione, evidenziandone l’estrema modernità e lo sguardo precorritore di Giandomenico Tiepolo. Ecco allora un video realizzato da Giacomo Artusi e le “prove di un Mondo Novo” di sette artisti: Elisabetta Benfatto, Alvise Bittente, Emanuele Convento, Giuseppe De Iure, Simone Del Pizzol, Annamaria Moro, Valeria Scarabello, accompagnati dalla musica di Giovanni Scalabrin, che farà convivere suoni settecenteschi e contemporanei.
Grazie al Museo del Precinema di Padova, inoltre, sarà possibile osservare da vicino (ma solo sabato 13 giugno) una fedele ricostruzione del Mondo Novo, in cui la lanterna magica del dipinto uscirà dalla tela e prenderà vita.
Densa di cultura e storia, forte di un patrimonio artistico e ambientale di grandissimo valore, la “Terra dei Tiepolo”, si mette in mostra e si racconta, richiamando visitatori e turisti e costruendo un’identità capace di contrassegnarne il futuro.
Sette Comuni, quelli di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzé e Spinea, uniti da origini storiche antiche e comuni. Ecco la “Terra dei Tiepolo”, territorio dalle radici risalenti all’epoca della denominazione romana, le cui tracce sono ancora visibili nella struttura del paesaggio costruito secondo il ‘graticolato romano’. Un nome, Terra dei Tiepolo, che vuole rendere omaggio a due tra i suoi più nobili interpreti, Gianbattista e Giandomenico Tiepolo, rispettivamente padre e figlio, che firmarono con pennellate di assoluta finezza e delicatezza alcuni tra i migliori affreschi dell’intera produzione pittorica italiana del Settecento. Un nome, Terra dei Tiepolo, ma anche un brand, per richiamare visitatori e turisti in un territorio che carattere veneziano e vestigia romane hanno reso unico in tutto il Veneto.
Un territorio che sarà possibile visitare attraverso gli scatti di uno dei più sensibili interpreti della fotografia contemporanea, che a Mirano vive e lavora, Tommaso Saccarola (www.tommasosaccarola.com). Sue, infatti, le immagini che da sabato 13 giugno fino a domenica 26 luglio saranno in mostra (dal venerdì alla domenica, dalle 16 alle 18.30) presso la Barchessa di Villa Morosini, XXV Aprile, a Mirano e che avranno il compito di raccontare e descrivere la terra scelta dai Tiepolo come buen retiro e fonte di ispirazione. Saccarola, fotografo free lance, specializzato in documentari, reportage urbani, sociali, industriali e di viaggio, premiato da Canon, Leica, Italia Nostra e Fondazione Alinari, ha ritratto con occhio discreto ed espressivo, persone e luoghi, affidando alle scene di vita quotidiana il ruolo di narratore e di guida. L’esposizione, denominata “Terra dei Tiepolo” e realizzata in collaborazione con l’associazione culturale “Villeggiare” di Padova, accanto alle immagini, vedrà raccolte anche mappe e cartine di un tempo, per far comprendere al pubblico l’evoluzione storico-geografica del territorio.
Ma sarà il Mondo Novo, il grande affresco (di 5 metri per 2), realizzato da Giandomenico Tiepolo per la sua villa di Zianigo, il vero ispiratore della Mostra. L’opera, ora conservata a Ca’ Rezzonico, a Venezia, e risalente al 1791, ritrae di spalle un folto e variegato gruppo di persone, tra le quali si riconoscono popolani e nobili, accalcate attorno ad un casotto, il “Mondo Novo”, una sorta di lanterna magica che promette di mostrare immagini esotiche di terre lontane. La folla è guidata da un ciarlatano – l’unica figura in abito scuro, con un tricorno sul capo e una bacchetta in mano – che, dall’alto di uno sgabello, promette prodigi e meraviglie. Carica di significati metaforici, l’opera segna il tramonto dorato di Venezia, che ha ormai abdicato al suo ruolo di regina incontrastata del Mediterraneo, potente economicamente e militarmente: la città vive ormai di mondanità e bellezze artistiche, di feste in maschera e di eccessi. Il vivere è dolce, ma i segnali del declino sono evidenti: l’opera è pervasa da un senso di profonda inquietudine, in cui la massa sembra preludere ad un corpus indistinto e senza guida, sedotto dalla promessa di un avvenire migliore, del quale il Mondo Novo rappresenta il simbolo. Un’ultima illusione, capace di far dimenticare l’incertezza del presente.
Significativo per l’immenso valore storico e culturale, l’affresco sarà il fil rouge che accompagnerà le opere di altri artisti che negli spazi della mostra ne offriranno una rilettura e una reinterpretazione, evidenziandone l’estrema modernità e lo sguardo precorritore di Giandomenico Tiepolo. Ecco allora un video realizzato da Giacomo Artusi e le “prove di un Mondo Novo” di sette artisti: Elisabetta Benfatto, Alvise Bittente, Emanuele Convento, Giuseppe De Iure, Simone Del Pizzol, Annamaria Moro, Valeria Scarabello, accompagnati dalla musica di Giovanni Scalabrin, che farà convivere suoni settecenteschi e contemporanei.
Grazie al Museo del Precinema di Padova, inoltre, sarà possibile osservare da vicino (ma solo sabato 13 giugno) una fedele ricostruzione del Mondo Novo, in cui la lanterna magica del dipinto uscirà dalla tela e prenderà vita.
Densa di cultura e storia, forte di un patrimonio artistico e ambientale di grandissimo valore, la “Terra dei Tiepolo”, si mette in mostra e si racconta, richiamando visitatori e turisti e costruendo un’identità capace di contrassegnarne il futuro.
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