WILLIAM CONGDON A VENEZIA (1948-1960): UNO SGUARDO AMERICANO
Wlliam Congdon: White Lagoon Venice San Michele, 1953, Cà Foscari Esposizioni, Venezia
Dal 05 Maggio 2012 al 08 Luglio 2012
Venezia
Luogo: Ca' Foscari Esposizioni
Indirizzo: Dorsoduro 3246
Orari: 10-18; chiuso martedì
Curatori: Giuseppe Barbieri, Silvia Burini
Enti promotori:
- Università Ca’ Foscari Venezia
- William G. Congdon Foundation
- Milano-Washington
Telefono per informazioni: +39 041 2346947
E-Mail info: congdoninvenice@unive.it
Sito ufficiale: http://www.unive.it
«William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua comprensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro […] Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora.» Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon.
Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei maggiori anche se più trascurati protagonisti dell'Action Painting americana è colta da Ca' Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con Assicurazioni Generali, una mostra con oltre 40 opere sul lungo soggiorno (1948-1960) dell'artista a Venezia, la città che diviene, dopo New York, il secondo e più importante correlativo della sua ricerca espressiva, e sulle raffigurazioni che quel soggiorno produsse. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, «non appartiene a nessun gruppo di pittori. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. [...] I veneziani non vedono mai i suoi quadri...», e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.
La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con il prezioso apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più significativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano, tra le prime Piazze del 1948 e il Crocefisso 1b (1960), realizzato dall’artista dopo la clamorosa conversione alla chiesa cattolica che finì per escluderlo dal sistema e dal mercato dell’arte statunitense, in cui tra le due ali delle Procuratorie compare l’immagine del Cristo crocefisso in luogo della Basilica marciana.
Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Università di Cambridge. Le tele di Congdon saranno esposte nelle sale del piano nobile, affiancate da gigantografie del suo soggiorno veneziano, da bacheche con lettere e schizzi, dalla proiezione di disegni, appunti grafici e opere di soggetto veneziano o coeve non convocabili nel percorso della mostra.
L'osservazione di Peggy Guggenheim su un sotterraneo collegamento tra la ricerca su Venezia di Turner e quella di Congdon ha suggerito tuttavia una particolare e originale articolazione del progetto espositivo: nel pianterreno degli spazi espositivi, nell’ambito del progetto di ricerca “Venice Imago”, saranno collocate infatti alcune piante topografiche della città di Venezia, rese interattive grazie a uno specifico software predisposto dall'équipe del Computer Vision Laboratory di Ca' Foscari, con proiezioni sulle pareti delle sale di scorci e vedute della città di Venezia da Turner a Congdon (con opere di Turner, Caffi, Renoir, Monet, Singer Sargent, De Pisis, Klee, Music, Vedova, Tancredi, Guidi, ecc.), in modo da far percepire la novità d'impianto degli esiti del pittore americano e la risonanza nelle sue opere di quelli di Turner. Sarà dato spazio tuttavia anche alle raffigurazioni realizzate durante l’età della Serenissima. Una sorta di gioco interattivo in cui il visitatore, selezionando un punto della mappa, ne sprigionerà i contenuti che verranno riprodotti sulle pareti mostrando la rappresentazione di quell’angolo di Venezia fatta da questo o quel pittore.
Le mostre di Ca' Foscari si caratterizzano infatti anche per l'innovatività delle modalità di fruizione che propongono: anche questa mostra sarà pertanto dotata di installazioni multimediali uno a tutti (come le mappe interattive di Venezia cui si è accennato), alcune delle quali saranno dedicate alla figura e all'opera di Congdon, con filmati, contenuti aggiuntivi, interviste ai curatori e ai membri del comitato scientifico, testimonianze, una quantità di informazioni gratuitamente offerte all'attiva partecipazione del visitatore; anche questa mostra prevede installazioni. La mostra inoltre vedrà la quotidiana presenza di mediatori culturali, studenti opportunamente formati volti a stabilire con il pubblico una dinamica di attiva interazione con l'opera, rispondendo alle domande, suggerendo specifici sotto-percorsi, aiutando il pubblico nella consultazione dei devices multimediali.
Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei maggiori anche se più trascurati protagonisti dell'Action Painting americana è colta da Ca' Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con Assicurazioni Generali, una mostra con oltre 40 opere sul lungo soggiorno (1948-1960) dell'artista a Venezia, la città che diviene, dopo New York, il secondo e più importante correlativo della sua ricerca espressiva, e sulle raffigurazioni che quel soggiorno produsse. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, «non appartiene a nessun gruppo di pittori. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. [...] I veneziani non vedono mai i suoi quadri...», e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.
La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con il prezioso apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più significativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano, tra le prime Piazze del 1948 e il Crocefisso 1b (1960), realizzato dall’artista dopo la clamorosa conversione alla chiesa cattolica che finì per escluderlo dal sistema e dal mercato dell’arte statunitense, in cui tra le due ali delle Procuratorie compare l’immagine del Cristo crocefisso in luogo della Basilica marciana.
Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Università di Cambridge. Le tele di Congdon saranno esposte nelle sale del piano nobile, affiancate da gigantografie del suo soggiorno veneziano, da bacheche con lettere e schizzi, dalla proiezione di disegni, appunti grafici e opere di soggetto veneziano o coeve non convocabili nel percorso della mostra.
L'osservazione di Peggy Guggenheim su un sotterraneo collegamento tra la ricerca su Venezia di Turner e quella di Congdon ha suggerito tuttavia una particolare e originale articolazione del progetto espositivo: nel pianterreno degli spazi espositivi, nell’ambito del progetto di ricerca “Venice Imago”, saranno collocate infatti alcune piante topografiche della città di Venezia, rese interattive grazie a uno specifico software predisposto dall'équipe del Computer Vision Laboratory di Ca' Foscari, con proiezioni sulle pareti delle sale di scorci e vedute della città di Venezia da Turner a Congdon (con opere di Turner, Caffi, Renoir, Monet, Singer Sargent, De Pisis, Klee, Music, Vedova, Tancredi, Guidi, ecc.), in modo da far percepire la novità d'impianto degli esiti del pittore americano e la risonanza nelle sue opere di quelli di Turner. Sarà dato spazio tuttavia anche alle raffigurazioni realizzate durante l’età della Serenissima. Una sorta di gioco interattivo in cui il visitatore, selezionando un punto della mappa, ne sprigionerà i contenuti che verranno riprodotti sulle pareti mostrando la rappresentazione di quell’angolo di Venezia fatta da questo o quel pittore.
Le mostre di Ca' Foscari si caratterizzano infatti anche per l'innovatività delle modalità di fruizione che propongono: anche questa mostra sarà pertanto dotata di installazioni multimediali uno a tutti (come le mappe interattive di Venezia cui si è accennato), alcune delle quali saranno dedicate alla figura e all'opera di Congdon, con filmati, contenuti aggiuntivi, interviste ai curatori e ai membri del comitato scientifico, testimonianze, una quantità di informazioni gratuitamente offerte all'attiva partecipazione del visitatore; anche questa mostra prevede installazioni. La mostra inoltre vedrà la quotidiana presenza di mediatori culturali, studenti opportunamente formati volti a stabilire con il pubblico una dinamica di attiva interazione con l'opera, rispondendo alle domande, suggerendo specifici sotto-percorsi, aiutando il pubblico nella consultazione dei devices multimediali.
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