Zhanna Kadyrova. Palianitsya
Dal 20 Aprile 2022 al 30 Giugno 2022
Venezia
Luogo: Galleria Continua
Indirizzo: Riva San Biasio - Castello 2145
Costo del biglietto: Ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 366 549 9387
E-Mail info: palianytsia@galleriacontinua.com
Sito ufficiale: http://www.galleriacontinua.com
In occasione della 59esima Biennale di Venezia, Galleria Continua è orgogliosa di presentare “PALIANYTSIA”, un progetto di Zhanna Kadyrova. Non solo una mostra ma un’iniziativa che vuole sensibilizzare il pubblico, dando l’opportunità all’artista ucraina di raccontare oltre che la sua, la storia di molti suoi connazionali in questo momento storico così drammatico. In mostra sono presenti opere in pietra, lavori su carta e un documentario del progetto a cura di Ivan Sautkin, realizzato da registi professionisti di Kiev, Olena Zashko e Ganna Yeresko.
In questo scenario storico che vede 6.5 milioni di ucraini sfollati sia all’interno del paese che all’estero e molti altri che hanno abbandonato le loro professioni per difendere la propria patria anche la stessa Zhanna Kadyrova si trova lontano da casa, in Transcarpazia, a 30 km dal confine ungherese, insieme al co-autore del progetto Denis-Ruban. La zona è isolata ma sono comunque riusciti a convertire una casa rurale in studio e spazio espositivo, ripristinando elettricità e riscaldamento. Si tratta di un luogo protetto dai Carpazi, attraversato da diversi fiumi che nel tempo hanno levigato le grandi pietre che giacciono sul loro fondo. Pietre che hanno ricordato all’artista una particolare tipologia di pane ucraino: la “Palianytsia”.
Palianytsia significa appunto pane, una pagnotta di frumento rotonda, cotta al forno. Questa parola ha assunto un nuovo valore all’inizio della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina. Poiché gli occupanti russi non riescono a pronunciarla correttamente, il termine Palianytsia è diventato presto uno shibboleth, un modo di distinguere gli amici dai nemici. Queste opere assumono quindi un duplice significato, e rappresentano non solo una fondamentale fonte di vita universale, che trascende le frontiere, ma anche un mezzo di identificazione. Sono un simbolo di sostentamento e di resistenza, fatti di un materiale comune che nella sua nuova forma esprime l’esperienza che sta cambiando il vissuto di un’intera nazione.
Zhanna Kadyrova ha sempre lavorato con materiali di recupero e di uso comune, associati all’edilizia e all’industria architettonica, come piastrelle, ceramica, mattoni e cemento. La sua ricerca artistica si lega al contesto storico, ai materiali di propaganda sovietica, alla modernità post-sovietica, all’idea di comunità, al concetto di spazio pubblico sia in relazione al privato che al collettivo e al rapporto tra opera d’arte e visitatore. Le sue opere, piuttosto che proporre allo spettatore immagini o rappresentazioni di elementi della civiltà, mettono in luce i sistemi visivi utilizzati per trasmettere messaggi e influenzare la società.
Il progetto prevede inoltre una performance; l’utilizzo di sirene antiaeree all’esterno ARTECOMMUNICATIONS all’esterno dello spazio espositivo in Riva San Biasio, alla stessa ora, ogni giorno, per i tre giorni di pre-apertura della Biennale di Venezia: “La Biennale di Venezia è nota per essere la più importante e prestigiosa manifestazione internazionale di arte contemporanea. Attraverso questo palcoscenico ci rivolgiamo ai rappresentanti della comunità culturale mondiale che si incontrano in questi giorni di inaugurazione. Colpendo i Giardini e l’Arsenale con il grido delle sirene anti-allarme, vogliamo far sentire quello che in Ucraina la gente comune sente ogni giorno da più di un mese: persone come noi che vivono sotto i bombardamenti, a cui è stata rubato il diritto di vivere normalmente nel proprio paese.”, dichiara l’artista. Attraverso “PALIANYTSIA”, Zhanna Kadyrova, vuole diffondere un messaggio, e ogni suo gesto artistico, in questo momento, deve servire per rendere visibile il popolo ucraino e far sentire la sua voce!
“PALIANYTSIA” è un progetto di Zhanna Kadyrova realizzato con la collaborazione di Denis Ruban e Ivan Sautkin, a cura di Veronica Siciliani Fendi, il project manager è Giovanni Giacomo Paolin, un rin graziamento speciale a Olga Strada, Alona Tyshchenko, Ivan Yastrebov, e non da ultimo Yuriy Solodukha.
Zhanna Kadyrova è nata nel 1981 a Brovary, nella regione di Kiev, Ucraina, dove attualmente vive e lavora. Membro di “R.E.P.” gruppo (Rivoluzione Spazio Sperimentale). Dopo essersi diplomata alla Taras Shevchenko State Art School nel 1999, ha ricevuto il Kazimir Malevich Artist Award e il Grand Prix of the Kyiv Sculpture Project (entrambi nel 2012). Ha ricevuto il Premio Speciale (2011), il Premio Principale (2013)e il Premio Speciale – Future Generation International (2014), tutti da PinchukArtCentre.
I suoi progetti più recenti sono tutti site specific, tra cui un’installazione all’aperto sui Monti Semmering (Austria), un intervento diffuso e unascultura permanente nel villaggio di Tolfa (Italia) e un progetto scultoreo per la Shanghai Jing’an International Sculpture Progetto (JISP) a Shanghai (Cina).
Ha partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui la 58a, 56a e 55a Biennale di Venezia, la 5a Biennale di Mosca, la Biennale di Kiev 2017 e “CrackUpCrackDown”, la 33a Biennale di Arti Grafiche di Lubiana, Slovenia. Il suo lavoro è stato esposto a livello nazionale e internazionale, comprese mostre al Centre Pompidou, Palais Tokyo; La Kunsthalle Mulhouse (tutta la Francia), Kunstraum Innsbruck (Austria) Museo Ludwig, Budapest (Ungheria), Museo d’Arte Moderna; Castello Uyazdovski, Varsavia (entrambe in Polonia), Spinnerei Lipsia; Badischer Kunstverein, Karlsruhe; DAAD, Zimmerstrabe, Berlino (tutta la Germania), Unione Nazionale degli Architetti e Ingegneri Edili cubani, L’Avana (Cuba), Museo Sara Hilden, Tampere (Finlandia), Lviv Municipal Art Center, Lviv, Museo Nazionale d’Arte dell’Ucraina e PinchukArtCentre, Kyiv (tutta l’Ucraina.
Nel marzo 2022, Kadyrova avrebbe dovuto iniziare la sua residenza a Peyrassol (Francia) per lavorare su “Island”, un progetto site specific permanente e poi tornare a Kiev per preparare la sua prima grande retrospettiva che dovrebbe tenersi al PinchukArtCentre nel 2023. La recente guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina ha cambiato tutti i piani. Zhanna ha dovuto lasciare la sua casa e il suo studio a Kiev e attualmente si trova nella regione della Transcarpazia (Ucraina occidentale.
La pratica di Kadyrova, affrontando fin dai suoi esordi discipline diverse come scultura, foto, video, performance, si concentra profondamente sul sito e sullo spazio della mostra. Nel suo lavoro, la questione del contesto si dipana per rivelare il ritmo della Storia in movimento - quello di un mondo i cui molteplici strati scompaiono dietro la loro immediatezza. Spesso deviando i canoni estetici dell’ideale socialista ancora presenti nell’eredità dell’Ucraina contemporanea, la prospettiva di Kadyrova è parzialmente informata dai valori plastici e simbolici dei materiali da costruzione urbani. Così, ceramica, vetro, pietra e cemento entrano nei riflettori del suo lavoro.
Zhanna Kadyrova è rappresentata da GALLERIA CONTINUA San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L’Avana, Roma, San Paolo, Parigi e ZAHORIAN & VAN ESPEN Bratislava / Praga.Per ulteriori richieste di stampa, si prega di contattare Phoebe Owsto
In questo scenario storico che vede 6.5 milioni di ucraini sfollati sia all’interno del paese che all’estero e molti altri che hanno abbandonato le loro professioni per difendere la propria patria anche la stessa Zhanna Kadyrova si trova lontano da casa, in Transcarpazia, a 30 km dal confine ungherese, insieme al co-autore del progetto Denis-Ruban. La zona è isolata ma sono comunque riusciti a convertire una casa rurale in studio e spazio espositivo, ripristinando elettricità e riscaldamento. Si tratta di un luogo protetto dai Carpazi, attraversato da diversi fiumi che nel tempo hanno levigato le grandi pietre che giacciono sul loro fondo. Pietre che hanno ricordato all’artista una particolare tipologia di pane ucraino: la “Palianytsia”.
Palianytsia significa appunto pane, una pagnotta di frumento rotonda, cotta al forno. Questa parola ha assunto un nuovo valore all’inizio della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina. Poiché gli occupanti russi non riescono a pronunciarla correttamente, il termine Palianytsia è diventato presto uno shibboleth, un modo di distinguere gli amici dai nemici. Queste opere assumono quindi un duplice significato, e rappresentano non solo una fondamentale fonte di vita universale, che trascende le frontiere, ma anche un mezzo di identificazione. Sono un simbolo di sostentamento e di resistenza, fatti di un materiale comune che nella sua nuova forma esprime l’esperienza che sta cambiando il vissuto di un’intera nazione.
Zhanna Kadyrova ha sempre lavorato con materiali di recupero e di uso comune, associati all’edilizia e all’industria architettonica, come piastrelle, ceramica, mattoni e cemento. La sua ricerca artistica si lega al contesto storico, ai materiali di propaganda sovietica, alla modernità post-sovietica, all’idea di comunità, al concetto di spazio pubblico sia in relazione al privato che al collettivo e al rapporto tra opera d’arte e visitatore. Le sue opere, piuttosto che proporre allo spettatore immagini o rappresentazioni di elementi della civiltà, mettono in luce i sistemi visivi utilizzati per trasmettere messaggi e influenzare la società.
Il progetto prevede inoltre una performance; l’utilizzo di sirene antiaeree all’esterno ARTECOMMUNICATIONS all’esterno dello spazio espositivo in Riva San Biasio, alla stessa ora, ogni giorno, per i tre giorni di pre-apertura della Biennale di Venezia: “La Biennale di Venezia è nota per essere la più importante e prestigiosa manifestazione internazionale di arte contemporanea. Attraverso questo palcoscenico ci rivolgiamo ai rappresentanti della comunità culturale mondiale che si incontrano in questi giorni di inaugurazione. Colpendo i Giardini e l’Arsenale con il grido delle sirene anti-allarme, vogliamo far sentire quello che in Ucraina la gente comune sente ogni giorno da più di un mese: persone come noi che vivono sotto i bombardamenti, a cui è stata rubato il diritto di vivere normalmente nel proprio paese.”, dichiara l’artista. Attraverso “PALIANYTSIA”, Zhanna Kadyrova, vuole diffondere un messaggio, e ogni suo gesto artistico, in questo momento, deve servire per rendere visibile il popolo ucraino e far sentire la sua voce!
“PALIANYTSIA” è un progetto di Zhanna Kadyrova realizzato con la collaborazione di Denis Ruban e Ivan Sautkin, a cura di Veronica Siciliani Fendi, il project manager è Giovanni Giacomo Paolin, un rin graziamento speciale a Olga Strada, Alona Tyshchenko, Ivan Yastrebov, e non da ultimo Yuriy Solodukha.
Zhanna Kadyrova è nata nel 1981 a Brovary, nella regione di Kiev, Ucraina, dove attualmente vive e lavora. Membro di “R.E.P.” gruppo (Rivoluzione Spazio Sperimentale). Dopo essersi diplomata alla Taras Shevchenko State Art School nel 1999, ha ricevuto il Kazimir Malevich Artist Award e il Grand Prix of the Kyiv Sculpture Project (entrambi nel 2012). Ha ricevuto il Premio Speciale (2011), il Premio Principale (2013)e il Premio Speciale – Future Generation International (2014), tutti da PinchukArtCentre.
I suoi progetti più recenti sono tutti site specific, tra cui un’installazione all’aperto sui Monti Semmering (Austria), un intervento diffuso e unascultura permanente nel villaggio di Tolfa (Italia) e un progetto scultoreo per la Shanghai Jing’an International Sculpture Progetto (JISP) a Shanghai (Cina).
Ha partecipato a numerose mostre internazionali, tra cui la 58a, 56a e 55a Biennale di Venezia, la 5a Biennale di Mosca, la Biennale di Kiev 2017 e “CrackUpCrackDown”, la 33a Biennale di Arti Grafiche di Lubiana, Slovenia. Il suo lavoro è stato esposto a livello nazionale e internazionale, comprese mostre al Centre Pompidou, Palais Tokyo; La Kunsthalle Mulhouse (tutta la Francia), Kunstraum Innsbruck (Austria) Museo Ludwig, Budapest (Ungheria), Museo d’Arte Moderna; Castello Uyazdovski, Varsavia (entrambe in Polonia), Spinnerei Lipsia; Badischer Kunstverein, Karlsruhe; DAAD, Zimmerstrabe, Berlino (tutta la Germania), Unione Nazionale degli Architetti e Ingegneri Edili cubani, L’Avana (Cuba), Museo Sara Hilden, Tampere (Finlandia), Lviv Municipal Art Center, Lviv, Museo Nazionale d’Arte dell’Ucraina e PinchukArtCentre, Kyiv (tutta l’Ucraina.
Nel marzo 2022, Kadyrova avrebbe dovuto iniziare la sua residenza a Peyrassol (Francia) per lavorare su “Island”, un progetto site specific permanente e poi tornare a Kiev per preparare la sua prima grande retrospettiva che dovrebbe tenersi al PinchukArtCentre nel 2023. La recente guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina ha cambiato tutti i piani. Zhanna ha dovuto lasciare la sua casa e il suo studio a Kiev e attualmente si trova nella regione della Transcarpazia (Ucraina occidentale.
La pratica di Kadyrova, affrontando fin dai suoi esordi discipline diverse come scultura, foto, video, performance, si concentra profondamente sul sito e sullo spazio della mostra. Nel suo lavoro, la questione del contesto si dipana per rivelare il ritmo della Storia in movimento - quello di un mondo i cui molteplici strati scompaiono dietro la loro immediatezza. Spesso deviando i canoni estetici dell’ideale socialista ancora presenti nell’eredità dell’Ucraina contemporanea, la prospettiva di Kadyrova è parzialmente informata dai valori plastici e simbolici dei materiali da costruzione urbani. Così, ceramica, vetro, pietra e cemento entrano nei riflettori del suo lavoro.
Zhanna Kadyrova è rappresentata da GALLERIA CONTINUA San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L’Avana, Roma, San Paolo, Parigi e ZAHORIAN & VAN ESPEN Bratislava / Praga.Per ulteriori richieste di stampa, si prega di contattare Phoebe Owsto
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