Premio Città di Tarquinia “Luciano Marziano” 2022 - Attilio Quintili. Nero argenteo. All’ombra della luce
Dal 22 Luglio 2022 al 31 Agosto 2022
Tarquinia | Viterbo
Luogo: Museo Archeologico Nazionale / Auditorium San Pancrazio
Indirizzo: Via delle Torri 15
Curatori: Irene Biolchini
Enti promotori:
- Società Tarquiniense d’Arte e Storia
Prolungata: fino al 31 agosto 2022
Telefono per informazioni: +39 0766.858194
E-Mail info: tarquiniense@gmail.com
S.T.A.S. - Tarquinia (VT), Società Tarquiniense d’Arte e Storia, venerdì 22 luglio 2022 alle ore 18.00 presso Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, assegnerà il Premio Città di Tarquinia “Luciano Marziano” giunto alla sua seconda edizione.
Seguirà alle ore 19.00, presso Auditorium S. Pancrazio, il vernissage della mostra di Attilio Quintili, “Nero argenteo. All’ombra della luce” a cura di Irene Biolchini.
L’IMPORTANZA DEL PREMIO NEL SOLCO DELLA MEMORIA DI LUCIANO MARZIANO
Il Premio, nato nel 2018 dalla volontà di S.T.A.S., ripercorre nelle sue intenzioni e motivazioni quelle che furono di Luciano Marziano, destinando a eccellenti personalità della critica e della storia dell’arte che si siano distinte nella curatela di rilevanti eventi espositivi e per la loro produzione bibliografico/scientifica in riferimento alla ricerca sulla scultura ceramica, un riconoscimento che fortifica le stesse radici e vocazione della città di Tarquinia, dal 2004 Patrimonio dell’Umanità e sito Unesco, considerata a livello internazionale Pinacoteca del Mondo Antico per la presenza nel territorio di prestigiose tombe etrusche dipinte.
Com’è noto, Tarquinia è un centro importante e di prestigio non solo per le sue origini arcaiche ma anche e soprattutto in tempi più recenti per la sua storia legata all’arte che l’ha vista, nel secondo Novecento, accogliere artisti e importanti personalità del mondo della cultura. Fra questi vi è Luciano Marziano, tra i critici nazionali più autorevoli per quanto riguarda la produzione ceramica, cui si deve l’importante contributo affinché tale linguaggio venisse sdoganato dal ruolo di sorella minore nel campo delle arti visive.
Per queste ragioni la Società Tarquiniense d’Arte e Storia è decisa a sostenere e portare avanti il Premio Città di Tarquinia, per volontà della Presidentessa Alessandra Sileoni che, nel solco della memoria di Luciano Marziano, prosegue quell’importante lavoro di valorizzazione della ceramica nel contesto delle arti contemporanee. In questa edizione, il legame con l’arte ceramica è altresì rimarcato dalla prestigiosa sede in cui si svolgerà l’assegnazione del premio: Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, rappresenta idealmente il punto di congiunzione fra produzione antica e moderna: un dialogo da sempre ricercato da Luciano Marziano che vedeva nelle collezioni di originali etruschi e greci del museo, un modello di ispirazione fondamentale per un rinnovato slancio creativo.
Luciano Marziano (Comiso 1929 - Tarquinia 2016)
Una vita intensa quella di Luciano Marziano, una biografia nel segno dell’arte che inizia quando da Comiso lascia la Sicilia e si trasferisce ragazzo a Roma, dove si laurea in giurisprudenza. Frequenta poi i corsi di Storia dell’arte Moderna e Contemporanea tenuti da Giulio Carlo Argan, ed è lì che inizia il suo lungo appassionato viaggio nell’arte, che si concluderà simbolicamente quando il Presidente della Repubblica gli conferisce le onorificenze di Cavaliere e Commendatore nonché il Diploma di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte e viene nominato nel 2015 Ispettore Onorario per la tutela e la vigilanza dell’Arte Moderna e Contemporanea. In questo lungo arco di tempo, dal 1929 anno della sua nascita al 24 marzo 2016, ultimo giorno della sua vita, Marziano ha onorato la cultura e l’arte con la sua presenza, con la sua intelligenza e nobiltà d’animo.
Storico e critico d’arte, autore di saggi e libri, curatore di mostre, animatore di fermenti culturali, intellettuale sempre giovane e compagno di viaggio di tanti artisti, ha percorso i sentieri dell’arte in modo trasversale fino ad incrociare il mondo della ceramica, materia che fra i primi in Italia ha affrontato con spirito critico, grande passione e rispetto. Collaboratore delle più importanti riviste italiane e straniere d’arte e di architettura, con il cuore sempre però legato a quella che più gli permetteva di divulgare la sua visione contemporanea della ceramica, D’A e La Ceramica Moderna & Antica. Per scelta si trasferisce a Tarquinia, e anche lì porta il suo contributo di intellettuale animando la cittadina con mostre, conferenze e dibattiti con ospiti di eccellenza come Nino Caruso e Nedda Guidi.
(tratto da Addio a Luciano Marziano. Storico e critico d’arte allievo di Argan, fu tra i primi in Italia a studiare la ceramica contemporanea con approccio critico di Jasmine Pignatelli - Artribune del 27 marzo 2016)
IL PREMIO E LA GIURIA
Il “Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano”, del valore di € 5.000.00 e che rappresenta la base per la curatela della futura mostra sarà assegnato durante la cerimonia di premiazione dalla Giuria di Qualità composta da
Flaminio Gualdoni – Storico e critico dell’arte, vincitore della I edizione del premio, in qualità di Presidente di giuria
Elisabetta De Minicis –Fondazione CARIVIT e direttrice del Museo della Ceramica della Tuscia
Daniela Muratti –Nipote di Luciano Marziano
Giovanni Mirulla –Direttore delle riviste d’arte D’A. Design e artigianato e La Ceramica Moderna & Antica.
Attilio Quintili –Scultore ceramista di fama nazionale
Marco Tonelli – Storico e critico dell’arte
LA MOSTRA
ATTILIO QUINTILI
NERO ARGENTEO. ALL’OMBRA DELLA LUCE
a cura di Irene Biolchini
Affianca il Premio Città di Tarquinia “Luciano Marziano” l’importante mostra personale di Attilio Quintili, fra i più importanti, autorevoli e riconosciuti artisti a livello nazionale e attivi nel campo della scultura ceramista e membro della giuria del Premio.
In Nero Argenteo. All’ombra della luce, titolo che già racconta di quelle particolari sfumature, non solo cromatiche ma anche e soprattutto simboliche che accompagnano il lavoro dell’artista, Attilio Quintili indaga il rapporto con il simbolo e con l’universale, ricostruendo una connessione con la sede della mostra e il territorio ospitante. La tradizione etrusca non viene citata letteralmente, ma si apre un confronto con un’idea dell’Oltre, creando una connessione tra terra e cielo. Ecco allora che le sue ceramiche si aprono dall’interno, la materia accetta lo squarcio e propone un aldilà che non è necessariamente legato allo spazio conosciuto. Fontana dichiarava: «Il senso della misurazione del tempo è finito. E anche la mia arte è tutta portata su questa filosofia del niente che non è un niente di distruzione, ma un niente di costruzione». Ecco allora che la lezione dell’Informale viene eredita da Attilio Quintili che, senza alcuna volontà citazionista, presenta la propria ricerca sulle esplosioni, costruendo tramite la forza della deflagrazione nuovi possibili spazi. Il nero argenteo delle sue sculture torna quindi alla forza della nigredo, al primo stadio della creazione, o della “costruzione” per usare ancora una volta le parole di Lucio Fontana.
A curare la mostra è Irene Biolchini tra le più riconosciute e affermate studiose del settore. Attualmente impegnata nell’insegnamento di corsi d’Arte Contemporanea al Department of Digital Arts, University of Malta, è anche Guest Curator per il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, per il quale dal 2012 cura mostre site specific. Nell’ultimo biennio ha inoltre curato per ICA il programma di incontri Per un manifesto della ceramica del XXI secolo (28 ottobre 2021- 3 marzo 2022). Scrive di ceramica per la rivista Espoarte e cura la rubrica Gli artisti e la ceramica per il magazine Artribune. Nel 2021 è uscito per Gli Ori il volume VIVA. Ceramica arte libera, dedicato alla ceramica d’arte italiana del XXI secolo.
BIOGRAFIA ATTILIO QUINTILI
Terni, classe 1964. Attilio Quintili dall’inizio degli anni novanta, oltre a conseguire la Laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Perugia, si avvicina alla ceramica lavorando nella fabbrica della madre, Anna Maria Veschini, a sua volta discendente di una famiglia legata all’antica tradizione della ceramica di Deruta. Nel 1995 apprende la tecnica del lustro e, da allora, ne fa il proprio mezzo espressivo al quale si dedica con continuità sperimentando le possibilità artistiche offerte dalle ceramiche iridescenti. In un primo momento applica il Lustro rigorosamente alle tipologie rinascimentali derutesi non rinunciando ad una propria libera interpretazione che costituisce l’inizio del suo percorso artistico. In seguito Quintili mette la propria conoscenza della tecnica del lustro a disposizione di quegli artisti interessati a dare valore aggiunto alle loro opere in ceramica attraverso l’intervento finale del terzo fuoco.
Dal connubio tra estro artistico e maestria tecnica sono nate numerose ed importanti collaborazioni con diversi artisti quali: Bruno Ceccobelli, Carlo Dell’Amico, Andrea Fogli, Jack Sal, Gianni Moretti. Il percorso artistico di Quintili trova un momento significativo con l’ideazione della mostra collettiva Spiritualità e Materia (Deruta, 2012) dove viene presentata l’installazione Spiritualità e Materia, tema che, da questo momento in poi, diverrà il fulcro della sua ricerca artistica. Nello stesso anno, si delinea la cifra artistica che lo contraddistinguerà in seguito, cioè le esplosioni: si tratta di deflagrazioni controllate di blocchi d’argilla fresca che così prendono forma senza alcun intervento ulteriore dell’artista. Il particolare gesto artistico che genera queste sculture informali viene presentato al pubblico con la mostra Terra di Rinascita (Perugia, 2013) e sugellato qualche anno dopo (Bianco Sporco, Faenza, 2016) con un testo di Enrico Crispolti, incuriosito da questo particolare processo. Il percorso artistico di Quintili non frena la sua poliedricità, dando ulteriore linfa al cenacolo artistico freemocco’s house, luogo di aggregazione conviviale ed espositivo aperto a tutti, artisti affermati e giovani, nato nel 2007 e ancora oggi in attività. La formula proposta da Quintili, organizzatore e promotore di questi eventi, è sempre, sin dalla fondazione della freemocco’s house, quella della serata-evento che unisce il momento conviviale e ludico a quello culturale-artistico, attraverso mostre della durata di una sera o performance eseguite nel corso dell’evento. Particolare attenzione viene conferita da Quintili all’editoria, con la realizzazione di libri d’artista presentati in occasione delle mostre nella sua freemocco’s house, nel frattempo diventata associazione di promozione sociale. Il suo percorso artistico si evolve continuamente, ma è alla fine del 2017 che Quintili presenta nel proprio studio la performance Inside che segna un altro momento significativo della sua ricerca artistica nel confine
Il Premio Città di Tarquinia è promosso e organizzato dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e realizzato con la collaborazione e il sostegno del MIC (Ministero della Cultura) e con il patrocinio del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC); Museo della Ceramica della Tuscia; Collettivo BAI (Bottega d’Arte Ippari) Comiso; Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia; Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti onlus; Fondazione Carivit; Palazzo Collicola – Galleria d’arte moderna “G. Carandente”.
Seguirà alle ore 19.00, presso Auditorium S. Pancrazio, il vernissage della mostra di Attilio Quintili, “Nero argenteo. All’ombra della luce” a cura di Irene Biolchini.
L’IMPORTANZA DEL PREMIO NEL SOLCO DELLA MEMORIA DI LUCIANO MARZIANO
Il Premio, nato nel 2018 dalla volontà di S.T.A.S., ripercorre nelle sue intenzioni e motivazioni quelle che furono di Luciano Marziano, destinando a eccellenti personalità della critica e della storia dell’arte che si siano distinte nella curatela di rilevanti eventi espositivi e per la loro produzione bibliografico/scientifica in riferimento alla ricerca sulla scultura ceramica, un riconoscimento che fortifica le stesse radici e vocazione della città di Tarquinia, dal 2004 Patrimonio dell’Umanità e sito Unesco, considerata a livello internazionale Pinacoteca del Mondo Antico per la presenza nel territorio di prestigiose tombe etrusche dipinte.
Com’è noto, Tarquinia è un centro importante e di prestigio non solo per le sue origini arcaiche ma anche e soprattutto in tempi più recenti per la sua storia legata all’arte che l’ha vista, nel secondo Novecento, accogliere artisti e importanti personalità del mondo della cultura. Fra questi vi è Luciano Marziano, tra i critici nazionali più autorevoli per quanto riguarda la produzione ceramica, cui si deve l’importante contributo affinché tale linguaggio venisse sdoganato dal ruolo di sorella minore nel campo delle arti visive.
Per queste ragioni la Società Tarquiniense d’Arte e Storia è decisa a sostenere e portare avanti il Premio Città di Tarquinia, per volontà della Presidentessa Alessandra Sileoni che, nel solco della memoria di Luciano Marziano, prosegue quell’importante lavoro di valorizzazione della ceramica nel contesto delle arti contemporanee. In questa edizione, il legame con l’arte ceramica è altresì rimarcato dalla prestigiosa sede in cui si svolgerà l’assegnazione del premio: Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia, rappresenta idealmente il punto di congiunzione fra produzione antica e moderna: un dialogo da sempre ricercato da Luciano Marziano che vedeva nelle collezioni di originali etruschi e greci del museo, un modello di ispirazione fondamentale per un rinnovato slancio creativo.
Luciano Marziano (Comiso 1929 - Tarquinia 2016)
Una vita intensa quella di Luciano Marziano, una biografia nel segno dell’arte che inizia quando da Comiso lascia la Sicilia e si trasferisce ragazzo a Roma, dove si laurea in giurisprudenza. Frequenta poi i corsi di Storia dell’arte Moderna e Contemporanea tenuti da Giulio Carlo Argan, ed è lì che inizia il suo lungo appassionato viaggio nell’arte, che si concluderà simbolicamente quando il Presidente della Repubblica gli conferisce le onorificenze di Cavaliere e Commendatore nonché il Diploma di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte e viene nominato nel 2015 Ispettore Onorario per la tutela e la vigilanza dell’Arte Moderna e Contemporanea. In questo lungo arco di tempo, dal 1929 anno della sua nascita al 24 marzo 2016, ultimo giorno della sua vita, Marziano ha onorato la cultura e l’arte con la sua presenza, con la sua intelligenza e nobiltà d’animo.
Storico e critico d’arte, autore di saggi e libri, curatore di mostre, animatore di fermenti culturali, intellettuale sempre giovane e compagno di viaggio di tanti artisti, ha percorso i sentieri dell’arte in modo trasversale fino ad incrociare il mondo della ceramica, materia che fra i primi in Italia ha affrontato con spirito critico, grande passione e rispetto. Collaboratore delle più importanti riviste italiane e straniere d’arte e di architettura, con il cuore sempre però legato a quella che più gli permetteva di divulgare la sua visione contemporanea della ceramica, D’A e La Ceramica Moderna & Antica. Per scelta si trasferisce a Tarquinia, e anche lì porta il suo contributo di intellettuale animando la cittadina con mostre, conferenze e dibattiti con ospiti di eccellenza come Nino Caruso e Nedda Guidi.
(tratto da Addio a Luciano Marziano. Storico e critico d’arte allievo di Argan, fu tra i primi in Italia a studiare la ceramica contemporanea con approccio critico di Jasmine Pignatelli - Artribune del 27 marzo 2016)
IL PREMIO E LA GIURIA
Il “Premio Città di Tarquinia Luciano Marziano”, del valore di € 5.000.00 e che rappresenta la base per la curatela della futura mostra sarà assegnato durante la cerimonia di premiazione dalla Giuria di Qualità composta da
Flaminio Gualdoni – Storico e critico dell’arte, vincitore della I edizione del premio, in qualità di Presidente di giuria
Elisabetta De Minicis –Fondazione CARIVIT e direttrice del Museo della Ceramica della Tuscia
Daniela Muratti –Nipote di Luciano Marziano
Giovanni Mirulla –Direttore delle riviste d’arte D’A. Design e artigianato e La Ceramica Moderna & Antica.
Attilio Quintili –Scultore ceramista di fama nazionale
Marco Tonelli – Storico e critico dell’arte
LA MOSTRA
ATTILIO QUINTILI
NERO ARGENTEO. ALL’OMBRA DELLA LUCE
a cura di Irene Biolchini
Affianca il Premio Città di Tarquinia “Luciano Marziano” l’importante mostra personale di Attilio Quintili, fra i più importanti, autorevoli e riconosciuti artisti a livello nazionale e attivi nel campo della scultura ceramista e membro della giuria del Premio.
In Nero Argenteo. All’ombra della luce, titolo che già racconta di quelle particolari sfumature, non solo cromatiche ma anche e soprattutto simboliche che accompagnano il lavoro dell’artista, Attilio Quintili indaga il rapporto con il simbolo e con l’universale, ricostruendo una connessione con la sede della mostra e il territorio ospitante. La tradizione etrusca non viene citata letteralmente, ma si apre un confronto con un’idea dell’Oltre, creando una connessione tra terra e cielo. Ecco allora che le sue ceramiche si aprono dall’interno, la materia accetta lo squarcio e propone un aldilà che non è necessariamente legato allo spazio conosciuto. Fontana dichiarava: «Il senso della misurazione del tempo è finito. E anche la mia arte è tutta portata su questa filosofia del niente che non è un niente di distruzione, ma un niente di costruzione». Ecco allora che la lezione dell’Informale viene eredita da Attilio Quintili che, senza alcuna volontà citazionista, presenta la propria ricerca sulle esplosioni, costruendo tramite la forza della deflagrazione nuovi possibili spazi. Il nero argenteo delle sue sculture torna quindi alla forza della nigredo, al primo stadio della creazione, o della “costruzione” per usare ancora una volta le parole di Lucio Fontana.
A curare la mostra è Irene Biolchini tra le più riconosciute e affermate studiose del settore. Attualmente impegnata nell’insegnamento di corsi d’Arte Contemporanea al Department of Digital Arts, University of Malta, è anche Guest Curator per il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, per il quale dal 2012 cura mostre site specific. Nell’ultimo biennio ha inoltre curato per ICA il programma di incontri Per un manifesto della ceramica del XXI secolo (28 ottobre 2021- 3 marzo 2022). Scrive di ceramica per la rivista Espoarte e cura la rubrica Gli artisti e la ceramica per il magazine Artribune. Nel 2021 è uscito per Gli Ori il volume VIVA. Ceramica arte libera, dedicato alla ceramica d’arte italiana del XXI secolo.
BIOGRAFIA ATTILIO QUINTILI
Terni, classe 1964. Attilio Quintili dall’inizio degli anni novanta, oltre a conseguire la Laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Perugia, si avvicina alla ceramica lavorando nella fabbrica della madre, Anna Maria Veschini, a sua volta discendente di una famiglia legata all’antica tradizione della ceramica di Deruta. Nel 1995 apprende la tecnica del lustro e, da allora, ne fa il proprio mezzo espressivo al quale si dedica con continuità sperimentando le possibilità artistiche offerte dalle ceramiche iridescenti. In un primo momento applica il Lustro rigorosamente alle tipologie rinascimentali derutesi non rinunciando ad una propria libera interpretazione che costituisce l’inizio del suo percorso artistico. In seguito Quintili mette la propria conoscenza della tecnica del lustro a disposizione di quegli artisti interessati a dare valore aggiunto alle loro opere in ceramica attraverso l’intervento finale del terzo fuoco.
Dal connubio tra estro artistico e maestria tecnica sono nate numerose ed importanti collaborazioni con diversi artisti quali: Bruno Ceccobelli, Carlo Dell’Amico, Andrea Fogli, Jack Sal, Gianni Moretti. Il percorso artistico di Quintili trova un momento significativo con l’ideazione della mostra collettiva Spiritualità e Materia (Deruta, 2012) dove viene presentata l’installazione Spiritualità e Materia, tema che, da questo momento in poi, diverrà il fulcro della sua ricerca artistica. Nello stesso anno, si delinea la cifra artistica che lo contraddistinguerà in seguito, cioè le esplosioni: si tratta di deflagrazioni controllate di blocchi d’argilla fresca che così prendono forma senza alcun intervento ulteriore dell’artista. Il particolare gesto artistico che genera queste sculture informali viene presentato al pubblico con la mostra Terra di Rinascita (Perugia, 2013) e sugellato qualche anno dopo (Bianco Sporco, Faenza, 2016) con un testo di Enrico Crispolti, incuriosito da questo particolare processo. Il percorso artistico di Quintili non frena la sua poliedricità, dando ulteriore linfa al cenacolo artistico freemocco’s house, luogo di aggregazione conviviale ed espositivo aperto a tutti, artisti affermati e giovani, nato nel 2007 e ancora oggi in attività. La formula proposta da Quintili, organizzatore e promotore di questi eventi, è sempre, sin dalla fondazione della freemocco’s house, quella della serata-evento che unisce il momento conviviale e ludico a quello culturale-artistico, attraverso mostre della durata di una sera o performance eseguite nel corso dell’evento. Particolare attenzione viene conferita da Quintili all’editoria, con la realizzazione di libri d’artista presentati in occasione delle mostre nella sua freemocco’s house, nel frattempo diventata associazione di promozione sociale. Il suo percorso artistico si evolve continuamente, ma è alla fine del 2017 che Quintili presenta nel proprio studio la performance Inside che segna un altro momento significativo della sua ricerca artistica nel confine
Il Premio Città di Tarquinia è promosso e organizzato dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia e realizzato con la collaborazione e il sostegno del MIC (Ministero della Cultura) e con il patrocinio del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza (MIC); Museo della Ceramica della Tuscia; Collettivo BAI (Bottega d’Arte Ippari) Comiso; Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia; Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti onlus; Fondazione Carivit; Palazzo Collicola – Galleria d’arte moderna “G. Carandente”.
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