Sposalizio della Vergine

Brera

Sposalizio della Vergine
Lo Sposalizio della Vergine è una delle opere più celebri di Raffaello Sanzio. Fu commissionata dalla famiglia Albizzini per la chiesa di San Francesco a Città di Castello.
L'artista concepì la composizione del dipinto avendo a mente la pala di analogo soggetto eseguita da Perugino, suo maestro, e oggi conservata al Musée des Beaux-Arts di Caen. Raffaello ne riprese l’impianto compositivo e l’iconografia per ottenere un risultato di straordinaria e irraggiungibile perfezione.

Le indagini eseguite sul dipinto hanno evidenziato l’impianto prospettico della composizione, nel pieno rispetto delle indicazioni fornite da Piero della Francesca nel suo trattato De prospectiva pingendi. Un fitto tracciato di linee converge verso l'ingresso del tempio, un artificio che ha consentito di rendere il tempio il vero centro della composizione.
Le figure, disposte a semicerchio, bilanciano l’andamento dell’edificio, reso con tale precisione da suggerire agli studiosi l’esistenza di un modello ligneo. Il tempio sullo sfondo non è altro che il Tempietto realizzato da Donato Bramante per la chiesa di San Pietro in Montorio a Roma tra il 1502 e 1503.
Gli elementi della composizione sono legati da relazioni matematiche di proporzione e sono disposti secondo un preciso ordine gerarchico. Il capolavoro esprime appieno le riflessioni di Raffaello, che intendeva la bellezza come ordine astratto di rappresentazione geometrica e riteneva compito dell’artista “fare le cose non come le fa la natura, ma come ella le dovrebbe fare”.



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