La verità svelata dal Tempo

Flaminio, Parioli, Villa Borghese

La verità svelata dal Tempo
Bernini ha creato per se stesso un'opera come monumento alla sua arte della scultura, La Verità svelata dal Tempo. La raffigurazione del Tempo, che doveva essere posta nella parte alta non fu mai eseguita. L'opera nacque in un periodo di difficoltà presso la corte papale, per le accuse infondate mossegli dagli avversari contro il suo operato a San Pietro, che avrebbe causato problemi statici. Bernini iniziò quindi il lavoro preparatorio alla Veritàintorno al 1645 in un periodo critico, dopo la morte di Urbano VIII. Nel 1625 la figura era qusi completa, ma ancora nel 1665 Bernini espresse l'intenzione di integrare il gruppo con la figura del Tempo. Nel testamento il Bernini destinò la Verità, come monito in perpetuo, al primogenito della famiglia; l'opera rimase in casa Bernini fino al 1924, quando fu trasferita alla Galleria Borghese e collocata nella sala VIII con il plinto inclinato indietro (per l'inserimento di un cuneo di stucco nella base ottocentesca). Durante il recente restauro è stata restituita alla base la posizione orizzontale, e quindi un atteggiamento più eretto alla Verità, come in origine. La potente figura della Verità con riferimento a Michelangelo per il voluto contrasto tra parti levigatissime e parti incompiute e per l'affinità alla sciolta tensione nella fisicità delle figure femminili di Rubens può essere considerata la quintessenza della scultura barocca. Certamente è la scultura più personale di Gian Lorenzo Bernini.