A Lovanio, alla Collegiata di San Pietro fino al 14 gennaio 2024
Jill Magid e "The Off Hours". Il suono dell'arte per ricordare la storia
Jill Magid, The Off Hours Clarinet, Bird flight calls, speakers; computer; interactive SuperCollider code Composed for Clarinet by Stuart Bogie; Score by Eric Sluyter, 1.15 hrs, 2023 | Courtesy Jill Magid
Samantha De Martin
22/10/2023
Mentre l’Ultima Cena di Dieric Bouts grandeggia al museo M Leuven di Lovanio nelle Fiandre, fiore all’occhiello della mostra dedicata all'illustre seguace di Rogier van der Weyden, il vuoto lasciato nella Collegiata di San Pietro, dove solitamente il capolavoro risiede, viene colmato dalla suggestiva contemplazione per immagini e suoni con la quale l’artista concettuale, scrittrice e regista americana Jill Magid rievoca le travagliate vicende storiche che hanno riguardato le ali del Trittico. Così, fino al 14 gennaio 2024, attraverso il suono, l'immagine e la scultura, i temi dell'esilio e della diaspora, della guerra e del rimpatrio riecheggiano in tutta la chiesa grazie a The Off Hours, una sorta di prosecuzione dell’installazione The Migration of the Wings, a cura di Valerie Verhack.
Era il 1707 quando le ali laterali del capolavoro di Dieric Bouts iniziavano iniziavano il loro travagliato volo in balia della storia (e del potere). Mentre il pannello centrale, con raffigurata l’Ultima cena, rimaneva nel luogo per il quale era stato realizzato da Bouts nel 1464 su commissione della Confraternita del Santissimo Sacramento di Lovanio, i pannelli laterali, raffiguranti scene della diaspora ebraica e dell'Antico Testamento sarebbero andati incontro, nel tempo, a diverse peripezie fino a diventare bottino di guerra. Più volte rubate, utilizzate come merce di scambio, divenendo talvolta strumenti politici di negoziazione e riparazioni di guerra, le povere ali di strada ne hanno fatta e non poca.
Dieric Bouts, L'Ultima Cena, Pannello centrale, 1464-1468, M Leuven / Chiesa di San Pietro, Lovanio | Foto: artinflanders.be, Dominique Provost
Nel XIX secolo i pannelli vennero spartiti tra l'Alte Pinakothek di Monaco e il Bode Museum di Berlino, mentre, al termine della Prima Guerra Mondiale, il Belgio pretese dalla Germania pesanti riparazioni. Nel 1919, come previsto dal Trattato di Versailles, i pannelli furono restituiti alla città per poi essere depredati nuovamente dai nazisti nel 1942. Gli ufficiali nazisti non dovettero maneggiarli con troppa cura nel destinarli prima al Castello di Neuschwanstein e poi alle miniere di sale dell'Altaussee dove rimasero fino al 1945. Recuperati dai soldati americani, i pannelli furono restituiti a Lovanio, dove si trovano oggi, finalmente e definitivamente incernierati a quello centrale con l’Ultima Cena.
In The Migration of the Wings, allestita fino al mese scorso all’M-Leuven, Jill Magid aveva fatto rivivere queste peripezie consentendo al pubblico di guardare all’opera di Bouts con nuovi occhi. Questa installazione, a cura di Valerie Verhack, aveva abbracciato alcuni contenuti molto frequenti nella pratica dell'artista secondo la quale le opere d'arte sono state talvolta utilizzate come pedine politiche al punto da contenere esse stesse tracce di violenza che torna a risuonare nel corso della storia.
Dieric Bouts, Trittico dell'Ultima Cena, Pannello con Incontro tra Abramo e Melchisedec
The Off Hours porta avanti il discorso iniziato con The Migration of the Wings. Ogni notte, durante l'orario di chiusura della Collegiata di San Pietro, uno spartito musicale ispirato ai richiami notturni degli uccelli migratori risuona all’interno della cappella che solitamente ospita il trittico di Dieric Bouts e i passanti possono ascoltare la musica semplicemente accostandosi alle finestre della cappella.
Con The Off Hours, Magid utilizza come materiale di supporto il vuoto creato dall’assenza del trittico e le continue migrazioni che lo hanno contraddistinto. Lei lo definisce "un concerto per la chiesa e per i suoi fantasmi".
The Migration of the Wings: The Off Hours è il seguito di The Migration of the Wings dove lei, più che rendere omaggio a Bouts, coglie l'occasione per parlare di esilio e diaspora, violenza, storie di guerra e riparazione. Cosa rappresenta questo suo lavoro?
"The Off Hours è una nuova installazione commissionata dall'M-Leuven per la Chiesa di San Pietro. Entrambi i miei lavori, The Off Hours, la mia installazione attuale, e The Migration of the Wings, quella che l'ha preceduta, sono state ispirate dall’assenza del trittico di Bouts. Più che un omaggio a Bouts, le opere vogliono utilizzare come punto di partenza il contenuto e la storia delle ali del trittico che raffigurano e mettono in scena momenti di esilio".
Dieric Bouts, Ultima Cena, 1464-1467, Lovanio, Collegiata di San Pietro (Sint-Pieterskerk) | Courtesy Visitflanders
Com’è nata l’idea di quest’opera?
“Mi è stato chiesto di realizzare una nuova opera nella nicchia vuota che solitamente ospita il trittico di Bouts. (L'Ultima Cena fino al 14 gennaio sarà in mostra presso il Museo M Leuven nell’ambito del percorso Dieric Bouts. Creator of images ndr). Così inizialmente ho proposto di realizzare un pezzo sonoro, ma mi è stato detto che durante l’orario di apertura della chiesa non sarebbe stato possibile riprodurre suoni. Mi ha colpito il fatto che un'opera d'arte ispirata alle ali del trittico, che raffigurano storie di esilio e migrazione, avrebbe potuto correre il rischio di essere relegata ai margini del tempo e dello spazio. Così ho costruito il mio lavoro sulla base di quel vincolo. Ho sempre avuto il desiderio di inondare la chiesa di notte del canto degli uccelli, ma il tipo di suono emesso dagli uccelli migratori assomiglia più a un grido o a un allarme".
Che suoni riproduce The Off Hours?
"La colonna sonora di The Off Hours, eseguita dal clarinettista Stuart Bogie, composta e programmata da Eric Sluyter, incorpora il suono dei voli notturni degli uccelli migratori. La musica proviene da quattro altoparlanti posizionati nella nicchia vuota. Utilizzando l’intelligenza artificiale, la partitura, rappresentata visivamente da The Book of Off Hours, riecheggia durante le quindici ore nelle quali la chiesa è chiusa, sempre con un picco al tramonto e all'alba".
Jill Magid, The Book of Off Hours, Stampa a 4 colori su carta di riso, cerniera in ottone, 2023 | Courtesy Jill Magid
In cosa differisce The Off Hours dalla precedente The Migration of the Wings?
“Entrambe le installazioni utilizzano la musica e il suono come una sorta di eco della violenza del passato. The Migration of the Wings è un'installazione multimediale che comprende un film a due canali, il suono e le sculture che sono state presentate in anteprima al Museo M Leuven lo scorso aprile. È costruita come una meditazione visiva e sonora dedicata alla migrazione forzata che ha riguardato l'Ultima Cena, smembrata nel 1707 e spogliata delle sue ali. Nel corso della storia del trittico, infatti, le ali, raffiguranti scene ebraiche e la diaspora dell'Antico Testamento, sono state più volte rubate, usate come merce, come strumenti politici di negoziazione e riparazioni di guerra. Nel frattempo, il pannello centrale con L'Ultima Cena, è sempre rimasto all’interno della chiesa. Attraverso un filmato mostro gli addetti che rimuovono le ali dell'Ultima Cena e le posizionano in casse (in vista del restauro della Chiesa). Il secondo filmato si concentra su una persona che viaggia recandosi in tutti quei luoghi toccati dai pannelli, inclusa la grotta di Hitler in Austria. All’interno della colonna sonora del film ho incorporato il riverbero di ogni luogo, che risuona come un’eco della violenza manifestatasi proprio lì".
Jill Magid, The Off Hours, Dettaglio dell'installazione, A sinistra: ANONYMOUS, The Book of Hours, Manoscritto liturgico, Altare del Santiisimo Sacramento, Collegiata di San Pietro, Lovanio, 1423 / A destra: Jill Magid, The Book of Off Hours, Stampa a 4 colori su carta di riso, cerniera in ottone, 2023 | Courtesy Jill Magid
Si tratta di un’opera molto attuale... Qual è il messaggio che vorresti fare arrivare al pubblico?
"The Off Hours e The Migration of The Wings accendono i riflettori sulla storia e sui contenuti delle ali dell'Ultima Cena, che sono così spesso eclissati dalla scena centrale del trittico, ben più conosciuta. Solo quando diventi consapevole di una storia puoi considerne il suo significato e il valore chiedendoti perché non l'hai conosciuta prima".
Dieric Bouts, Trittico dell'Ultima Cena, pannello con La raccolta della Manna
Leggi anche:
• Dieric Bouts, un primitivo nel XXI secolo
• Dieric Bouts e Lovanio, un incontro nel segno della modernità
Era il 1707 quando le ali laterali del capolavoro di Dieric Bouts iniziavano iniziavano il loro travagliato volo in balia della storia (e del potere). Mentre il pannello centrale, con raffigurata l’Ultima cena, rimaneva nel luogo per il quale era stato realizzato da Bouts nel 1464 su commissione della Confraternita del Santissimo Sacramento di Lovanio, i pannelli laterali, raffiguranti scene della diaspora ebraica e dell'Antico Testamento sarebbero andati incontro, nel tempo, a diverse peripezie fino a diventare bottino di guerra. Più volte rubate, utilizzate come merce di scambio, divenendo talvolta strumenti politici di negoziazione e riparazioni di guerra, le povere ali di strada ne hanno fatta e non poca.
Dieric Bouts, L'Ultima Cena, Pannello centrale, 1464-1468, M Leuven / Chiesa di San Pietro, Lovanio | Foto: artinflanders.be, Dominique Provost
Nel XIX secolo i pannelli vennero spartiti tra l'Alte Pinakothek di Monaco e il Bode Museum di Berlino, mentre, al termine della Prima Guerra Mondiale, il Belgio pretese dalla Germania pesanti riparazioni. Nel 1919, come previsto dal Trattato di Versailles, i pannelli furono restituiti alla città per poi essere depredati nuovamente dai nazisti nel 1942. Gli ufficiali nazisti non dovettero maneggiarli con troppa cura nel destinarli prima al Castello di Neuschwanstein e poi alle miniere di sale dell'Altaussee dove rimasero fino al 1945. Recuperati dai soldati americani, i pannelli furono restituiti a Lovanio, dove si trovano oggi, finalmente e definitivamente incernierati a quello centrale con l’Ultima Cena.
In The Migration of the Wings, allestita fino al mese scorso all’M-Leuven, Jill Magid aveva fatto rivivere queste peripezie consentendo al pubblico di guardare all’opera di Bouts con nuovi occhi. Questa installazione, a cura di Valerie Verhack, aveva abbracciato alcuni contenuti molto frequenti nella pratica dell'artista secondo la quale le opere d'arte sono state talvolta utilizzate come pedine politiche al punto da contenere esse stesse tracce di violenza che torna a risuonare nel corso della storia.
Dieric Bouts, Trittico dell'Ultima Cena, Pannello con Incontro tra Abramo e Melchisedec
The Off Hours porta avanti il discorso iniziato con The Migration of the Wings. Ogni notte, durante l'orario di chiusura della Collegiata di San Pietro, uno spartito musicale ispirato ai richiami notturni degli uccelli migratori risuona all’interno della cappella che solitamente ospita il trittico di Dieric Bouts e i passanti possono ascoltare la musica semplicemente accostandosi alle finestre della cappella.
Con The Off Hours, Magid utilizza come materiale di supporto il vuoto creato dall’assenza del trittico e le continue migrazioni che lo hanno contraddistinto. Lei lo definisce "un concerto per la chiesa e per i suoi fantasmi".
The Migration of the Wings: The Off Hours è il seguito di The Migration of the Wings dove lei, più che rendere omaggio a Bouts, coglie l'occasione per parlare di esilio e diaspora, violenza, storie di guerra e riparazione. Cosa rappresenta questo suo lavoro?
"The Off Hours è una nuova installazione commissionata dall'M-Leuven per la Chiesa di San Pietro. Entrambi i miei lavori, The Off Hours, la mia installazione attuale, e The Migration of the Wings, quella che l'ha preceduta, sono state ispirate dall’assenza del trittico di Bouts. Più che un omaggio a Bouts, le opere vogliono utilizzare come punto di partenza il contenuto e la storia delle ali del trittico che raffigurano e mettono in scena momenti di esilio".
Dieric Bouts, Ultima Cena, 1464-1467, Lovanio, Collegiata di San Pietro (Sint-Pieterskerk) | Courtesy Visitflanders
Com’è nata l’idea di quest’opera?
“Mi è stato chiesto di realizzare una nuova opera nella nicchia vuota che solitamente ospita il trittico di Bouts. (L'Ultima Cena fino al 14 gennaio sarà in mostra presso il Museo M Leuven nell’ambito del percorso Dieric Bouts. Creator of images ndr). Così inizialmente ho proposto di realizzare un pezzo sonoro, ma mi è stato detto che durante l’orario di apertura della chiesa non sarebbe stato possibile riprodurre suoni. Mi ha colpito il fatto che un'opera d'arte ispirata alle ali del trittico, che raffigurano storie di esilio e migrazione, avrebbe potuto correre il rischio di essere relegata ai margini del tempo e dello spazio. Così ho costruito il mio lavoro sulla base di quel vincolo. Ho sempre avuto il desiderio di inondare la chiesa di notte del canto degli uccelli, ma il tipo di suono emesso dagli uccelli migratori assomiglia più a un grido o a un allarme".
Che suoni riproduce The Off Hours?
"La colonna sonora di The Off Hours, eseguita dal clarinettista Stuart Bogie, composta e programmata da Eric Sluyter, incorpora il suono dei voli notturni degli uccelli migratori. La musica proviene da quattro altoparlanti posizionati nella nicchia vuota. Utilizzando l’intelligenza artificiale, la partitura, rappresentata visivamente da The Book of Off Hours, riecheggia durante le quindici ore nelle quali la chiesa è chiusa, sempre con un picco al tramonto e all'alba".
Jill Magid, The Book of Off Hours, Stampa a 4 colori su carta di riso, cerniera in ottone, 2023 | Courtesy Jill Magid
In cosa differisce The Off Hours dalla precedente The Migration of the Wings?
“Entrambe le installazioni utilizzano la musica e il suono come una sorta di eco della violenza del passato. The Migration of the Wings è un'installazione multimediale che comprende un film a due canali, il suono e le sculture che sono state presentate in anteprima al Museo M Leuven lo scorso aprile. È costruita come una meditazione visiva e sonora dedicata alla migrazione forzata che ha riguardato l'Ultima Cena, smembrata nel 1707 e spogliata delle sue ali. Nel corso della storia del trittico, infatti, le ali, raffiguranti scene ebraiche e la diaspora dell'Antico Testamento, sono state più volte rubate, usate come merce, come strumenti politici di negoziazione e riparazioni di guerra. Nel frattempo, il pannello centrale con L'Ultima Cena, è sempre rimasto all’interno della chiesa. Attraverso un filmato mostro gli addetti che rimuovono le ali dell'Ultima Cena e le posizionano in casse (in vista del restauro della Chiesa). Il secondo filmato si concentra su una persona che viaggia recandosi in tutti quei luoghi toccati dai pannelli, inclusa la grotta di Hitler in Austria. All’interno della colonna sonora del film ho incorporato il riverbero di ogni luogo, che risuona come un’eco della violenza manifestatasi proprio lì".
Jill Magid, The Off Hours, Dettaglio dell'installazione, A sinistra: ANONYMOUS, The Book of Hours, Manoscritto liturgico, Altare del Santiisimo Sacramento, Collegiata di San Pietro, Lovanio, 1423 / A destra: Jill Magid, The Book of Off Hours, Stampa a 4 colori su carta di riso, cerniera in ottone, 2023 | Courtesy Jill Magid
Si tratta di un’opera molto attuale... Qual è il messaggio che vorresti fare arrivare al pubblico?
"The Off Hours e The Migration of The Wings accendono i riflettori sulla storia e sui contenuti delle ali dell'Ultima Cena, che sono così spesso eclissati dalla scena centrale del trittico, ben più conosciuta. Solo quando diventi consapevole di una storia puoi considerne il suo significato e il valore chiedendoti perché non l'hai conosciuta prima".
Dieric Bouts, Trittico dell'Ultima Cena, pannello con La raccolta della Manna
Leggi anche:
• Dieric Bouts, un primitivo nel XXI secolo
• Dieric Bouts e Lovanio, un incontro nel segno della modernità