Torri del Balio e giardino
Erice, Via Vito Carvini 2
- Dove: Erice, Via Vito Carvini 2
- Indirizzo: Via Vito carvini 2
- E-Mail: info@fondazioneericearte.org
- Telefono: +39 366 6712832
- Apertura: dal 1 gennaio all'ultima domenica di marzo
feriali: su prenotazione telefonica (da effettuarsi almeno 24 ore prima);
sabato e festivi: ore 10 - 16
dal giorno successivo ultima domenida di marzo al 31 maggio
tutti i giorni: ore 10 - 18
dal 1 giugno al 14 luglio
tutti i giorni: ore 10 - 19
dal 15 luglio al 14 settembre
tutti i giorni: ore 10 - 20
dal 15 settembre all'ultima domenica di ottobre
tutti i giorni: ore 10 - 19
dal giorno successivo all'ultima domenica di ottobre al 31 dicembre
feriale: su prenotazione telefonica (da effettuarsi almeno 24 ore prima);
sabato e festivi: ore 10 - 16.00 - Costo: intero 4 € (12 € in caso di biglietto integrato castello + Museo + Torretta + Quartiere Spagnolo + erice in miniatura)
Ridotto 2 € (6 € in caso di biglietto integrato: castello + Museo + Torretta + Quartiere Spagnolo + erice in miniatura)
DESCRIZIONE:
Nel 1872, il conte Agostino Pepoli, ricco e colto mecenate, si accordò con l’amministrazione cittadina per riedificare a sue spese la torre pentagonale, la cortina merlata che proteggeva l’area interna, e realizzare il giardino pubblico all’inglese del Balio, che oggi è un monumento naturale e valorizza l’intera area storica.
Con le aiuole cinte da folte siepi di bosso secolare e una vegetazione sparsa, costituita in prevalenza da specie tipiche della macchia mediterranea come il pino, il frassino, il cipresso, il mandorlo e il leccio, il Balio racchiude diversi punti panoramici che, sul lato sud, abbracciano Trapani, le saline, le isole Egadi, la laguna dello Stagnone e le coste del marsalese, terminando il viaggio sui colli dell'agro ericino; mentre sul fronte opposto guardano la cima di monte Cofano e i monti dello Zingaro; regalando infine, nelle giornate più limpide, anche una visione distinta della sagoma dell’isola di Ustica. Il giardino, insieme alla torretta che Pepoli fece costruire sul versante di nord-ovest della rupe del castello, è considerato a pieno titolo uno dei simboli di Erice.
Nel 1872, il conte Agostino Pepoli, ricco e colto mecenate, si accordò con l’amministrazione cittadina per riedificare a sue spese la torre pentagonale, la cortina merlata che proteggeva l’area interna, e realizzare il giardino pubblico all’inglese del Balio, che oggi è un monumento naturale e valorizza l’intera area storica.
Con le aiuole cinte da folte siepi di bosso secolare e una vegetazione sparsa, costituita in prevalenza da specie tipiche della macchia mediterranea come il pino, il frassino, il cipresso, il mandorlo e il leccio, il Balio racchiude diversi punti panoramici che, sul lato sud, abbracciano Trapani, le saline, le isole Egadi, la laguna dello Stagnone e le coste del marsalese, terminando il viaggio sui colli dell'agro ericino; mentre sul fronte opposto guardano la cima di monte Cofano e i monti dello Zingaro; regalando infine, nelle giornate più limpide, anche una visione distinta della sagoma dell’isola di Ustica. Il giardino, insieme alla torretta che Pepoli fece costruire sul versante di nord-ovest della rupe del castello, è considerato a pieno titolo uno dei simboli di Erice.
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