Fino al 3 ottobre alla Quadreria del Broletto di Palatium Vetus

140 anni di Carlo Carrà. L'omaggio di Alessandria con una mostra inedita

Carlo Carrà, Marina, 1953, Olio su tela, 50 x 40, Collezione privata
 

Samantha De Martin

15/06/2021

Alessandria - “Non ci importava sapere dove si volesse andare; ci bastava il forte desiderio di fare del nuovo”.
Scriveva così Carlo Carrà nella sua autobiografia, e questo suo desiderio univa quello che Roberto Longhi considerava “Il pittore più dotato dei futuristi” ad altri giovani artisti che, assieme a lui, hanno reso l’arte italiana protagonista culturale a livello europeo.

A 140 anni dalla nascita, a Quargnento, la “sua” Alessandria ricorda il grande conterraneo con una mostra in corso fino al 3 ottobre alla Quadreria del Broletto di Palatium Vetus.
A raccontare la carriera del maestro, in un arco di tempo che dal 1898 arriva al 1965, un anno prima della morte, sono 44 opere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e di collezioni private alessandrine, inclusi diversi inediti.


Carlo Carrà, La casa dell’amore II, 1924, acquaforte, 214 x 304 mm, Collezione privata

La mostra “Carrà 140”, a cura di Fulvio Cervini, Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella, racconta, attraverso oli, disegni e acqueforti, il percorso artistico dell’indiscusso protagonista delle avanguardie del Novecento, dall’approccio al divisionismo all’esperienza futurista, dalla parentesi metafisica alla tradizione figurativa, fino ai paesaggi - caratteristici in particolare dell’ultimo periodo, immortalati in molti luoghi della penisola.

I primi collage cubisti, scoperti a Parigi incontrando Braque e Picasso, si riflettono nell’opera di proprietà della Fondazione, Lacerba e bottiglia del 1914. 
Ma la mostra è anche l’occasione per far conoscere a un pubblico più ampio un’opera esposta in permanenza a Palatium Vetus: il Grande fregio con putti danzanti, realizzata da un giovane Carrà nel primo decennio del Novecento.


Carlo Carrà, Rio a Venezia, 1947, Olio su tela, 40 x 55 cm, Collezione privata

In mostra, Punta della dogana del 1948, il primo dipinto acquistato dalla Fondazione nel 2004, affianca una serie di incisioni, mai esposte, nelle quali riecheggiano i temi più cari all’artista, e ancora i paesaggi, dipinti a Venezia, a Firenze, in Umbria, in Versilia, come Campagna di Versilia datato 1965, un anno prima della morte.

A scandire la mostra sono anche le opere grafiche, i disegni, le litografie, le incisioni d’epoca e altre di tiratura postuma. D’altra parte, nel raccontare la propria infanzia, Carrà confessava che “costretto per più di un mese a letto”, per distrarsi cominciò a disegnare. La fase "Antigraziosa", con le sue forme primitive ed elementari, la pittura metafisica, e ancora il ritorno alla tradizione, attraverso una semplificazione geometrica delle forme, la ricerca di atmosfere arcaiche, quasi sospese nel tempo, rintracciabili nell’opera Le figlie di Loth, lascia il posto ai paesaggi. Questi, più che a interpretazioni di luoghi, assomigliano a “sondaggi di spazi mentali”, dove i covoni, i pagliai nella pianura, le case di Belgirate, la povertà dimessa dei capanni sulla riva del mare plumbeo, e ancora gli alberi, le barche diventano solidi geometrici, simili a vasi e frutti di una natura morta.


Carlo Carrà, Madre e figlia, 1939, Olio su tela, 70 x 90 cm, Alessandria, Collezione Fondazione CRAL

Che si tratti della riviera ligure, delle calli veneziane o della pianura lombarda, più che grandi composizioni, Carrà dipinge dettagli, svuotando degli orpelli i luoghi, smontandone l’immagine più convenzionale e carpendone la natura profonda.
Mentre l’Italia si avviava a vestirsi di cemento nel segno di una fraintesa idea di modernità, l’artista rifletteva sulla fragilità del mondo che lo circondava e, con grande modernità, additava in quel paesaggio moribondo un canone di quotidiana grandezza e un patrimonio da difendere e tutelare.

“A distanza di otto anni dal recupero di Palatium Vetus - spiega il presidente Luciano Mariano - la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria torna a organizzare nella Quadreria del Broletto una mostra d’arte dedicata al grande artista alessandrino Carlo Carrà, con l’obiettivo di dare valore e conoscenza ai protagonisti dello scenario culturale del territorio in cui la Fondazione opera. La rassegna rappresenta il primo capitolo di un ampio progetto che vede la Fondazione rendere via via sempre più fruibili al pubblico le opere della sua collezione, composta in prevalenza dai lavori di artisti in vario modo legati al territorio, come lo stesso Carrà, e lungo una strada che si dipana dal XV al XXI secolo”.


Carlo Carrà, Lacerba e bottiglia, 1914, Tempera e collage su cartone, 27 x 38 cm, Alessandria, Collezione Fondazione CRAL

Presto, infatti, la mostra Carrà 140. Opere della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e da collezioni private alessandrine, sarà affiancata da un’altra esposizione, destinata a sviluppare interessanti confronti con il lavoro dell’artista piemontese. Si tratta di un compendio dei molti capolavori della collezione d’arte della Fondazione, che vanno dall’Ottocento alla fine del secolo scorso, includendo artisti quali Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Pietro Morando, Cristoforo De Amicis, Giulio Benzi, oltre a dipinti della Fondazione, ascrivibili all’astrattismo, di artisti italiani esposti al pubblico per la prima volta.


Carlo Carrà, San Lorenzo, 1952, Olio su tela, 50 x 40 cm, Alessandria, Collezione Fondazione CRAL, Alessandria

La mostra dedicata a Carrà inaugura un programma destinato a rafforzare l'attività della Fondazione e di Palatium Vetus, spazio espositivo di riferimento per la città e non solo.
In futuro, il piano terreno ospiterà altre mostre a tema che, a dialogo con la collezione permanente della Fondazione, tesseranno una ricca programmazione culturale e artistica.
La visita alla mostra sarà per il pubblico l'occasione per ammirare un edificio coevo alla nascita di Alessandria, i cui lavori di ristrutturazione - uno degli ultimi progetti curati da Gae Aulenti - hanno consentito di riportare alla luce l’antico Broletto e diversi affreschi di epoca medievale.

La mostra sarà aperta il sabato e la domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. Ingresso gratuito, prenotazione consigliata. Catalogo omaggio a ciascun visitatore.