In mostra un corpus di 50 lavori provenienti dalla collezione Piepoli Spadavecchia
Un Giaquinto inedito al Museo Diocesano di Molfetta

Corrado Giaquinto, San Nicola Salva i Naufraghi, 1746, Pinacoteca di Bari
E. Bramati
12/06/2014
Bari - Dal 12 giugno 2014 presso il Museo Diocesano di Molfetta saranno esposte alcune opere inedite di Corrado Giaquinto, artista pugliese del XVIII secolo attivo tra Napoli, Torino, Roma e Madrid.
Esse provengono dalla Collezione Piepoli Spadavecchia e sono state donata per volontà testamentaria dalla stessa Virginia Piepoli.
Si tratta di un corpus di circa 50 lavori, comprendenti bozzetti e disegni preparatori realizzati tra il XVII e il XVIII secolo. La raccolta, che storicamente proviene da Roma, fa parte di un gruppo di circa 200 opere di vari artisti che l'ultima proprietaria aveva già in parte concesso al Museo prima della sua scomparsa.
Alla fine del 2013, infatti, erano stati avviati due progetti, uno destinato allo studio e all'esposizione di queste opere, l'altro finalizzato al loro restauro e alla loro conservazione e intenzionato a coinvolgere le maggiori istituzioni interessate all'artista.
Le opere di Corrado Giaquinto, che conobbe la sua maggior fortuna durante il suo soggiorno romano, a partire dal 1727, divennero presto note e richieste in tutta Europa.
Molti dei suoi capolavori sono oggi conservati a Bari, nella pinacoteca a lui dedicata, ma anche presso Museo del Prado di Madrid e in molte chiese e palazzi italiani.
Esse provengono dalla Collezione Piepoli Spadavecchia e sono state donata per volontà testamentaria dalla stessa Virginia Piepoli.
Si tratta di un corpus di circa 50 lavori, comprendenti bozzetti e disegni preparatori realizzati tra il XVII e il XVIII secolo. La raccolta, che storicamente proviene da Roma, fa parte di un gruppo di circa 200 opere di vari artisti che l'ultima proprietaria aveva già in parte concesso al Museo prima della sua scomparsa.
Alla fine del 2013, infatti, erano stati avviati due progetti, uno destinato allo studio e all'esposizione di queste opere, l'altro finalizzato al loro restauro e alla loro conservazione e intenzionato a coinvolgere le maggiori istituzioni interessate all'artista.
Le opere di Corrado Giaquinto, che conobbe la sua maggior fortuna durante il suo soggiorno romano, a partire dal 1727, divennero presto note e richieste in tutta Europa.
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