Tra pittura e multimediale, i segreti della Resurrezione di Cristo presto in mostra a Bergamo
RE-M Mantegna: storia di un capolavoro ritrovato
Dopo il restauro: Andrea Mantegna, La Resurrezione di Cristo, 1492-93 | Courtesy of Accademia Carrara, Bergamo
Francesca Grego
06/03/2019
Bergamo - Un misterioso dipinto e la sua storia tornata alla luce. Creduta per secoli una copia, attribuita lo scorso anno ad Andrea Mantegna grazie all’intuizione di un conservatore dell’Accademia Carrara e poi protagonista di un tour internazionale tra la National Gallery di Londra e la Gemäldegalerie di Berlino, la Resurrezione di Cristo torna sulla scena italiana in un imperdibile appuntamento appena annunciato dal museo bergamasco.
Dal 25 aprile al 21 luglio i visitatori dell’Accademia Carrara potranno ammirare la preziosa tavola tardo quattrocentesca all’interno di un itinerario che la metterà in relazione ai tesori del museo, tra i segreti dei maestri della tradizione italiana e interessanti approfondimenti storico-artistici.
Cuore del progetto, i nuovi spazi della Barchessa che inaugureranno proprio in questa occasione con un allestimento multimediale dedicato al capolavoro dell’artista veneto: un’esperienza capace di coniugare tecnologia ed emozione catapultando il pubblico dentro la storia del dipinto, un viaggio lungo più di 500 anni tra la meraviglia della pittura antica e la potenza narrativa dei media contemporanei.
Con l’aiuto delle tecnologie di Epson e della ricerca multimediale di Museyoum, tornano alla ribalta la profondità dell’arte di Mantegna, l’alterna vicenda critica della tavola e la clamorosa scoperta di Giovanni Valagussa.
Galeotta fu una piccola croce visibile solo a uno sguardo attento sul limite inferiore del dipinto: un segno chiaramente incompleto, indizio dell’esistenza di un prosieguo dell’opera. Il conservatore della Carrara è riuscito a rintracciarlo a Princeton, USA, nella collezione di Barbara Piasecka Johnson. La Resurrezione si è rivelata dunque parte di una grande pala divisa in due scene, che nella porzione inferiore presentava la Discesa di Cristo nel limbo secondo una rara iconografia di origine tedesca.
Un colpo memorabile, che scopriremo in ogni particolare a fine aprile in RE-M Mantegna, a cura di Antonio Mazzotta e Giovanni Valagussa.
Leggi anche:
• Il Mantegna ritrovato: dai depositi dell’Accademia Carrara un capolavoro del maestro veneto
• Da Bergamo a Londra, il debutto del Mantegna ritrovato
Dal 25 aprile al 21 luglio i visitatori dell’Accademia Carrara potranno ammirare la preziosa tavola tardo quattrocentesca all’interno di un itinerario che la metterà in relazione ai tesori del museo, tra i segreti dei maestri della tradizione italiana e interessanti approfondimenti storico-artistici.
Cuore del progetto, i nuovi spazi della Barchessa che inaugureranno proprio in questa occasione con un allestimento multimediale dedicato al capolavoro dell’artista veneto: un’esperienza capace di coniugare tecnologia ed emozione catapultando il pubblico dentro la storia del dipinto, un viaggio lungo più di 500 anni tra la meraviglia della pittura antica e la potenza narrativa dei media contemporanei.
Con l’aiuto delle tecnologie di Epson e della ricerca multimediale di Museyoum, tornano alla ribalta la profondità dell’arte di Mantegna, l’alterna vicenda critica della tavola e la clamorosa scoperta di Giovanni Valagussa.
Galeotta fu una piccola croce visibile solo a uno sguardo attento sul limite inferiore del dipinto: un segno chiaramente incompleto, indizio dell’esistenza di un prosieguo dell’opera. Il conservatore della Carrara è riuscito a rintracciarlo a Princeton, USA, nella collezione di Barbara Piasecka Johnson. La Resurrezione si è rivelata dunque parte di una grande pala divisa in due scene, che nella porzione inferiore presentava la Discesa di Cristo nel limbo secondo una rara iconografia di origine tedesca.
Un colpo memorabile, che scopriremo in ogni particolare a fine aprile in RE-M Mantegna, a cura di Antonio Mazzotta e Giovanni Valagussa.
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