Dal 29 agosto al 29 settembre a Bologna

Bettie Page, la regina delle Pin up in mostra

©Bunny Yeager, 1954 Bettie Page, Michael Fornitz Collection
 

L.Sanfelice

27/08/2015

Bologna - ONO Arte Contemporanea ripercorre la carriera di Bettie Page, la modella che negli anni Cinquanta avviò una rivoluzione della fotografia erotica segnando un epocale cambiamento dei costumi e incidendo anche nel processo di emancipazione femminile.

La storia comincia a Nashville dove Bettie Mea Page conduce un’esistenza regolare, conseguendo una laurea in arte e sposando il fidanzatino del liceo. Nulla lascia intendere che questa ragazza della porta accanto diventerà icona di un’epoca e di uno stile.

Nel 1949 però qualcosa cambia e in seguito al divorzio, Page si trasferisce a New York e trova lavoro come segretaria. L’anno successivo, mentre la ragazza passeggia sulla spiaggia di Coney Island viene notata da Jerry Tibbs, fotografo che le suggerisce di tentare una carriera da modella e che si offre di realizzare il suo primo book fotografico. Prima d’iniziare a scattare, Tibbs chiede anche a Bettie di cambiare il suo taglio di capelli, dando vita alla celeberrima frangetta che diventerà un tratto distintivo della Pin Up.

Il suo spirito disinibito e la frequentazione dei Camera Club, salotti fotografici in cui si scattavano fotografie erotiche, le consentono presto di farsi un nome nell’ambiente e comparire su alcune riviste. Il 1952 segna l'inizio una collaborazione con il fotografo Irvin Klaw e la sorella Paula per realizzare fotografie da vendere per corrispondenza: un passaggio determinante nella carriera di modella bondage.
Oltre alle foto, i Klaw producono anche una serie di film in 8 e 16 mm su commissione dei loro clienti: si tratta di veri e propri cortometraggi muti in cui la Page e altre modelle in lingerie e tacchi alti interpretano scene di dominazione e sottomissione.

La sua fama continua a crescere e nel 1954 l’artista realizzerà il suo servizio più famoso, “Jungle Bettie”, in cui posa all’interno di uno zoo safari insieme a diversi animali esotici. E nel 1955 arriva finalmente la consacrazione definitiva grazie a Playboy che la elegge Coniglietta del Mese di gennaio e le riserva il paginone centrale.

Dietro a questa cronologica ricostruzione degli eventi, la mostra lascia che venga in superficie una storia ben più complessa dettata da scelte singolari per l’epoca in cui vanno contestualizzate. Ciò che emerge è perciò lo spirito di una donna forte e indipendente che eserciterà il controllo sulla propria vita, il proprio corpo e su ogni aspetto della sua carriera con consapevolezza, trasformandosi in un’artista performer e partecipando in tal modo al cambiamento della percezione delle donne nel quadro dell’industria dell’intrattenimento.

Le immagini esposte appartengono alla collezione di Michael Fornitz che in gran parte è composto dal materiale personale della Page donato ad un amico alla sua morte.


Consulta anche:
Guida d'arte di Bologna 

COMMENTI