Dal 3 ottobre al 15 novembre
Jeff Bridges fotografo dietro le quinte
© 2015 Jeff Bridges, All Rights Reserved, Sam Elliot and Jeff Bridges: “The Stranger” and “the Dude”, The Big Lebowski, 1998
Ludovica Sanfelice
25/09/2015
Bologna - Dal 3 ottobre al 15 novembre, un nuovo appuntamento scandisce la sempre interessante programmazione di ONO Arte Contemporanea di Bologna che questa volta propone al suo pubblico la prima mostra monografica mai dedicata in Europa a Jeff Bridges e intitolata “Jeff Bridges Photographs: LEBOWSKI and Other BIG Shots”.
L’attore premio Oscar, tra i suoi tanti talenti, vanta infatti anche un’attività di fotografo di primo livello coltivata all’ombra della recitazione fin dal 1976, anno in cui un remake di King Kong lo costrinse a girare con una macchina fotografica al collo risvegliando un’antica passione liceale.
Da quella volta, Bridges e la sua Widelux con otturatore a scatto ritardato e pellicola allungata si presentano insieme su ogni set. Proprio le caratteristiche di questa particolare macchina riflettono la concezione che Bridges ha della fotografia: vale a dire narrare più storie contemporaneamente attraverso l’esposizione multipla.
Nascono così degli scatti che gettano un ponte tra la fotografia di scena e il film e che racchiudono l’onestà di una macchina tecnicamente imprecisa che trova compensazione nell’umanità dell’artista che utilizza lo strumento come un mezzo autobiografico.
FOTO: Jeff Bridges Photographs: LEBOWSKI and Other BIG Shots
Per gli appassionati, la mostra rappresenta l’occasione di introdursi nei backstage di film come “I favolosi Baker”, “Texasville”, “La Leggenda del Re Pescatore”, “American Heart”, “L’amore ha due facce”, “Il grinta” e il leggendario “Il grande Lebowsky” mantenendo un punto di vista privilegiato e intimo. Un luogo poetico, ironico e a tratti malinconico in cui non sarà difficile rintracciare la profondità e la ricchezza delle interpretazioni che hanno reso Bridges uno degli attori più apprezzati del cinema americano.
L’attore premio Oscar, tra i suoi tanti talenti, vanta infatti anche un’attività di fotografo di primo livello coltivata all’ombra della recitazione fin dal 1976, anno in cui un remake di King Kong lo costrinse a girare con una macchina fotografica al collo risvegliando un’antica passione liceale.
Da quella volta, Bridges e la sua Widelux con otturatore a scatto ritardato e pellicola allungata si presentano insieme su ogni set. Proprio le caratteristiche di questa particolare macchina riflettono la concezione che Bridges ha della fotografia: vale a dire narrare più storie contemporaneamente attraverso l’esposizione multipla.
Nascono così degli scatti che gettano un ponte tra la fotografia di scena e il film e che racchiudono l’onestà di una macchina tecnicamente imprecisa che trova compensazione nell’umanità dell’artista che utilizza lo strumento come un mezzo autobiografico.
FOTO: Jeff Bridges Photographs: LEBOWSKI and Other BIG Shots
Per gli appassionati, la mostra rappresenta l’occasione di introdursi nei backstage di film come “I favolosi Baker”, “Texasville”, “La Leggenda del Re Pescatore”, “American Heart”, “L’amore ha due facce”, “Il grinta” e il leggendario “Il grande Lebowsky” mantenendo un punto di vista privilegiato e intimo. Un luogo poetico, ironico e a tratti malinconico in cui non sarà difficile rintracciare la profondità e la ricchezza delle interpretazioni che hanno reso Bridges uno degli attori più apprezzati del cinema americano.
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