A Bologna dal 3 ottobre 2024 al 28 febbraio 2025
Ligabue protagonista dell'autunno di Palazzo Pallavicini
Antonio Ligabue, Gufo che dilania una colomba, 1951, Olio su faesite, 70 x 82 cm, Collezione privata
Samantha De Martin
08/05/2024
Bologna - Per Antonio Ligabue l’arte rappresentò sempre un’esigenza innata, utile a sopportare le difficoltà e i dolori della vita.
Una vita simile a un romanzo dove “el matt”, il matto - com'erano soliti soprannominarlo gli abitanti di Gualtieri che ne rifiutavano i dipinti e il valore artistico - ricorreva al colore come l’unico balsamo per l’anima.
Più i suoi incubi prendevano il sopravvento, più le tinte diventavano brillanti e il cuore partoriva i fantasmi della mente dando vita a insuperabili opere d’arte.
Il genio visionario di Ligabue si appresta a colorare l’autunno di Palazzo Pallavicini. Dal 3 ottobre 2024 al 28 febbraio 2025 Bologna accoglierà per la prima volta in assoluto una mostra dedicata all’artista nato a Zurigo che riempì la tela di galli in lotta, pantere, vipere, tigri, leonesse.
Antonio Ligabue, Autoritratto, 1961, Olio su tela, 40 x 50 cm, Collezione privata
Organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci della Pallavicini s.r.l., con la direzione artistica e la curatela di WeAreBeside, prodotta in collaborazione con SM.Art e patrocinata da Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue, con testi di Francesca Bogliolo, la mostra si snoderà attraverso otto sale del Palazzo di via San Felice.
Sessanta dipinti, una decina di sculture e altrettanti disegni ripercorreranno l’affascinante carriera dell’artista dalla storia tormentata. L’esposizione sarà un viaggio attraverso l’arte del genio visionario sempre in evoluzione, caratterizzata da un’iconografia popolare e raffinata e dall’innovativo utilizzo di colori violenti, eppure armonici, nella loro pressante suggestione emotiva.
La mostra si potrà visitare da giovedì a domenica dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso alle 19).
Una vita simile a un romanzo dove “el matt”, il matto - com'erano soliti soprannominarlo gli abitanti di Gualtieri che ne rifiutavano i dipinti e il valore artistico - ricorreva al colore come l’unico balsamo per l’anima.
Più i suoi incubi prendevano il sopravvento, più le tinte diventavano brillanti e il cuore partoriva i fantasmi della mente dando vita a insuperabili opere d’arte.
Il genio visionario di Ligabue si appresta a colorare l’autunno di Palazzo Pallavicini. Dal 3 ottobre 2024 al 28 febbraio 2025 Bologna accoglierà per la prima volta in assoluto una mostra dedicata all’artista nato a Zurigo che riempì la tela di galli in lotta, pantere, vipere, tigri, leonesse.
Antonio Ligabue, Autoritratto, 1961, Olio su tela, 40 x 50 cm, Collezione privata
Organizzata e realizzata da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci della Pallavicini s.r.l., con la direzione artistica e la curatela di WeAreBeside, prodotta in collaborazione con SM.Art e patrocinata da Fondazione Augusto Agosta Tota per Antonio Ligabue, con testi di Francesca Bogliolo, la mostra si snoderà attraverso otto sale del Palazzo di via San Felice.
Sessanta dipinti, una decina di sculture e altrettanti disegni ripercorreranno l’affascinante carriera dell’artista dalla storia tormentata. L’esposizione sarà un viaggio attraverso l’arte del genio visionario sempre in evoluzione, caratterizzata da un’iconografia popolare e raffinata e dall’innovativo utilizzo di colori violenti, eppure armonici, nella loro pressante suggestione emotiva.
La mostra si potrà visitare da giovedì a domenica dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso alle 19).
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