A Palazzo Albergati fino al 4 settembre
Photos! In mostra a Bologna i capolavori della Collezione Castilla
Robert Capa, Picasso e Francoise Gilot, 1948. Stampa ai sali d'argento, 50,86 x 40,69 cm. Collezione Julian Castilla © Robert Capa/ICP/Magnum Photos/Contacto
Francesca Grego
11/04/2022
Bologna - I maestri della fotografia del Novecento si danno appuntamento a Bologna, con oltre 70 scatti tratti da una delle più importanti raccolte europee dedicate all’arte dell’obiettivo. Fino al prossimo 4 settembre, la mostra Photos! Capolavori della Collezione Juliàn Castilla invita i visitatori di Palazzo Albergati viaggiare lungo 120 anni di storia della fotografia internazionale, tra immagini firmate da icone come Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, Man Ray e un significativo approfondimento dedicato ai grandi protagonisti della fotografia spagnola. Dal reportage al ritratto, fino alla fashion photography, i generi più amati dal pubblico e dagli addetti ai lavori si mescolano restituendo un vivace scorcio del XX secolo e dell’evoluzione del mezzo dai primi anni del Novecento all’era digitale.
Vivian Maier, New York, 1954. Stampa ai sali d'argento, 30,5x30,5 cm- Collezione Julian Castilla © Estate of Vivian Maier I Courtesy Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, New York
Messa insieme negli ultimi 25 anni e oggi custodita in parte nel Museo d'Arte Contemporanea di Villanueva de los Infantes di Ciudad Real, la Collezione Castilla ha al centro l’idea della fotografia come arte in grado di trasformare la realtà e catturare i cambiamenti in atto nel mondo. Non è un caso, dunque, che il primo scatto del percorso bolognese sia La mano dell’uomo di Alfred Stieglitz, un pioniere dello scatto artistico che rivoluzionato l’idea stessa di fotografia.
Man Ray, Erotique voilée, 1933. Stampa ai sali d'argento, 30X40 cm. Collezione Julian Castilla © Man Ray 2015 Trust
“La Collezione Juliàn Castilla - spiega la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz - rappresenta una preziosa testimonianza attraverso la quale immergersi nei movimenti artistici fondamentali del moderno e del contemporaneo, dalle avanguardie del surrealismo e dell’astrazione, passando per il movimento Pop e l’arte concettuale, fino all’arte digitale”. Tra i giganti della fotografia d’arte, accanto a Stieglitz troviamo André Kertesz e Man Ray, rappresentato da immagini celebri come Le violon d’Ingres.
Henri Cartier-Bresson, Rue Mouffetard Paris, 1954. Stampa ai sali d'argento, 35,60 x 24,40 cm. Collezione Julian Castilla © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos/Contacto
Ma la mostra a Palazzo Albergati è anche un’occasione per ammirare il meglio del reportage novecentesco e tuffarsi negli eventi del secolo attraverso scatti cruciali. Troveremo infatti Death of a Militiaman di Capa e Siviglia di Cartier-Bresson, due volti della Guerra Civile spagnola catturati da reporter molto diversi tra loro, ma entrambi legati alla leggendaria agenzia Magnum. E poi l’iconico Guerrillero heroico (1960) del cubano Alberto Korda, l'immagine di Che Guevara più conosciuta nel mondo, senza dimenticare il famosissimo ritratto di Picasso con Francoise Gilot sulla spiaggia che dobbiamo ancora a Capa.
Alberto Korda, Guerrillero heroico (Guerrigliero eroico), 1960. Stampa ai sali d'argento. Collezione Julian Castilla © Korda Alberto, by SIAE 2022
Da Vivian Maier alla poetica fotografia umanista di Robert Doisneau, l’obiettivo evoca storia e storie di un secolo tutto da raccontare. E non mancano nemmeno i momenti di glamour, con un’intera sezione dedicata alla nascita della fashion photography, dove spiccano il primo servizio di moda di Horst P. Horst, Mainbocher Corset del 1939, e le vibrazioni grafiche di Nina & Simone, un’immagine dei favolosi anni Sessanta scattata da William Klein sulla scalinata di Piazza di Spagna. L’ultima immagine è firmata nel 2005 da Christo e Jeanne-Claude, che ritraggono la loro monumentale installazione a Central Park, composta da oltre 7 mila pannelli di vivace tessuto arancione.
Horst P. Horst, El Corse Mainbocher, 1939. Collezione Julian Castilla I Courtesy Arthemisia
Tra i fotografi spagnoli emergono invece Carlos Saura, che prima di affermarsi come regista cinematografico documentò con la sua Leica la realtà sociale del paese, Gerardo Vielba, Ramon Masats, Cesar Lucas e Oriol Maspons, figure fondamentali per il rinnovamento della fotografia iberica e per la sua affermazione come arte autonoma.
Accanto a loro, protagonisti degli ultimi decenni come Barbara Allende, meglio conosciuta come Ouka Leele, e Alberto Garcia Alix, autori di reportage sulla vitalità senza tabù della vita notturna madrilena e di ritratti dall’anima rock di notevole potenza espressiva, fino a Chema Madoz, fotografo d’avanguardia dall’anima concettuale.
Nicolas Muller, Circolo di bambine, Argamasilla de Alba, 1957. Stampa su carta baritata (metodo Archival), 50x60 cm. Collezione Julian Castilla. Crediti Fondo Nicolás Muller. Archivo Regional de la Comunidad de Madrid
Leggi anche:
• A Bologna 100 scatti raccontano Oliviero Toscani
• Scatti di primavera: 10 mostre fotografiche da non perdere
Vivian Maier, New York, 1954. Stampa ai sali d'argento, 30,5x30,5 cm- Collezione Julian Castilla © Estate of Vivian Maier I Courtesy Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, New York
Messa insieme negli ultimi 25 anni e oggi custodita in parte nel Museo d'Arte Contemporanea di Villanueva de los Infantes di Ciudad Real, la Collezione Castilla ha al centro l’idea della fotografia come arte in grado di trasformare la realtà e catturare i cambiamenti in atto nel mondo. Non è un caso, dunque, che il primo scatto del percorso bolognese sia La mano dell’uomo di Alfred Stieglitz, un pioniere dello scatto artistico che rivoluzionato l’idea stessa di fotografia.
Man Ray, Erotique voilée, 1933. Stampa ai sali d'argento, 30X40 cm. Collezione Julian Castilla © Man Ray 2015 Trust
“La Collezione Juliàn Castilla - spiega la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz - rappresenta una preziosa testimonianza attraverso la quale immergersi nei movimenti artistici fondamentali del moderno e del contemporaneo, dalle avanguardie del surrealismo e dell’astrazione, passando per il movimento Pop e l’arte concettuale, fino all’arte digitale”. Tra i giganti della fotografia d’arte, accanto a Stieglitz troviamo André Kertesz e Man Ray, rappresentato da immagini celebri come Le violon d’Ingres.
Henri Cartier-Bresson, Rue Mouffetard Paris, 1954. Stampa ai sali d'argento, 35,60 x 24,40 cm. Collezione Julian Castilla © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos/Contacto
Ma la mostra a Palazzo Albergati è anche un’occasione per ammirare il meglio del reportage novecentesco e tuffarsi negli eventi del secolo attraverso scatti cruciali. Troveremo infatti Death of a Militiaman di Capa e Siviglia di Cartier-Bresson, due volti della Guerra Civile spagnola catturati da reporter molto diversi tra loro, ma entrambi legati alla leggendaria agenzia Magnum. E poi l’iconico Guerrillero heroico (1960) del cubano Alberto Korda, l'immagine di Che Guevara più conosciuta nel mondo, senza dimenticare il famosissimo ritratto di Picasso con Francoise Gilot sulla spiaggia che dobbiamo ancora a Capa.
Alberto Korda, Guerrillero heroico (Guerrigliero eroico), 1960. Stampa ai sali d'argento. Collezione Julian Castilla © Korda Alberto, by SIAE 2022
Da Vivian Maier alla poetica fotografia umanista di Robert Doisneau, l’obiettivo evoca storia e storie di un secolo tutto da raccontare. E non mancano nemmeno i momenti di glamour, con un’intera sezione dedicata alla nascita della fashion photography, dove spiccano il primo servizio di moda di Horst P. Horst, Mainbocher Corset del 1939, e le vibrazioni grafiche di Nina & Simone, un’immagine dei favolosi anni Sessanta scattata da William Klein sulla scalinata di Piazza di Spagna. L’ultima immagine è firmata nel 2005 da Christo e Jeanne-Claude, che ritraggono la loro monumentale installazione a Central Park, composta da oltre 7 mila pannelli di vivace tessuto arancione.
Horst P. Horst, El Corse Mainbocher, 1939. Collezione Julian Castilla I Courtesy Arthemisia
Tra i fotografi spagnoli emergono invece Carlos Saura, che prima di affermarsi come regista cinematografico documentò con la sua Leica la realtà sociale del paese, Gerardo Vielba, Ramon Masats, Cesar Lucas e Oriol Maspons, figure fondamentali per il rinnovamento della fotografia iberica e per la sua affermazione come arte autonoma.
Accanto a loro, protagonisti degli ultimi decenni come Barbara Allende, meglio conosciuta come Ouka Leele, e Alberto Garcia Alix, autori di reportage sulla vitalità senza tabù della vita notturna madrilena e di ritratti dall’anima rock di notevole potenza espressiva, fino a Chema Madoz, fotografo d’avanguardia dall’anima concettuale.
Nicolas Muller, Circolo di bambine, Argamasilla de Alba, 1957. Stampa su carta baritata (metodo Archival), 50x60 cm. Collezione Julian Castilla. Crediti Fondo Nicolás Muller. Archivo Regional de la Comunidad de Madrid
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