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Terrae Motus alla Reggia di Caserta

Michelangelo Pistoletto, Annunciazione Terrae Motus, Palazzo Reale, La Reggia di Caserta, collezione Terrae Motus
Tiziana Maffei
23/11/2020
Caserta - Benvenuti alla Reggia di Caserta, sono Tiziana Maffei sono qui dal 1 luglio 2019 come direttore di questo straordinario museo. Un’opera straordinaria pensata da un re visionario come Carlo di Borbone e progettata e realizzata in parte da un grande architetto, sapiente e ingegnoso come Luigi Vanvitelli.
Un palazzo importante ma anche un parco grande ma ricco di collezioni ed emozioni, un sistema di acque importate da un acquedotto carolino che si estende per ben 38 chilometri lungo il territorio.
Oggi ci soffermeremo sul palazzo e sulle collezioni. Quelli che sono stati un tempo una parte degli appartamenti reali, appartamenti vissuti forse troppo poco per la bellezza e la grandiosità pensata a suo tempo da Carlo di Borbone. Il centro del vestibolo è il cuore architettonico di questa struttura, dalla quale si può percepire anche il sistema di prospettive pensate da Luigi Vanvitelli e rese più rigorose dai consigli del re, ma anche la forza centrifuga che questa struttura può avere rispetto al territorio.
Siamo qui lungo il percorso museale degli appartamenti reali, accanto a un’opera che potrebbe apparire anomala, astrusa. Ma in realtà è la volontà di riportare la collezione che Lucio Amelio volle fortemente al Palazzo Reale della Reggia di Caserta: la Collezione Terrae Motus.
E’ una collezione di artisti contemporanei di valore indiscusso che Lucio Amelio volle fortemente portare e custodire qui in un palazzo reale straordinario come la Reggia di Caserta. Un sogno visionario di chi coltivava l’amore per l’arte, ma soprattutto la capacità di sostenere e produrre un’arte contemporanea e gli artisti, così come Carlo di Borbone ebbe la capacità di guardare lontano e di costruire una capitale di respiro europeo.
Terrae Motus è costituita da 72 pezzi: oggi ci troviamo di fronte a Pistoletto. Non un’opera qualsiasi: questo senso di attesa e di gioco di specchi, di rappresentazione del passato, del presente e forse anche dell’indeterminatezza del futuro .. in questo momento è l’opera più emblematica che noi abbiamo ritenuto opportuno essere l’avvio di un processo di ricollocazione negli appartamenti reali di questa importante collezione.
Il 23 novembre del 2020, in occasione dei 40 anni dell’evento catastrofico che segnò il territorio dell’Irpinia, e in occasione anche della spinta di energia con cui Lucio Amelio volle lasciare un segno attraverso l’arte, e quindi costituire la Collezione Terrae Motus, noi faremo un’operazione di ricollocamento attraverso le opere più emblematiche, ma questo è solo l’inizio di un processo di valorizzazione al quale stiamo lavorando che ci porterà certamente entro l’anno a riallestire la collezione nelle stanze reali restituendo anche il messaggio forte che Lucio Amelio volle dare: il dialogo costante tra il passato e il presente in vista del futuro, ma anche e soprattutto un progetto di valorizzazione che possa attraverso un luogo straordinario come la Reggia di Caserta ricostruire il nesso di relazione dell’arte internazionale.
Un palazzo importante ma anche un parco grande ma ricco di collezioni ed emozioni, un sistema di acque importate da un acquedotto carolino che si estende per ben 38 chilometri lungo il territorio.
Oggi ci soffermeremo sul palazzo e sulle collezioni. Quelli che sono stati un tempo una parte degli appartamenti reali, appartamenti vissuti forse troppo poco per la bellezza e la grandiosità pensata a suo tempo da Carlo di Borbone. Il centro del vestibolo è il cuore architettonico di questa struttura, dalla quale si può percepire anche il sistema di prospettive pensate da Luigi Vanvitelli e rese più rigorose dai consigli del re, ma anche la forza centrifuga che questa struttura può avere rispetto al territorio.
Siamo qui lungo il percorso museale degli appartamenti reali, accanto a un’opera che potrebbe apparire anomala, astrusa. Ma in realtà è la volontà di riportare la collezione che Lucio Amelio volle fortemente al Palazzo Reale della Reggia di Caserta: la Collezione Terrae Motus.
E’ una collezione di artisti contemporanei di valore indiscusso che Lucio Amelio volle fortemente portare e custodire qui in un palazzo reale straordinario come la Reggia di Caserta. Un sogno visionario di chi coltivava l’amore per l’arte, ma soprattutto la capacità di sostenere e produrre un’arte contemporanea e gli artisti, così come Carlo di Borbone ebbe la capacità di guardare lontano e di costruire una capitale di respiro europeo.
Terrae Motus è costituita da 72 pezzi: oggi ci troviamo di fronte a Pistoletto. Non un’opera qualsiasi: questo senso di attesa e di gioco di specchi, di rappresentazione del passato, del presente e forse anche dell’indeterminatezza del futuro .. in questo momento è l’opera più emblematica che noi abbiamo ritenuto opportuno essere l’avvio di un processo di ricollocazione negli appartamenti reali di questa importante collezione.
Il 23 novembre del 2020, in occasione dei 40 anni dell’evento catastrofico che segnò il territorio dell’Irpinia, e in occasione anche della spinta di energia con cui Lucio Amelio volle lasciare un segno attraverso l’arte, e quindi costituire la Collezione Terrae Motus, noi faremo un’operazione di ricollocamento attraverso le opere più emblematiche, ma questo è solo l’inizio di un processo di valorizzazione al quale stiamo lavorando che ci porterà certamente entro l’anno a riallestire la collezione nelle stanze reali restituendo anche il messaggio forte che Lucio Amelio volle dare: il dialogo costante tra il passato e il presente in vista del futuro, ma anche e soprattutto un progetto di valorizzazione che possa attraverso un luogo straordinario come la Reggia di Caserta ricostruire il nesso di relazione dell’arte internazionale.
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