Al Complesso monumentale del San Giovanni dal 20 novembre al 20 gennaio
La Calabria vista da Escher in mostra a Catanzaro
2018 The M.C. Escher Company | All rights reserved |
Maurits Cornelis Escher, Pentedattilo, Calabria, 1930, Litografia, 22.5 x 19.7 cm, Collezione privata, Italia All M.C. Escher works
Samantha De Martin
12/11/2018
Catanzaro - Il sole e la luce del sud, ma anche le architetture geometriche dei paesaggi, le costruzioni verticali sulle rocce, il riverbero delle antiche culture, gli strapiombi sul mare.
Quando, a partire dal 28 aprile del 1930, durante la sua permanenza in Italia durata dal 1922 al 1936, Maurits Cornelis Escher visitò i borghi della Calabria, dovette rimanerne profondamente colpito. A incuriosire l’irrequieto incisore olandese, più volte stregato dalla bellezza del belpaese, dovettero essere quei luoghi mediterranei così diversi dalla sua terra.
Dal 20 novembre al 20 gennaio una mostra a cura di Federico Giudiceandrea e Domenico Piraina dal titolo Escher. La Calabria, il Mito, allestita al Complesso monumentale del San Giovanni, racconta l’influenza che i paesaggi e le architetture calabresi ebbero sulla sua parabola artistica, ma anche l’influsso che le sue creazioni hanno avuto e continuano a esercitare sulle generazioni successive.
L’itinerario si snoda tra 86 opere - alcune delle quali, come Fuochi d'artificio (1933), Sogno e Senglea (1935) esposte al pubblico per la prima volta - che dimostrano come nel sud Italia Escher abbia maturato buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso unico nel suo genere.
Tra i lavori più significativi in mostra, a testimonianza del suo viaggio calabrese, saranno esposti Morano, Pentedattilo e Rocca Imperiale (tutte del 1930), ma anche le vedute di Scilla, Tropea, Santa Severina e Rossano del 1931.
Al visitatore sarà inoltre concesso di “sfogliare” attraverso un touch screen i luoghi attraversati da Escher e i ricordi annotati sul suo diario. Le immagini della Calabria, come del resto quelle di tutta la penisola, rimasero indelebili nella mente e nelle opere future dell’artista, al punto che in Dream, del 1935, è ripresa la mantide religiosa disegnata a Pentadattilo cinque anni prima.
Prodotta e organizzata dal Comune di Catanzaro e dall'Assessorato alla Cultura della città di Catanzaro con il Gruppo Arthemisia e il contributo della Regione Calabria, la mostra è in collaborazione con la M.C. Escher Foundation.
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• Escher
Quando, a partire dal 28 aprile del 1930, durante la sua permanenza in Italia durata dal 1922 al 1936, Maurits Cornelis Escher visitò i borghi della Calabria, dovette rimanerne profondamente colpito. A incuriosire l’irrequieto incisore olandese, più volte stregato dalla bellezza del belpaese, dovettero essere quei luoghi mediterranei così diversi dalla sua terra.
Dal 20 novembre al 20 gennaio una mostra a cura di Federico Giudiceandrea e Domenico Piraina dal titolo Escher. La Calabria, il Mito, allestita al Complesso monumentale del San Giovanni, racconta l’influenza che i paesaggi e le architetture calabresi ebbero sulla sua parabola artistica, ma anche l’influsso che le sue creazioni hanno avuto e continuano a esercitare sulle generazioni successive.
L’itinerario si snoda tra 86 opere - alcune delle quali, come Fuochi d'artificio (1933), Sogno e Senglea (1935) esposte al pubblico per la prima volta - che dimostrano come nel sud Italia Escher abbia maturato buona parte di quelle idee e suggestioni che caratterizzano, nel segno della sintesi tra scienza e arte, la produzione e gli studi sulle forme che lo hanno reso unico nel suo genere.
Tra i lavori più significativi in mostra, a testimonianza del suo viaggio calabrese, saranno esposti Morano, Pentedattilo e Rocca Imperiale (tutte del 1930), ma anche le vedute di Scilla, Tropea, Santa Severina e Rossano del 1931.
Al visitatore sarà inoltre concesso di “sfogliare” attraverso un touch screen i luoghi attraversati da Escher e i ricordi annotati sul suo diario. Le immagini della Calabria, come del resto quelle di tutta la penisola, rimasero indelebili nella mente e nelle opere future dell’artista, al punto che in Dream, del 1935, è ripresa la mantide religiosa disegnata a Pentadattilo cinque anni prima.
Prodotta e organizzata dal Comune di Catanzaro e dall'Assessorato alla Cultura della città di Catanzaro con il Gruppo Arthemisia e il contributo della Regione Calabria, la mostra è in collaborazione con la M.C. Escher Foundation.
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