Un ritrovamento epocale all'interno di un cantiere di ristrutturazione
A Como riaffiorano monete d'oro di età tardo imperiale
Il vaso con le monete d’oro di epoca tardo imperiale rinvenute a Como. Courtesy of Mibac
Samantha De Martin
11/09/2018
Como - Dal loro recipiente in pietra ollare e dalla forma inedita - dove sono stati custoditi per secoli - sembrano far capolino come un generoso dono della terra o uno straordinario messaggio dalla storia.
Alcune monete d’oro della tarda epoca imperiale riemergono in pieno centro a Como durante gli scavi archeologici all’interno del cantiere di ristrutturazione dell’ex Teatro Cressoni, in via Diaz, poco lontano dall’area del foro di Novum Comum che aveva già regalato importanti reperti di età romana. Sarebbero centinaia, anche se al momento ne sono state estratte solo 27.
“Non conosciamo ancora nei dettagli il significato storico e culturale del ritrovamento, ma quell’area sta dimostrando di essere un vero e proprio tesoro per la nostra archeologia. Una scoperta che mi riempie di orgoglio” - ha twittato entusiasta il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli nel commentare la notizia di questo ritrovamento epocale, destinato a segnare il corso della storia.
La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, che ha la direzione scientifica dello scavo, ha già provveduto al trasporto del “tesoretto” nel laboratorio di restauro del Mibac a Milano, dove archeologi, restauratori e numismatici stanno lavorando ad un vero e proprio scavo in miniatura, all’interno del recipiente. "Un’attività certosina - si legge nel comunicato stampa del Mibac - che porterà presto alla luce l’intero tesoretto, oltre a fornire ulteriori elementi indispensabili alla comprensione di questo straordinario contesto”.
Secondo il Soprintendente Luca Rinaldi si tratta di un ritrovamento che "dimostra l’efficacia dell’azione di tutela, conoscenza e valorizzazione svolta dal Ministero attraverso le Soprintendenze e incoraggia un impegno ancor più concreto nell’estendere la prassi dell’archeologia preventiva anche in contesti di interventi di iniziativa privata”.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del rinvenimento, presso la sede della Soprintendenza, sono state illustrate le analisi delle prime 27 monete estratte. Ma oltre a questi autentici capolavori, coniati nel periodo degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Leone I e Livio Severo, il vaso in pietra ollare nasconderebbe anche altri tesori, come una barretta d’oro ed altri due oggetti.
Un mistero ricco di fascino che attende di essere presto svelato.
Leggi anche:
• Riemerge dagli scavi l'ultimo fuggiasco di Pompei
• A Pompei riemerge il vicolo dei balconi
• Scoperta la testa del fuggiasco di Pompei
Alcune monete d’oro della tarda epoca imperiale riemergono in pieno centro a Como durante gli scavi archeologici all’interno del cantiere di ristrutturazione dell’ex Teatro Cressoni, in via Diaz, poco lontano dall’area del foro di Novum Comum che aveva già regalato importanti reperti di età romana. Sarebbero centinaia, anche se al momento ne sono state estratte solo 27.
“Non conosciamo ancora nei dettagli il significato storico e culturale del ritrovamento, ma quell’area sta dimostrando di essere un vero e proprio tesoro per la nostra archeologia. Una scoperta che mi riempie di orgoglio” - ha twittato entusiasta il ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli nel commentare la notizia di questo ritrovamento epocale, destinato a segnare il corso della storia.
La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, che ha la direzione scientifica dello scavo, ha già provveduto al trasporto del “tesoretto” nel laboratorio di restauro del Mibac a Milano, dove archeologi, restauratori e numismatici stanno lavorando ad un vero e proprio scavo in miniatura, all’interno del recipiente. "Un’attività certosina - si legge nel comunicato stampa del Mibac - che porterà presto alla luce l’intero tesoretto, oltre a fornire ulteriori elementi indispensabili alla comprensione di questo straordinario contesto”.
Secondo il Soprintendente Luca Rinaldi si tratta di un ritrovamento che "dimostra l’efficacia dell’azione di tutela, conoscenza e valorizzazione svolta dal Ministero attraverso le Soprintendenze e incoraggia un impegno ancor più concreto nell’estendere la prassi dell’archeologia preventiva anche in contesti di interventi di iniziativa privata”.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del rinvenimento, presso la sede della Soprintendenza, sono state illustrate le analisi delle prime 27 monete estratte. Ma oltre a questi autentici capolavori, coniati nel periodo degli imperatori Onorio, Valentiniano III, Leone I e Livio Severo, il vaso in pietra ollare nasconderebbe anche altri tesori, come una barretta d’oro ed altri due oggetti.
Un mistero ricco di fascino che attende di essere presto svelato.
Leggi anche:
• Riemerge dagli scavi l'ultimo fuggiasco di Pompei
• A Pompei riemerge il vicolo dei balconi
• Scoperta la testa del fuggiasco di Pompei
LA MAPPA
NOTIZIE