"Di virtù lira sonante" Poesia e massoneria in Italia tra Settecento e primo Ottocento
17/01/2014
Qualcuno ha affermato che non ci si può occupare della modernità e dell'Illuminismo senza interrogarsi sul ruolo e sul significato della Massoneria. Quale dunque il ruolo della Massoneria nel secolo dei Lumi? A prima vista il rapporto tra Libera Muratoria e Illuminismo può apparire stridente, se non conflittuale: da un lato segreti, misteri, leggende, esoterismo, alchimia, avventurieri come Cagliostro e Casanova, dall'altro la luce della Ragione, la lotta per i diritti e per la libertà di Voltaire, il materialismo di Helvetius, i tentativi di modernizzazione dei giovani dell'Accademia di Pugni e il pensiero giuridico di Gaetano Filangeri. Eppure se riconsideriamo la storia dell'Illuminismo, ci accorgiamo che, certo, Cagliostro e Casanova erano massoni, ma lo erano anche Voltaire, Helvetius, Filangeri e Giambattista Biffi. Da questi basi nasce il desiderio di approfondire i legami tra Massoneria e letteratura nell'Italia Settecento. La società letteraria settecentesca italiana è caratterizzata da una forte mobilità internazionale e dall'aspirazione al cosmopolitismo.Ciò detto, esiste una letteratura propriamente massonica, ma è stata per lungo tempo ignorata, a causa del suo carattere occasionale e della sua scarsa qualità letteraria: si tratta di testi, per lo più versi, composti per essere letti e recitati in loggia. Il rapporto tra Massoneria e lettratura, però, ha lasciato tracce in molti autori noti, da Ugo Foscolo a Vincenzo Monti, entrambi liberi muratori.Presentano il volume pubblicato dall'editore Edoardo Varini Publishind: Angelo stella, Claudio Bonvecchio ed Elio Jucci, introduce Fabio Rugge Rettore dell'Università di Pavia. Sarà presente l'autrice Giulia Delogu
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